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In copertina, una foto d’archivio di Canale Energia.

Il nuovo Programma regionale di gestione dei rifiuti (Prgr) ha l’obiettivo di portare avanti l’economia circolare attraverso un organico strumento di programmazione, che andrà ad incrementare gli elevati standard qualitativi di raccolta differenziata, attraverso politiche di riciclo, recupero e smaltimento dei rifiuti, nonché di gestione dei siti da bonificare.

Nel sistema gestionale della Lombardia sono stati già raggiunti ottimi risultati, sostanzialmente in linea con gli obiettivi fissati dai nuovi indirizzi comunitari.

“Regione Lombardia si conferma all’avanguardia, afferma l’assessore all’Ambiente e Clima, approvando un piano rifiuti che guarda alla sostenibilità ambientale. L’economia circolare è infatti già una realtà nella nostra regione. Regione Lombardia, in questo piano, definisce in maniera integrata le politiche di prevenzione, riciclo, recupero e smaltimento dei rifiuti, nonché di gestione dei siti inquinati da bonificare, trattando il rifiuto come risorsa, riducendone ulteriormente la produzione e incrementando i già elevati standard qualitativi della raccolta differenziata, così da garantire un ancor più ampio riutilizzo e riciclo dei rifiuti come materia prima seconda”.

Cosa prevede il Piano

Il Piano è suddiviso in aree di intervento tra cui: il Programma di prevenzione, il Programma di gestione dei rifiuti da imballaggi, il Programma di riduzione dei Rub (Rifiuti urbani biodegradabili). Oltre a questi, vi sono anche due approfondimenti, rispettivamente per i fanghi di depurazione e per l’amianto, presente anche il Programma regionale di bonifica delle aree inquinate (Prb).

I dati sui rifiuti urbani

Nel 2020, la raccolta differenziata in Lombardia ha raggiunto il 73,3%, con il 20% dei Comuni che si attestano stabilmente oltre l’80%. L’obiettivo fissato dal piano al 2027 è pari all’83,3%.

La raccolta differenziata in Lombardia negli ultimi dieci anni è cresciuta costantemente, grazie all’efficientamento dei servizi di raccolta e al modello di raccolta porta a porta che ha portato a questi risultati, esteso ad oltre l’80% dei comuni lombardi.

L’impiantistica lombarda consente di garantire la piena autosufficienza regionale di trattamento del rifiuto urbano, l’87% infatti, viene trattato all’interno della provincia in cui viene prodotto, rispettando il principio di prossimità.

I rifiuti speciali

Secondo i dati del 2018, sono state prodotte quasi 33 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, di cui il 92% è costituito da rifiuti non pericolosi e il restante 8% da rifiuti pericolosi.

La loro gestione avviene per l‘81% attraverso il recupero di materia, per il 3% attraverso il recupero di energia e per il 16% per attività di smaltimento. Ad essere inviato fuori regione è il 14,5% dei rifiuti speciali prodotti in Lombardia.

Gli impianti regionali gestiscono anche rifiuti provenienti da fuori regione per circa il 20% e, dall’estero per circa il 10%, sono per lo più utilizzati come materia prima seconda per nuove produzioni.

Gli obiettivi del Prgr: “discarica zero”

Il Programma prevede di efficientare i processi di selezione e riciclo, riducendo la produzione degli scarti: sostanzialmente, l’obiettivo è “discarica zero”, ovvero ricorrere a questa modalità di smaltimento solo in forma residuale ed esclusivamente per quelle frazioni che non possono essere recuperate in alcun modo.

I nuovi impianti

Il Programma prevede dei criteri ben precisi per localizzare i nuovi impianti e per modificare quelli esistenti, compresi quelli di stoccaggio. Dispone una maggiore tutela delle aree di connessione ecologica, prevedendo l’esclusione dei Corridoi regionali primari della Rete ecologica regionale, ovvero di quelle parti di territorio collegate ad aree prioritarie per la biodiversità.

Il Programma per gestire i rifiuti contenenti amianto 

Sulla base di un censimento svolto da Arpa, si stima che siano ancora presenti 35 Km quadrati di cemento-amianto, pertanto l’obiettivo è quello di eliminare completamente questo materiale dalla regione entro il 2027, anche attraverso dei bandi, così da garantire un numero adeguato di impianti per lo smaltimento.

Il programma per la gestione dei fanghi da depurazione 

Lo scenario futuro si baserà su: la destinazione dei fanghi di alta qualità all’agricoltura, utili per la fertilità del suolo, cercando invece di destinare quelli meno adatti al recupero energetico e soprattutto puntando sul recupero del fosforo, fondamentale per fertilizzare i campi, che ad oggi proviene quasi completamente da fuori Europa. 

La bonifica delle aree inquinate

Il numero totale di siti censiti in Lombardia nella banca dati regionale Agisco ammonta a circa 6.100, di cui 2.829 bonificati, 1.006 potenzialmente contaminati e 1.021 contaminati. I siti non contaminati sono oltre 1.200.

Il territorio complessivamente interessato dai procedimenti corrisponde a circa 10.650 ettari, di cui i due terzi sono siti con procedimenti ancora in corso, mentre gli altri sono siti per cui è stato concluso positivamente il procedimento. 

Aumenta il controllo sul territorio: è cresciuto di oltre il 30% il numero dei siti censiti, passati dai 4.465 siti del 31 dicembre 2012 ai 5.915 del 2020, sino ai 6.038 di fine 2021. I siti bonificati hanno avuto un incremento complessivo di circa il 20%.

Cosa prevede il Programma regionale di bonifica delle aree inquinate

Il Prb prevede un rafforzamento del supporto ai Comuni, soprattutto in merito agli aspetti tecnico-procedurali. Non si limita agli interventi di bonifica, ma si prefigge l’obiettivo di rigenerare l’area urbana in cui viene fatta, con un occhio di riguardo ai siti dismessi nelle vicinanze di elementi primari della Rete ecologica regionale.

Infine, la Regione incentiva l’utilizzo di tecnologie di bonifica a basso impatto ambientale e la gestione sostenibile dei rifiuti prodotti dalle attività di bonifica, secondo le norme di settore. Continua inoltre l’impegno nel garantire la tutela delle acque sotterranee dall’inquinamento, per la quale sarà costituito un centro di competenze ad hoc presso Arpa Lombardia, per tutelare le falde e limitare l’inquinamento diffuso.

La Lombardia, conclude l’assessore, è già oggi la locomotiva dell’Italia e una delle regioni più avanzate in Europa verso l’economia circolare. Con l’attuazione di questo piano confermerà e rafforzerà la propria posizione di leadership per diventare ulteriormente protagonista nel percorso verso lo sviluppo sostenibile”.

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