Quando parliamo di economia circolare, non possiamo prescindere dalla consapevolezza di dover attuare comportamenti profondamente differenti da quelli adottati finora. Infatti, bisognerà cambiare il modo di pensare al consumo per abbandonare la cultura dello spreco, in favore di quella del risparmio delle risorse.

In questo senso, le Associazioni dei consumatori possono fare tanto per orientare il cittadino verso scelte sostenibili ed accompagnarlo in questa transizione ecologica.

Da questo assunto, è nata l’idea di una Carta del consumo circolare, grazie alla collaborazione tra Associazioni dei consumatori e la scuola superiore Sant’Anna di Pisa, attraverso cui apportare il proprio contributo al dibattito e alle scelte economiche e politiche che investiranno il nostro Paese, anche attraverso la realizzazione del Pnrr.

Canale Energia intervista Furio Struzzi, presidente dell’Associazione dei consumatori Assoutenti

Cos’è il Circular Lab promosso da Eni e facilitato dalla scuola superiore Sant’Anna di Pisa e Futour, con cui avete iniziato un percorso comune? Quali obiettivi si prefigge?

Circular Lab è un progetto nato con l’intento di creare il primo laboratorio congiunto di innovazione e cooperazione sui temi dell’economia circolare.

Il laboratorio, il primo a livello nazionale, coordinato dai docenti dell’Istituto di management della scuola superiore Sant’Anna di Pisa, una tra le più prestigiose scuole di management, con una competenza internazionale nel campo dell’economia circolare, vede la partecipazione di Eni e delle Associazioni dei consumatori riconosciute a livello nazionale dal Cncu, organismo del Ministero dello Sviluppo Economico.

L’obiettivo del progetto è quello di sviluppare, attraverso attività di collaborazione e co-creazione tra Università, Eni e Associazioni dei consumatori, la ricerca e gli approfondimenti sui principali temi del dibattito che supportano l’adozione di efficaci e credibili strategie di economia circolare dando avvio ad una piattaforma di dialogo, confronto e collaborazione tra tutti gli attori.

In merito alla prima proposta di azione: “Percorsi di educazione circolare”, cosa prevedono? Avete già pensato agli strumenti attraverso cui metterli in pratica?

Il percorso che porta il cittadino consumatore a una transizione verso un’economia circolare comprende sicuramente diverse fasi che includono l’educazione e la sensibilizzazione ad un comportamento più consapevole.

Abbiamo avviato questo percorso creando la Carta del consumo circolare per promuovere il passaggio dalla cultura dello scarto e dello spreco alla cultura del riciclo e del riuso. La Carta vuole essere un contributo di idee alle grandi scelte che stanno di fronte al Paese per affermare una nuova politica economica che acceleri la rivoluzione green per affrontare i gravi problemi climatici e ambientali che investono il Pianeta. La transizione ecologica, infatti, ha nella economia circolare il suo fulcro.

Con la Carta, le Aacc vogliono gettare le basi per contribuire al dibattito e alle scelte economiche, politiche e di Governo che impegneranno il Paese nell’immediato e sul lungo periodo e affermare una partecipazione dal basso alla realizzazione del Pnrr.

Essa è rivolta non solo ai cittadini, che sono chiamati a modificare le proprie abitudini di consumo nell’ottica di una svolta green, ma alle imprese, al mondo della produzione di beni e servizi alle istituzioni perché si affermino nuovi modelli produttivi, le politiche di uno sviluppo sostenibile e una radicale riconversione delle risorse energetiche necessarie alla produzione.

Sul terzo punto “Scheda digitale del prodotto circolare” per eliminare l’asimmetria informativa sul prodotto, avete già in campo delle iniziative? Volete proporle a enti pubblici e/o privati? In generale, vi riferite al concetto di progettazione circolare?

Si esattamente, ci riferiamo al concetto di progettazione circolare, laddove tutti gli attori del mercato devono cooperare e lavorare ad una standardizzazione delle informazioni di impronta ambientale sui prodotti, che siano omogenee e comprensibili per i consumatori. Nella Carta, facciamo riferimento ad un QR-code che dia facilmente le informazioni sulle principali caratteristiche del prodotto, a cui stiamo lavorando.

Per iniziare abbiamo già un primo appuntamento il 17 giugno p.v. con il Convegno di presentazione della Carta in cui gli attori succitati saranno presenti e discuteranno delle varie strategie. Anzi colgo l’occasione per invitarla a partecipare.

Al punto 7 “Monitoraggio e disseminazione” si parla di un “Osservatorio permanente sull’economia circolare”, che comprenda tutti gli attori che possono avere un ruolo in questa iniziativa, state già lavorando alla sua costituzione?

Si, ci stiamo lavorando insieme ad associazioni e istituzioni, includendo la partecipazione di tutti gli attori previsti.

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Professionista delle Relazioni Esterne, Comunicazione e Ufficio Stampa, si occupa di energia e sostenibilità con un occhio di riguardo alla moda sostenibile e ai progetti energetici di cooperazione allo sviluppo. Possiede una solida conoscenza del mondo consumerista a tutto tondo, del quale si è occupata negli ultimi anni.