transizione
In copertina, un’immagine di archivio di Canale Energia.

Per l’International energy agency (Iea) è fuorviante indicare le politiche di transizione come responsabili dell’aumento dei prezzi energetici. Al contrario, l’energia pulita può aiutare ad affrontare queste sfide. Lo ha affermato il direttore esecutivo dell’Iea, Fatih Birol, nel corso della conferenza stampa che si è svolta il 24 novembre per discutere l’attuale situazione del mercato energetico.

Birol ha inoltre fornito un aggiornamento dell’attuale valutazione dell’Iea sulle tendenze globali dei mercati dell’energia e sulle prospettive per la transizione energetica post Cop26. Ha poi illustrato gli ultimi piani dell’Agenzia per rafforzare il sostegno agli sforzi internazionali verso il raggiungimento degli obiettivi energetici e climatici, inclusi nuovi progetti speciali.

Fatih Birol
Fatih Birol, direttore dell’International Energy Agency, in un momento della conferenza stampa.

Transizione energetica e “tenuta artificiale” del mercato petrolifero

Gli attuali prezzi dell’energia stanno creando reali difficoltà per famiglie e imprese a livello globale. In risposta, Birol ha suggerito che questa volatilità può derivare dal fatto che non tutti i Paesi del mondo hanno in atto politiche di transizione energetica. “Un fattore che ha causato questi prezzi elevati è la posizione di alcuni dei principali fornitori di petrolio e gas e di alcuni paesi che non hanno assunto, a nostro avviso, una posizione utile in questo contesto”, ha sottolineato nel corso della conferenza stampa criticando la “tenuta artificiale” del mercato petrolifero dove “vediamo circa 6 milioni di barili al giorno di capacità di produzione inutilizzata che spetta ai produttori chiave, i paesi dell’OPEC+”.

Questo commento giunge in concomitanza con l’impegno guidato dagli Stati Uniti a rilasciare petrolio dalle riserve strategiche per ostacolare l’aumento dei prezzi del carburante. Come ricorda il canale media Cnbc, gli Usa rilasceranno 50 milioni di barili dalla Strategic petroleum reserve: del totale, 32 milioni di barili saranno scambiati nei prossimi mesi mentre altri 18 milioni faranno parte di una vendita accelerata già precedentemente autorizzata.

L’aumento dei prezzi del petrolio ha gravato sui consumatori di tutto il mondo, esercitando “anche un’ulteriore pressione sull’inflazione in un periodo in cui la ripresa economica rimane irregolare e deve ancora affrontare una serie di rischi”, ha aggiunto Birol.

La sfida globale per la riduzione delle emissioni di metano

Il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia ha annunciato che è in corso una nuova valutazione sulle emissioni di metano a livello globale. Per febbraio è attesa la versione aggiornata del Methane tracker dell’Iea che includerà stime dettagliate sulle operazioni petrolifere e del gas. L’area con il potenziale maggiore e più conveniente per ridurre la quota di emissioni.

Il direttore dell’Iea ha poi evidenziato i nuovi ambiziosi impegni sul clima assunti dalle principali economie come l’India, l’importanza dello storico impegno Global methane pledge alla Cop26 e l’accordo di cooperazione sottoscritto per i target climatici tra Stati Uniti e Cina, i due maggiori emettitori del mondo.

Focus su carbone e nucleare

Nel corso della conferenza stampa, Birol ha anche annunciato una serie di nuovi progetti che l’Iea ha in programma per raggiungere gli obiettivi energetici della transizione ecologica. Questi includono l’elaborazione di un rapporto sulle misure pratiche per portare le emissioni del settore carbone in linea con il percorso net zero entro il 2050. A garanzia che i cambiamenti da introdurre siano equi e convenienti, in particolare per le economie in via di sviluppo.

Un altro importante rapporto analizzerà in modo approfondito il contributo che l’energia nucleare può dare al raggiungimento dei target di decarbonizzazione. Atteso per maggio, questo studio valuterà in particolare il potenziale dei piccoli reattori modulari.

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