Un “patto green per l’informazione ambientale” tra giornalisti, direttori ed editori che darà “la massima visibilità ai temi ambientali, dai cambiamenti climatici all’inquinamento urbano, alla sostenibilità e quindi alle occasioni di lavoro green e alle soluzioni che l’economia verde e la scienza già ci mettono a disposizione”. Sarà firmato in occasione del Festival del giornalismo ambientale, rimandato a giugno per l’emergenza coronavirus, ha dichiarato il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, al termine di un forum a porte chiuse, svoltosi lo scorso sabato a Roma, prima tappa simbolica del Festival.
Il patto, ha dichiarato Costa a margine dell’evento, sarà sostenuto oltre che dal ministero dell’Ambiente anche dal sottosegretario di Stato con delega all’editoria, Andrea Martella. Sarà sottoposto a verifica ogni tre mesi e ad aggiornamento ogni anno. “Siamo il primo paese al mondo che si dà visione dell’informazione ambientale e quindi anche della formazione ambientale”, ha rimarcato, “e come sempre non parlo di colori o di orientamenti ma parlo di visione”. “Stiamo costruendo una nuova visione di ambiente, quella vecchia non ha funzionato”, ha concluso.
Altri temi trattati nel Forum
Tanti i temi affrontati nel corso dell’evento. Primo tra tutti il bisogno di alimentare una corretta informazione ambientale senza cadere nell’eccessiva specializzazione, nell’autoreferenzialità o nel sensazionalismo. Forte la necessità di approfondire la trasversalità dell’informazione ambientale e di darle la visibilità che merita all’interno di prodotti editoriali che già trattano di cronaca, economia, sport, cultura ed esteri.
L’ambiente dovrebbe essere parte integrante della formazione di ogni attore dell’informazione e dovrebbe procedere di pari passo con l’aggiornamento formativo per l’utilizzo di nuove piattaforme digitali. La formazione e la collaborazione tra colleghi possono dar vita a inchieste di qualità, soprattutto in un periodo di specializzazione giornalistica, e hanno il diritto di essere retribuite in maniera corretta. La crisi dell’editoria, è stato più volte rimarcato in sala, non può rischiare di svalutare il lavoro dei protagonisti dell’informazione, appartenenti a testate piccole o più note. Molto discusso anche il tema dell’attendibilità dei social network e della capacità del giornalista di verificare la correttezza delle informazioni e smentire le notizie false.
I partecipanti
Presenti al forum anche Federico Testa, presidente Enea; Stefano Laporta, presidente Ispra; Roberto Giovannini, presidente Fima; Giuseppe Carboni, direttore Tg1; Lorenzo Salvia, Corriere della Sera; Fabrizio Carotti, direttore generale della Fieg; Vittorio Di Trapani, segretario generale aggiunto della Fnsi; Michele Dotti, direttore L’Ecofuturo magazine; Maddalena Oliva, vicedirettrice Il Fatto quotidiano; Giovanni Parapini, senior advisor terzo settore, responsabilità sociale e coesione sociale, Rai; Giuseppina Paterniti, direttore Tg3; Francesco Piccinini, direttore Fanpage; Nicola Perrone, direttore Agenzia dire; Massimiliano Pontillo, direttore EcoIncittà; Gianni Todini, vicedirettore Askanews; Stefano Zago, direttore Teleambiente.
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