imballaggi

La prima città ad aver aderito alla Campagna “A buon rendere-molto più di un vuoto” è Torino con un decreto a firma del consigliere delegato all’ambiente Gianfranco Guerrini.

“Con la nostra adesione, spiega il consigliere Guerrini, intendiamo sostenere l’introduzione di un sistema di raccolta efficiente dei contenitori per bevande monouso che permette di intercettare oltre il 90% dei contenitori immessi al consumo. Il successo del sistema è dovuto al versamento di un piccolo deposito aggiunto al prezzo di vendita delle bevande che vengono vendute in contenitori di plastica, vetro e alluminio. Il deposito viene successivamente restituito al cittadino nel momento in cui il contenitore viene correttamente riconsegnato: solitamente presso i supermercati. Un aiuto concreto alla lotta contro la dispersione dei rifiuti da imballaggi per bevande sul territorio”.

Obiettivo: sensibilizzare gli enti locali

Con l’adesione della città metropolitana di Torino, parte l’attività di sensibilizzazione della campagna mirata agli enti locali, così che comprendano i vantaggi in termini economici e ambientali che può portare un Sistema nazionale di deposito cauzionale.

Le città sono sempre più messe alla prova da un costante aumento dei rifiuti dovuto all’incremento dell’e-commerce e al consumo on- the-go di alimenti e bevande. I sistemi cauzionali applicati ai contenitori di bevande invece, costituiscono una soluzione che nel breve periodo contribuirebbe a ridurre i rifiuti urbani. Il 40% di questi nel littering e nei cestini per le strade sono contenitori di bevande. 

L’Unione Europea indica i sistemi cauzionali come misure da adottare per raggiungere i target di raccolta vincolanti per le bottiglie in plastica monouso per bevande al 2025 e al 2029, che dovranno essere rispettivamente pari al 77% e al 90%.

I rifiuti, anche quando trattasi di materiali pregiati, rappresentano sempre un costo per la collettività, che supera abbondantemente il corrispettivo che i Comuni ricevono dal Conai a parziale compensazione dei costi sostenuti per la loro raccolta differenziata. Meno flussi di rifiuti da gestire per i Comuni significa anche risparmiare risorse e tempo che possono essere dedicate al miglioramento dei servizi a vari livelli. Questa è una lezione che hanno imparato un pò tutti i Comuni anche all’estero, realizzando che la maggioranza degli enti locali non ha al proprio interno le competenze e le risorse necessarie per operare nel mondo dei rifiuti e/o per supervisionare o controllare le aziende a cui viene affidata la gestione dei propri rifiuti e la valorizzazione delle materie prime seconde” commenta Silvia Ricci, che affianca Enzo Favoino nel coordinamento della campagna.

L’ordinamento italiano ha recepito la direttiva 852/2018 con il decreto legislativo 116/2020, il quale prevede che: entro la fine del 2024 tutti gli Stati membri dovranno istituire regimi di Responsabilità estesa del produttore per tutti gli imballaggi conformi all’art.8 e all’art. 8bis della direttiva rifiuti (direttiva 2008/98/CE).

Il passaggio da una responsabilità condivisa ad una estesa

Perciò, l’Italia dovrà compiere il passaggio da una “responsabilità condivisa” ad una “estesa”, dove saranno i produttori a doversi far carico dei costi della raccolta differenziata dei propri rifiuti. Oggi, il regime di Responsabilità condivisa del produttore che regola l’accordo quadro Anci-Conai stabilisce che i costi siano a carico degli enti locali, i quali devono finanziare la raccolta differenziata attraverso i gestori delegati. 

Il Sistema di deposito cauzionale, oltre ad offrire il vantaggio di minori costi, darebbe anche accesso al materiale riciclato per creare nuovi contenitori. Vantaggi affatto trascurabili se si pensa che, a partire dal 2025, si aggiungeranno anche i costi delle pulizie ambientali degli imballaggi dispersi nell’ambiente, previsti dalla direttiva Sup.

La Campagna “A buon rendere”

Sul sito online della Campagna, si possono trovare tutte le informazioni utili sui sistemi cauzionali e, per aderirvi, le persone vengono invitate a firmare una petizione per sostenerla e diffonderla.

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