G7 di Torino, neutralità tecnologica e finanza climatica al centro del dibattito

In occasione del G7 Clima, Energia e Ambiente, abbiamo intervistato Francesco Corvaro, Inviato speciale per i cambiamenti climatici del Governo italiano

È in programma dal 28 al 30 aprile, presso la Reggia di Venaria Reale (Torino), la Ministeriale G7 Clima, Energia e Ambiente. A riunirsi nel capoluogo piemontese saranno i rappresentanti di Italia (quest’anno alla presidenza del Gruppo), Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America, oltre ai Commissari europei Simson, Sinkevičius e Hoekstra. L’obiettivo sarà discutere del ruolo della transizione energetica nella mitigazione della crisi climatica. Che cosa aspettarsi nello specifico?

G7 Francesco Corvaro

“Sicuramente, la presidenza italiana sta tenendo alti gli outcomes di COP28, fra cui la necessità di triplicare le rinnovabili e raddoppiare l’efficienza energetica: tutto questo è contemplato all’interno di quello che sarà il comunicato finale dei sette Paesi più industrializzati”. È quanto ci ha spiegato Francesco Corvaro, Inviato speciale per i cambiamenti climatici del Governo italiano, nel video riportato in alto (e registrato il 23 aprile).

Particolare attenzione al New Goal on Climate Finance

“L’Italia promuoverà anche il concetto di neutralità tecnologica perché ci servono veramente tutte le tecnologie esistenti per centrare questi target. Ci sarà poi una parte sulla finanza climatica per anticipare alcuni dei temi su cui sarà incentrata COP29. L’argomento principe sarà il New Goal: non si dovrà discutere solo della quantità, ma anche della qualità dei finanziamenti, e delle posizioni che i governi dovranno mantenere per ingaggiare il settore privato. Si parlerà, proprio per questo, anche di gestione del rischio dell’investimento climatico”, ha anticipato Corvaro.

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La Planet Week e il ruolo dei giovani

Nella settimana precedente al vertice, la città della Mole ha ospitato una serie di eventi preparatori, che hanno dato vita alla cosiddetta Planet Week. Protagoniste sono state le nuove generazioni, che hanno partecipato a diversi momenti di confronto, fra cui l’evento “Incontri per il Pianeta: conciliare ambiente e sviluppo nel Terzo Millennio”. Organizzato al Politecnico di Torino, ha ingaggiato gli studenti in un dibattito sui temi dell’azione per il clima, dell’economia circolare, delle fonti rinnovabili e della gestione sostenibile delle risorse idriche.

“Come ha chiarito il Ministro Tajani, questioni come la crisi climatica e la ricerca scientifica vanno al di là della politica. I giovani sono appassionati e – lo vedo nelle mie figlie – hanno una straordinaria capacità di relazionarsi con gli altri, indipendentemente dalla loro nazionalità o appartenenza politica. La capacità di sedersi attorno a un tavolo è proprio quello di cui c’è bisogno per il successo delle politiche climatiche”, ha raccontato il professor Corvaro.

L’Earth Day e l’inquinamento da plastica

Il 22 aprile si è celebrata la Giornata mondiale della Terra, incentrata quest’anno sul tema dell’inquinamento causato dalla plastica. Il giorno dopo, a Ottawa, è cominciata la quarta sessione del Comitato intergovernativo di negoziazione per arrivare all’approvazione di un trattato globale vincolante che possa contrastare questo problema. L’Italia, però, non è fra i Paesi membri della cosiddetta High Ambition Coalition to End Plastic Pollution, a differenza di nazioni come Francia, Germania, Belgio e Paesi Bassi.

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“Io spesso dico che il cambiamento climatico è una sfida che possiamo vincere, perché abbiamo diverse tecnologie da sfruttare a nostro vantaggio. Dobbiamo ricordarci però che al centro della questione climatica c’è l’uomo e il suo rapporto con la natura, perché la natura è in grado di trovare le sue vie: quindi, ci dobbiamo battere per un futuro sostenibile che parta da un presente altrettanto sostenibile, a livello economico, ambientale e sociale. È proprio in quest’ottica che l’Italia si sta battendo per il riciclo e il recupero energetico, salvaguardando il nostro know-how e le nostre imprese”, ha puntualizzato l’Inviato speciale.

L’adattamento ai cambiamenti climatici

In occasione dell’Earth Day del 22 aprile, il Servizio per il cambiamento climatico di Copernicus ha pubblicato il suo ultimo report sullo stato del clima in Europa. I dati sono allarmanti, soprattutto se si guarda all’impatto delle ondate di calore e di altri fenomeni meteorologici estremi sulla salute umana.

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“Queste sono sfide di carattere globale. A livello italiano, è stato approvato lo scorso dicembre il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (PNACC), un piano ambizioso che prevede moltissime azioni. Sicuramente, l’Italia si sta muovendo nella direzione tracciata alla COP28: intendiamo investire nelle fonti energetiche rinnovabili, ma anche nella possibilità di gestire la riflessione solare in maniera opportuna, così da ridurre la formazione di isole di calore. I Comuni del cratere stanno privilegiando l’utilizzo di materiali alternativi all’asfalto proprio per contrastare questo fenomeno”, ha detto Corvaro.

Il PNIEC fra rinnovabili e biocarburanti

Avendo parlato del PNACC, non si può evitare di fare un riferimento anche al Piano nazionale integrato energia e clima (PNIEC), la cui versione finale dovrà essere inviata alla Commissione europea entro giugno. Per assicurare il successo della transizione energetica e il raggiungimento della neutralità climatica, come illustrato da Corvaro, il nostro governo è intenzionato a puntare sulla neutralità tecnologica.

rinnovabili
Foto di Karsten Würth su Unsplash

“Inoltre, abbiamo l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno fin da subito, salvaguardando anche chi è impiegato in determinati settori. A tutti è chiesto uno sforzo in ottica dell’ammodernamento, che deve però avvenire in maniera graduale, tenendo conto delle realtà sociali. Il PNIEC è una visione che punta al raggiungimento di obiettivi ambiziosi al 2030 e al 2050. Oltre a puntare in maniera determinata sulle rinnovabili – per le quali si sta lavorando anche a un Testo Unico – un altro engagement forte dell’Italia è sui biofuel, ha aggiunto Corvaro.

La questione del nucleare

Il 28 aprile, non a caso, si è tenuto il Forum internazionale di Torino sui biocarburanti sostenibili. Altro tema è quello del nucleare, nel quale il governo vuole investire per aumentare la sicurezza energetica del Paese. “Quest’anno si svolgerà proprio in Italia il primo summit internazionale sulla fusione nucleare. Riguardo agli scarti della fissione, io penso che sia finita l’epoca di ‘sporcare a casa d’altri’: è una questione di giustizia climatica. Noi oggi già produciamo scorie radioattive, seppure in misura minore, e le stiamo portando ‘a casa d’altri’. Ma è un treno che si è fermato: dobbiamo risolvere questo problema, che non è un problema politico”, ha concluso l’Inviato.

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Nata in provincia di Sondrio, ha studiato a Milano e Londra. Giornalista pubblicista, si occupa di questioni legate alla crisi climatica, all’economia circolare e alla tutela di biodiversità e diritti umani.