Snam Terna
Ferraris e Alverà firmano l’accordo

Al via la due giorni a Roma dedicata agli “Stati Generali della Transizione Energetica Italiana”, organizzata da Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), Snam e Terna con i patrocini del Ministero dello Sviluppo Economico e della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con The European House – Ambrosetti. 

L’obiettivo dei tre player è tracciare un percorso di crescita che consenta al Paese di accelerare la transizione energetica verso la completa decarbonizzazione, anche grazie all’utilizzo di nuove tecnologie, oltre che di stimolare l’economia e l’occupazione tramite nuove filiere sostenibili. “Cdp è pronta, insieme alle società partecipate, ad accrescere ulteriormente i propri sforzi per accompagnare il Paese verso gli obiettivi posti – sia a livello nazionale, sia a livello europeo – per favorire una filiera energetica sempre più sostenibile” ha dichiarato Fabrizio Palermo, Amministratore Delegato di CDP.

Nel corso dell’evento l’amministratore delegato di Snam, Marco Alverà e l’amministratore delegato e direttore generale di Terna, Luigi Ferraris hanno firmato un accordo per la sicurezza delle reti e la prevenzione di minacce cibernetiche che potrà essere esteso ad altre realtà energetiche.

L’accordo sulla sicurezza delle reti ed efficienza del sistema energetico Italia 

L’obiettivo dell’accordo siglato oggi è garantire una sempre maggiore sicurezza e protezione dei sistemi e delle reti di elettricità e gas, considerati elementi critici di interesse nazionale e un confronto aperto sulle strategie da adottare per la protezione delle informazioni. D’altronde come ricorda l’amministratore delegato e direttore generale di Terna, Luigi Ferraris,  nel suo intervento la trasformazione del sistema elettrico non è “a impatto zero” per la gestione della rete. Le rinnovabili per loro intrinseca natura,  determinano “un incremento delle congestioni della rete, specialmente da Sud a Nord”.  Inoltre un ruolo lo svolgono gli eventi climatici estremi “unita alle caratteristiche strutturali della rete elettrica italiana”, come sottolinea Ferraris la scarsa possibilità di interconnessione con il continente europeo, i vincoli di transito tra il Nord e il Sud Italia e con le isole, tutto questo “comporta un impegno significativo da parte del TSO, nella protezione e gestione della rete di trasmissione nazionale, per garantire la fornitura di energia elettrica in sicurezza”. 

Massimizzare l’efficienza degli interventi strutturali nel suo complesso come sottolinea l’amministratore delegato di Snam Marco Alverà, nel suo intervento, per contenere le bollette dei cittadini senza dimenticare la sfida della sostenibilità cioè far “diventare più verdi al costo più basso e nel minor tempo possibile le molecole che oggi tra carbone, petrolio e gas naturale rappresentano circa l’80% dei consumi energetici mondiali”.

Una sfida che Snam intende vincere supportando “lo sviluppo dei gas verdi – quelli completamente rinnovabili come biometano e idrogeno verde, e anche quelli low carbon prodotti catturando la CO2 dai combustibili tradizionali, in primis il gas naturale”.

Lo sviluppo dei gas rinnovabili rappresenta anche una grande opportunità di efficienza perchè “permette di massimizzare il ricorso a infrastrutture gas già esistenti, sia per trasportare, stoccare e distribuire l’energia rinnovabile, che per fornire flessibilità al sistema elettrico. In questo modo,” continua Alverà “secondo uno studio di Navigant, si possono risparmiare al 2050 oltre 200 miliardi di euro all’anno nelle bollette europee” un’oppotunità per l’Italia anche rispetto all’Europa.

Un investimento quello sulle infrastrutture che Snam ad oggi ha misurato sulle fonti tradizionali e ha portato i suoi frutti: “Come risultato, la bolletta è scesa negli ultimi 7 anni da quasi 90 € a megawattora agli attuali circa 70 €/mwh con una riduzione del 20% (10% negli ultimi 5 anni)”.

L’interconnessione tra le reti gas ed elettriche

In ottica di sector coupling, cioè collaborare sempre più sul piano infrastrutturale, Snam proporrà nel prossimo piano decennale la conversione di alcune centrali di spinta e di stoccaggio, che oggi vanno a gas, in centrali elettriche e a metano (ibride) che possono scegliere la fonte di alimentazione tra gas o elettricità. Questo ci permette di interconnetterci con la rete di Terna massimizzando efficienza” e “ridurre le emissioni in modo significativo”.

“Un modo per sfruttare la flessibilità del sistema gas (capillarità e linepack) a supporto del sistema elettrico, perché quando il sistema elettrico avrà rinnovabili in eccesso, la rete gas potrà assorbirla, anticipando consumi futuri. E quando ci sarà poco sole e poco vento, potremo andare a gas”. 

Un primo esempio concreto e unico  di questa collaborazione che, per dirla con le parole di Alverà, può trasformare la sfida climatica in “una grande opportunità di crescita economica e sociale” per l’Italia.

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.