Pensando al futuro, l’81% degli italiani ritiene che il Paese dovrebbe puntare sul solare e il 59% sull’eolico. Emerge la necessità che i grandi impianti fotovoltaici siano dislocati sulla copertura di grandi edifici come centri commerciali e stazioni ferroviarie (83%), oppure a terra ma solo in aree agricole e senza valori naturalistici (63%). Il 78% ritiene importante per l’Italia incentivare l’eolico offshore e il 52% lo giudica positivo a patto che si rispetti la fauna marina, che si salvaguardino le rotte degli uccelli migratori e che si sostenga l’economia locale.

È questa la fotografia che emerge dal 19° rapporto Gli italiani, il solare e la green economy con focus su Rinnovabili e paesaggio realizzato dall’osservatorio sul solare della fondazione UniVerde e da Noto Sondaggi, i cui dati sono stati divulgati il 25 novembre nel corso del convegno phygital “Nuove Energie per l’Innovazione. La rivoluzione ecologica: il tempo è adesso, il futuro è adesso”, di cui Canale Energia è media partner.

Gli italiani scelgono solare ed eolico

L’84% degli italiani è certo che il mercato dell’energia del futuro andrà verso le rinnovabili (+6%). Rispetto all’energia tradizionale, quelle solare ed eolica vengono giudicate più compatibili con l’ambiente (85% e 82%) e meno costose (24% e 23%). I sostenitori del nucleare si attestano solo all’8% mentre scendono al 2% quelli dei combustibili fossili (-2% rispetto alla precedente rilevazione). In particolare, l’eolico viene considerato più sicuro (78%).

Sono stati inoltre presentati i dati relativi all’efficienza energetica delle abitazioni. Tra gli interventi che vengono considerati prioritari figurano l’installazione di: impianto fotovoltaico (21%, +1%), pannelli solari per acqua calda (16%, +5%), doppi vetri (13%, +2%), sistemi per il risparmio dell’acqua (7%, +2%).

In merito alla transizione energetica, il 44% del campione (+14% rispetto alla precedente rilevazione) è a conoscenza che l’UE punta sull’idrogeno verde come elemento essenziale, e per l’80% sarebbe importante per l’Italia incentivare questa innovazione.

Transizione culturale e ecologica: piano Ri-Generazione Scuola e Superbonus 110%

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Nella foto, la sottosegretaria al ministero dell’Istruzione, Barbara Floridia.

Anche il ministero dell’Istruzione punta a favorire transizione ecologica e culturale degli istituti scolastici. Lo ha ricordato la sottosegretaria Barbara Floridia: “Con Ri-Generazione Scuola abbiamo adottato un piano strutturale finalizzato a raggiungere i goal dell’Agenda 2030 e a formare le nuove generazioni in grado di abitare il Pianeta in modo nuovo e sostenibile. La green community avrà il compito di supportare le scuole nella realizzazione di iniziative negli ambiti che vanno in questa direzione: transizione ecologica, educazione civica, ambientale e alimentare, sviluppo sostenibile, salute e corretti stili di vita”, si legge nella nota stampa.

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Nella foto, la sottosegretaria al ministero per il Sud e la coesione territoriale, Dalila Nesci.

Transizione ecologica è sinonimo di crescita sostenibile per affrontare la crisi climatica e quella ambientale, anche con la promozione del Superbonus al 110%. Lo ha sottolineato la sottosegretaria al ministero per il Sud e la coesione territoriale, Dalila Nesci: “Anche attraverso le risorse del Pnrr, pari a circa 70 miliardi, stiamo portando la transizione ecologica del Paese che rappresenta la vera sfida per dare alle nuove generazioni le risposte che a gran voce chiedono e per favorire la democrazia energetica in tutti i territori. Con il contributo di imprese, enti e associazioni del settore e l’impegno del Governo per la riqualificazione degli edifici, la creazione di comunità energetiche e la diffusione del fotovoltaico, sarà possibile costruire insieme un futuro verde e rinnovabile”, si legge nella nota.

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Solare sulle coperture ed eolico offshore per la transizione energetica

La produzione di territorio è un processo continuo, permanente, che non può essere arrestato. Lo ha evidenziato il presidente della Società geografica italiana, Claudio Cerreti: “Questa consapevolezza della vitalità del territorio non può che orientare verso la reale e necessaria sostenibilità di qualsiasi intervento, proprio per garantirne la capacità di rinnovarsi. In definitiva, quello che occorre è un’opera di governo, consapevole e saggia, né avventurista né oscurantista, né azzardata né attardata”.

Dal rapporto emerge con chiarezza che gli italiani chiedono le rinnovabili, in particolare le energie prodotte dal sole e dal vento. Su questo punto è intervenuto il presidente della fondazione UniVerde, Alfonso Pecoraro Scanio: “Ha fatto breccia la necessità che gli impianti rispettino i territori e le regole della vera sostenibilità. Ecco perché si deve puntare al fotovoltaico sulle coperture degli edifici, per evitare ulteriore spreco di suolo, e allo sviluppo dell’eolico offshore lontano dalla costa con particolare tutela delle esigenze paesaggistiche e della biodiversità. Queste scelte vanno nella giusta direzione di una transizione energetica rispettosa dell’ambiente”. Tuttavia, dalle rilevazioni emerge che per 61% degli italiani il Governo non si sta impegnando abbastanza: “Affinché l’Italia sia leader delle rinnovabili, la semplificazione burocratica e la chiarezza nella programmazione degli investimenti del Pnrr sono prioritari, anche per centrare i traguardi e gli obiettivi strategici che l’Europa ci chiede”, afferma Pecoraro Scanio nella nota stampa.

Incoraggiante è l’apprezzamento generale nell’eolico offshore. Lo ha rimarcato il direttore generale di Renexia, Riccardo Toto: “Ascoltare il territorio e fornire rassicurazioni alle comunità locali prima di realizzare un impianto è, a mio avviso, l’approccio giusto. È così che abbiamo fatto per Med Wind, il nostro progetto di eolico offshore floating nel cuore del Mediterraneo. L’obiettivo di Renexia è contribuire alla transizione ecologica del Paese fornendo la migliore tecnologia disponibile, quale l’eolico offshore che offre soluzioni concrete per produrre energia green e senza mai rinunciare al rispetto di tutti i criteri di sostenibilità ambientale”.

Focus su rinnovabili e paesaggio. Obiettivi dell’Italia al 2030

In merito alla tipologia di impianti preferiti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, gli italiani pensano che si dovrebbe ricorrere sia a piccoli che a grandi impianti (51%), piccoli impianti distribuiti di tipo familiare o per piccole unità (74%, +5%), grandi impianti che producono energia per interi quartieri, industrie e città (71%, +6%). Per quanto riguarda invece la messa in opera di grandi impianti eolici, questi dovrebbero essere dislocati: sulle colline e nelle aree vocate ma con attenzione al paesaggio (72%, -8%), a mare (offshore) ma lontani e invisibili dalla costa (73%, +5%).

Spazio anche alle previsioni degli italiani in merito agli obiettivi dell’Italia al 2030.

fit for 55

Livio De Santoli, prorettore per la sostenibilità presso la Sapienza università di Roma, ha così commentato: “Il raggiungimento dei target del Fit for 55 al 2030 destano qualche perplessità anche al semplice cittadino. Troppa complessità, troppa burocrazia. Dal sondaggio emerge il desiderio diffuso di una semplificazione consapevole, chirurgica, urgente. Gli obiettivi di rinnovabili ed efficienza energetica sono gli strumenti di contrasto al cambiamento climatico che deve essere concretamente perseguito, ma con intelligenza, coraggio e una visione unitaria. A partire dalla formazione delle giovani generazioni”, si legge nella nota.

L’iniziativa è stata promossa dalla fondazione UniVerde e dalla Società Geografica Italiana, nell’ambito degli eventi inseriti nel Programma nazionale ufficiale per la Settimana di educazione alla sostenibilità del Cnesa 2030 della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, e con la main partnership di Renexia.

La versione integrale del 19° rapporto Gli italiani, il solare e la green economy è disponibile sul sito della Fondazione UniVerde.

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