“Youth4climate manifesto”
foto Pixabay

Lo “Youth4climate manifesto” racchiude le proposte emerse a Milano durante lo “Youth4climate driving ambition”, a cui sono seguiti degli incontri consultivi, di cui l’ultimo virtuale si è svolto ieri 25 ottobre. Il manifesto verrà inviato a tutti i governi che si incontreranno alla Cop26 di Glasgow a novembre.

Le richieste dei quattro gruppi di lavoro

Il primo gruppo di lavoro dal nome “Ambizione climatica” ha espresso la richiesta che i giovani vengano coinvolti in tutti i processi decisionali sul cambiamento climatico e che la loro partecipazione alle politiche sul clima venga finanziata.

Il secondo gruppo “Ripresa sostenibile” ha messo nero su bianco cinque punti per una ripresa che dopo la pandemia deve essere sostenibile, attraverso: 

  • un approccio olistico ai “lavori verdi” e alla transizione, nonché alle comunità vulnerabili.
  • Un rafforzamento delle misure di ricostruzione, e non solo, per quanto riguarda i danni provocati dagli effetti dei cambiamenti climatici.
  • Soluzioni che garantiscano la tutela delle popolazioni indigene.
  • Un sistema di finanza per il clima che sia trasparente e che regoli le emissioni di carbonio.
  • Il settore del turismo che deve contribuire alla riduzione delle emissioni, coinvolgendo tutti.

Il terzo gruppo di lavoro “Coinvolgimento degli attori non statali” ha individuato tre linee di intervento: 

  • sostenere la partecipazione dei giovani delle economie emergenti e dei gruppi marginali, in modo da garantire loro adeguate strutture e finanziamenti.
  • Richiedere a tutti gli stakeholder di allinearsi agli obiettivi di azzerare le emissioni nocive e di rafforzare la trasparenza e la rendicontazione degli attori non statali in relazione alle politiche climatiche.
  • stabilire che la fase di uscita dall’industria basata sulle fonti fossili termini entro il 2030, facendo in modo che i suoi lavoratori non siano abbandonati in questo processo di transizione. Inoltre, gli attori non statali, comprese le Nazioni Unite, non devono più accettare finanziamenti da industrie che impiegano fonti fossili.

Il quarto gruppo “Una società più consapevole delle sfide climatiche” ha tracciato le quattro sfide impossibili da ignorare per i governi nel prossimo futuro:

  • i decisori pubblici devono lavorare con i giovani e le comunità sulle questioni climatiche attraverso piattaforme multi-stakeholder e dei modi per condividere le informazioni e le soluzioni sul clima.
  • I governi devono assicurare a tutti l’alfabetizzazione e la formazione in tema di cambiamenti climatici, attraverso il cambiamento degli stili di vita.
  • Realizzare campagne di sensibilizzazione sui cambiamenti climatici, così che le persone in tutto il mondo siano informate.
  • Formare i giornalisti e coloro che lavorano nel mondo della comunicazione a divulgare le conseguenze della crisi climatica, in modo da rendere comprensibili a tutti i risultati della ricerca scientifica e delle politiche climatiche.
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