Le proposte per combattere la povertà energetica in Italia

La seconda e ultima giornata dell'evento "Un social green deal per combattere la povertà energetica", promossa dall'Alleanza contro la povertà energetica e da Canale Energia

evento povertà energetica
Un momento dell’evento promosso dall’Alleanza contro la povertà energetica

Per combattere la povertà energetica le proposte e le soluzioni sono molteplici. Si basano su una letteratura che in pochi anni si è consolidata fortemente ed è oggi in grado di guardare a un ventaglio di aspetti determinanti per il fenomeno: sociali, demografici, ambientali, climatici, tecnologici, economici, normativi e regolatori. Il quadro è complesso. Ognuno dei relatori intervenuti alla seconda e ultima giornata di lavori dell’eventoUn social green deal per combattere la povertà energetica, promossa dall’Alleanza contro la povertà energetica e da Canale Energia, con il sostegno di Enel e il contributo di Banco dell’Energia Onlus, ha offerto la propria visione.

Edilizia popolare ed efficienza energetica

Partire dall’efficientamento energetico immobiliare, soprattutto dell’edilizia popolare, “aiuterebbe a ridurre il costo delle bollette e le emissioni inquinanti del settore”, ha proposto Sibilla Amato di Legambiente nazionale riproponendo nel corso dell’evento la fotografia del report di Civico 5. In particolare, richiede di “prolungare il Superbonus al 100% fino al 2025” al fine di estendere quanto più possibile “politiche di riqualificazione profonda”. Si aggiungono, tra le altre richieste, lo snellimento burocratico delle procedure e la pianificazione coordinata tra i soggetti coinvolti, grazie anche a un rafforzamento del ruolo di regia e controllo da parte del Governo.

La conciliazione

Il servizio conciliazione dell’Arera è uno strumento fondamentale per sopperire alle mancanze oggi esistenti nella tutela del consumatore. Innanzitutto, ha spiegato l’avvocato tributarista Benedetta Voltaggio, “è uno strumento gratuito”, “è una procedura semplice”, e “il consumatore si rivolge all’azienda attraverso un’associazione consumatori”. Rispetto alle vie ordinarie della giustizia i tempi sono più brevi. Resta però la necessità, sottolineata dall’avvocato Sarah Supino dello studio legale Salvini e Soci, di rimodellare più praticamente strumenti come questi “in funzione dei singoli soggetti che versano in condizione di povertà di energia. In tal senso basterebbe inserire la tutela procedurale”.

Incentivi e terzo settore

Emilio Sani, dello Studio Sani Zangrando, ha rimarcato la necessità di “integrare la partecipazione del terzo settore nella distribuzione degli incentivi” quando intervengono nella “progettazione e realizzazione degli interventi di efficientamento energetico”. Così da “aiutare le persone in stato di difficoltà”.

Climatizzazione e salute

Le politiche incentivanti dovrebbero dare maggiore enfasi al tema della climatizzazione, data l’incidenza sulla qualità dell’aria interna agli ambienti e, di riflesso, sulle condizioni di salute degli abitanti. Lo studio condotto dall’Rse nella città di Torino, i cui risultati sono stati illustrati dalla ricercatrice Anna Realini, mostra gli svantaggi per le persone in condizione di povertà energetica: “Il rischio di morte prematura aumenta del 7%, di Bpco del 27% tra gli over 65, di asma tra bambini del +46% e di ischemia del +22%”.

I soggetti locali

Dario di Santo, managing director della Fire, ha ricordato il legame tra “energia, comfort abitativo e sicurezza”. Alla luce delle pecche del Superbonus 110% per la riqualificazione edilizia, “crea una domanda eccessiva rispetto all’offerta, determina l’aumento dei prezzi, degli interventi fatti di corsa, sfrutta manovalanza e progettisti che non hanno cultura su questo tipo di interventi”. Meglio “intervenire con le detrazioni per aiutare i poveri e usare in modo più razionale le risorse pubbliche, anche quelle europee”.

Il valore di fare rete

“Serve un approccio locale, non soluzioni calate dall’alto. Proponiamo non un cambio di passo, ma l’integrazione e la messa a sistema di conoscenze e capacità di tutti gli attori coinvolti per combattere il fenomeno della povertà energetica”, ha invocato Marina Varvesi, responsabile progetti europei di Aisfor. Proprio per la centralità dei soggetti locali, il progetto Assist-Ted evidenzierà il ruolo dei Ted quali punti di contatto per i consumatori che hanno bisogno di aiuto su tutte le problematiche connesse alla povertà energetica.

Il ruolo delle associazioni dei consumatori

Le associazioni di consumatori presenti hanno evidenziato il proprio ruolo nella “tutela, individuale e collettiva, e nell’informazione”, come detto da Ivan Marinelli presidente di Aeci. E ancora, ha continuato Emilio Viafora a capo di Federconsumatori, nella possibilità di rivedere il criterio dell’Isee come strumento per “costruire una politica sistemica per combattere la povertà energetica” al fine di estendere l’accesso ai bonus sociali. La costruzione di relazioni sul territorio “sarà determinante per creare situazioni più incisive” che aiutino le persone a seconda del bisogno di “apparecchi elettromedicali, apparecchi domotici, efficientamento dei consumi energetici”.

Il contributo attivo delle utility

“Il Banco dell’energia è una sorta di salvadanaio nato dalle risorse dei soci fondatori. Vuole prioritariamente tamponare le spese urgenti (bollette, affitto, rette scolastiche, spese mediche) e avviare percorsi con educazione finanziaria”, ha spiegato Silvia Pedrotti di Banco dell’energia onlus, promosso dall’utility A2A.

Enel evidenzia l’aumento del numero di persone che versano in condizioni di povertà energetica. Come rimarcato in sede d’evento da Valentina Giarletta, che ha ripreso le parole dell’head of electrification Sonia Sandei, in Italia bisogna ispirarsi a quanto fatto in ambito europeo e promuovere “azioni strutturali per migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni”.

Difficoltà per chi è in affitto

L’Enea, ha spiegato la ricercatrice Anna Amato, dallo scorso settembre porta avanti un progetto finanziato dal programma europeo Horizon “che si concentra su un segmento sensibile, quello degli affitti privati” per portare su un tavolo nazionale la volontà di “mappare e misurare il fenomeno della povertà e vulnerabilità energetica in relazione agli affitti”.

L’occhio vigile della politica, tra Europa e Italia

“Si deve cercare di garantire il diritto all’energia a tutti e considerarlo un bene comune”, ha dichiarato l’europarlamentare del gruppo dei Verdi/Alleanza libera europea Eleonora Evi. “È un momento di grande fermento a livello europeo” grazie al green deal e alla revisione della direttiva sull’efficienza energetica degli edifici.

La Evi ha evidenziato che c’è ancora molto da fare alla luce di un “tasso di ristrutturazione degli edifici troppo basso”, di “cambiamenti del quadro regolatorio nell’ambito delle politiche di efficienza energetica a livello europeo” e del Pnnr che destina poche risorse all’efficientamento, scolastico soprattutto.

La deputata Rossella Muroni, vicepresidente della commissione Ambiente, ha evidenziato che “va accelerata la sperimentazione sulle comunità energetiche. È necessaria alla transizione ecologica se vogliamo davvero cambiare le cose. Sarà dirimente il recepimento della direttiva europea”.

Infine, il senatore Gianni Girotto, presidente della commissione Industria, restando sul tema dell’efficienza energetica in edilizia ha ricordato “il parere sui certificati bianchi licenziato la settimana scorsa dal Senato, quale principale strumento per l’industria e la produzione di energia”. Le aziende “hanno capito quanto business verde si può fare. C’è guadagno facendo qualcosa di ambientalmente positivo per famiglie e consumatori. Si creerà un effetto domino”.

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