Cop26

Alla Cop26 si stringe il cerchio sulle azioni concrete. Ieri si sono assunti impegni per accelerare l’adozione di tecnologia green, ridurre le emissioni di metano e proteggere le foreste. Tra gli appelli che si sono alternati a Glasgow, leader mondiali, giovani e attivisti hanno sottolineato l’urgenza di intraprendere subito azioni tangibili per mantenere la prospettiva di contenere l’aumento della temperatura globale a 1,5° C e porre così le basi per la resilienza alla crisi climatica.

Promuovere l’energia verde: dall’Italia 10 miliardi per la transizione

Più di 35 Paesi hanno anche sostenuto e sottoscritto l’Agenda Breakthrough, un impegno a lavorare insieme a livello internazionale per accelerare lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie pulite e sostenibili, necessarie a raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. I firmatari includono gli Stati Uniti, l’India, l’UE, le economie in via di sviluppo e alcuni dei Paesi più vulnerabili ai cambiamenti climatici, che rappresentano collettivamente oltre il 50% dell’economia mondiale.

L’obiettivo dell’impegno è rendere le tecnologie green la scelta più conveniente e accessibile per tutti a livello globale nei settori più inquinanti entro il 2030, sostenendo l’innovazione e gli strumenti necessari per una giusta transizione verso il net zero. Il lavoro si concentrerà su cinque settori chiave – energia, trasporti, idrogeno, acciaio, agricoltura – che insieme rappresentano più della metà delle emissioni globali totali.

In conferenza stampa alla Cop26, il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha annunciato la nascita di un fondo multilaterale da 10 miliardi di euro, la Global energy alliance, con l’obiettivo di accelerare la transizione ecologica, superare l’energy divide e creare green jobs. Insieme a questo, il ministro ha manifestato l’intenzione di rendere permanente il meccanismo della Youth for climate “con un hub, una piattaforma, sulla quale i giovani potranno continuare a dialogare. Abbiamo anche preventivato un fondo di circa 4 milioni per realizzare l’evento che avrà cadenza annuale”, si legge in una nota stampa ministeriale.

Cop26: storica alleanza globale sul metano

Ieri è stata anche la prima volta di un grande evento sul metano ospitato a una Conferenza mondiale sul clima. Oltre cento Paesi, tra cui i 15 principali emettitori, hanno aderito al Global methane pledge. Questo impegno storico, guidato dagli Stati Uniti e dall’UE insieme alla presidenza britannica, ha definito nuove misure normative per limitare le emissioni globali di metano del 40% rispetto ai livelli del 2020 entro la fine del decennio. L’alleanza comprende i due terzi dell’economia globale ma Cina, India e Russia non hanno aderito.

L’impegno finanziario per le foreste

Paesi dal Canada alla Russia fino al Brasile, compresi Cina, Colombia, Indonesia e Repubblica Democratica del Congo, hanno approvato la dichiarazione sulla gestione sostenibile delle foreste. Insieme, raccolgono l’85% dei polmoni verdi mondiali, un’area di oltre 13 milioni di miglia quadrate (circa 21 milioni di chilometri quadrati) che assorbe circa un terzo della CO2 globale ogni anno. L’impegno, che punta a invertire la perdita delle foreste e il degrado del suolo entro il 2030, è sostenuto da 12 miliardi di dollari in finanziamenti pubblici (oltre 10 miliardi di euro) e 7,2 miliardi di dollari (6,2 miliardi di euro) in finanziamenti privati.

L’accordo congiunto fornirà supporto per la mitigazione e l’adattamento al clima e consentirà la conservazione, la gestione sostenibile e il ripristino delle foreste nei paesi ammissibili all’Aiuto pubblico per lo sviluppo, come sottolineato nella dichiarazione collettiva: “Saranno forniti attraverso finanziamenti basati sui risultati, cooperazione tecnica e finanziaria per lo sviluppo di capacità” oltre che per governance, filiere agricole sostenibili, ripristino paesaggistico e azioni di repressione contro gli incendi boschivi.

Un’azione accelerata per il clima

I leader hanno sollevato l’importanza della mitigazione degli impatti del cambiamento climatico come una questione non più rinviabile. Nuovi piani per l’adattamento sono stati consegnati, portando il numero di individui coperti dai Piani nazionali a 2,3 miliardi in tutto il mondo. Nuovi contributi nazionali volontari (Ndc) sono arrivati, tra gli altri, da Argentina, Brasile, India, Marocco e nuove strategie a lungo termine sono state annunciate da Stati Uniti, Giamaica e Kazakistan. Sulla finanza per il clima, ulteriori impegni riguardano Irlanda, Spagna, Australia e Lussemburgo.

Passi in avanti alla Cop26 sono stati compiuti anche sul raggiungimento del net zero. India, Thailandia, Nepal, Nigeria e Vietnam hanno sottoscritto nuovi impegni per azzerare le emissioni, il che significa che il 90% dell’economia globale è coperto da impegni carbon neutral. L’annuncio dell’India include anche una serie di ambiziosi impegni per il 2030, tra cui 500 GW di capacità energetica non fossile, il 50% di fabbisogno energetico da fonti rinnovabili e il 45% di riduzione dell’intensità di carbonio dell’economia.

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