Quali sono gli obiettivi che il settore dell’edilizia dovrà raggiungere per contribuire al raggiungimento della neutralità climatica al 2050? “In particolare, gli obiettivi che il Renovation wave si pone sono: raddoppiare il tasso di rinnovamento nei prossimi dieci anni per ridurre le emissioni, stimolare la ripresa e ridurre la povertà energetica. Entro il 2030, ben 35 milioni di edifici potrebbero essere ristrutturati, migliorando la qualità della vita dei cittadini e garantendo ambienti più salubri. Saranno creati fino a 160.000 posti di lavoro nel settore delle costruzioni green”. Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, nell’introdurre il web in air promosso da Green building council Italia “Dal Superbonus alla finanza green” (18 dicembre 2020), ha fotografato quello che sarà il grande piano di rinnovamento dell’edilizia nell’ambito del Green deal europeo e del Next generation EU. In questa strategia, ha affermato, “il tema ambientale non può essere considerato se non nella sua dimensione complementare a quella sociale e culturale. Salvare il pianeta non può essere considerato un optional”.

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Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli.

“Grazie ai fondi del Next generation (in Italia Recovery fund), che deve aiutare gli investimenti nella transizione verde, sono previsti stanziamenti per l’Italia di 74,3 miliardi di euro per finanziare strumenti come il superbonus che vogliamo estendere ed è stata apprezzata dall’Europa come best practice”, ha rimarcato il vicepresidente del Parlamento europeo Fabio Massimo Castaldo.

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Il vicepresidente del Parlamento europeo, Fabio Massimo Castaldo.

Un incoraggiamento importante è arrivato dal keynote speaker Carlo Cottarelli. Analizzando il rapporto tra l’Environmental performance index (Epi) e il reddito pro capite dei Paesi, ha evidenziato che “i paesi con reddito pro capite elevato sono i paesi che vanno meglio nella performance ambientali. Avere un buon comportamento dal punto di vista ambientale significa avere buone risorse da spendere”. C’è sicuramente bisogno di risorse per stimolare una transizione energetica, “ma a se guardiamo nel lungo periodo i costi non ci sono. Anzi, se non ci occupiamo dell’ambiente l’economia viene distrutta.”

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Il professore Carlo Cottarelli

La promozione della riqualificazione edilizia passa anche attraverso l’adozione di protocolli energetico-ambientali, ad esempio quelli messi a disposizione da Gbc Italia. “Gbc Italia nasce per sviluppare un futuro con un ambiente costruito salubre, sostenibile e resiliente per tutti – ha rimarcato il presidente Marco MariIl tema della finanza è un tema fondamentale come lo è il taxonomy report formulato dall’Europa, è un imperativo non solo ambientale ma anche per una finanza che vuole ridurre i rischi mettendo al centro il tema della sostenibilità”. Per essere carbon-positive gli edifici dovranno essere concepiti “per proteggere la salubrità di chi li occupa”, ha aggiunto il vicepresidente Fabrizio Capaccioli. Un recente studio della Boston housing authority ha mostrato che “vivere in una casa green permette di ridurre del 47% la possibilità di ammalarsi”. “La Climate finance deve essere considerata strumento imprescindibile per accelerare l’azione sul clima e gestire in modo efficace rischi ed opportunità associati ai cambiamenti climatici”.

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Marco Mari e Fabrizio Capaccioli, rispettivamente presidente e vicepresidente Gbc Italia

Nel momento di confronto tra i relatori, Eleonora Evi, europarlamentare della Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, ha sottolineato la necessità di cambiare mentalità e avallare tecnologie che spingano la sostenibilità: “Inutile parlare di carbon capture storage perché continua a giustificare la produzione da fonti fossili”. Anche Alfonso Pecoraro Scanio, presidente fondazione Univerde, ha evidenziato l’importanza di “spiegare ai cittadini l’importanza di questa evoluzione” anche se “manca una prospettiva, una strategia. Parlando di idrogeno servirà un incentivo alle industrie”. Claudia Segre, direttore dell’Observatory on fintech for sustainability (global thinking foundation), ha detto che ilSuperbonus 110% non deve essere sventolato come segno di sostenibilità ambientale promosso dal governo. Mi chiedo come sia possibile fare un salto normativo quando bisogna affrontare alcuni limiti per arrivare a un’edilizia davvero sostenibile, come i vincoli storici, i vincoli urbani e i vincoli ambientali”.

Sul Superbonus 110% è tornato anche il sottosegretario al ministero dei Trasporti, Salvatore Margiotta, che l’ha citata come “una delle poche misure che ha avuto un’accoglienza molto positiva, d’altra parte è veramente una di quelle norme win-win: ci guadagnano il cittadino, l’ambiente, la sicurezza, l’impresa e l’intero sistema economico italiano”. Del Next generation EU, ha aggiunto, “abbiamo messo 20 milioni di euro, in parte a copertura di quanto già si spenderà e in parte per allungarlo temporalmente. Per riassumere: partita molto aperta, legge buona e positiva, grande impegno della maggioranza attuale di finanziarla il più possibile”. Una misura, quindi, sul quale il governo continuerà a puntare sperando di stimolare, veramente, l’efficientamento energetico del comparto edilizio.

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Giornalista professionista e videomaker, attenta al posizionamento seo oriented degli articoli e all'evoluzione dei social network. Si occupa di idrogeno, economia circolare, cyber security, mobilità alternativa, efficienza energetica, internet of things e gestione sostenibile delle foreste