L’emergenza sanitaria che il mondo sta affrontando ha dimostrato che la solidarietà internazionale può fronteggiare, seppure con difficoltà, una minaccia pandemica. L’auspicio è che il medesimo spirito di resilienza venga promosso nella mitigazione dei cambiamenti climatici. Difatti, è diventato più evidente che la tutela della sicurezza e della salute umana procede in parallelo con la difesa degli eco-sistemi e degli equilibri naturali. L’augurio è condiviso in primo luogo dai rappresentanti degli stati più vulnerabili delle piccole isole, riuniti virtualmente al Placencia ambition forum. I relatori della plenaria di chiusura della kermesse promossa dall’Alleanza degli stati delle piccole isole (Aosis) hanno ricordato che l’emergenza Covid-19 può aiutare a ravvivare l’attivismo climatico delle piccole isole per spingere la transizione energetica.

Cop26 occasione di rilancio

Lo slittamento della Cop 26 di Glasgow al 2021, ha dichiarato il presidente Alok Sharma, rappresenta un’opportunità per guardare con maggiore ambizione ai target fissati alla Cop21 di Parigi nel 2015. Il 2020, ha evidenziato, “resta un anno critico per l’ambizione climatica” ma l’innovazione tecnologica globale fin qui compiuta rappresenta un patrimonio che non va perso. Anche l’Italia, ha rimarcato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, non dimentica l’impegno assunto con l’organizzazione dell’evento preparatorio “Youth4Climate: Driving ambition” Pre-Cop. “La nostra intenzione è di offrire la possibilità ai giovani di presentare le loro proposte direttamente ai ministri e ai negoziatori che parteciperanno alla Pre-Cop con l’obiettivo di assicurare un dibattito inclusivo e trasparente”, ha affermato.

Il Paese, ha proseguito il ministro, “è fortemente impegnato a delineare una strategia di ripresa economica post-emergenza del Paese che sia profondamente indirizzata verso la sostenibilità”. Lo farà puntando “sugli investimenti attivati dal governo in modo da associare una condizionalità green all’importante flusso di risorse (750 miliardi di euro) che immetteremo nell’economia italiana”. D’accordo la Germania che, come dichiarato dal ministro dell’Ambiente Svenja Schulze, guarda alla “ripresa economica post Covid-19 per implementare i cambiamenti previsti dall’Accordo di Parigi e gli obiettivi Sdgs”. E anche l’Italia farà la sua parte, che ospita la Pre-cop e la cop giovani, ha evidenziato il ministro Sergio Costa.

Alok Sharma presidente della COP26
Alok Sharma presidente della COP26

Piccole isole più forti con più risorse

L’azione globale avrà bisogno di un “maggiore impegno economico da parte dei Paesi sviluppati”, ha commentato Sonam P. Wangdi, chair of the least developed countries group on Climate change. L’attivismo climatico delle piccole isole è terreno fertile per la “crescita delle rinnovabili e lo sviluppo dell’efficienza energetica”, ha affermato Carlos Fuller, lead negotiator per Climate change di Aosis, ma la “mancanza di fondi e investimenti”, le “barriere normative” e “l’uso di combustibili tradizionali” rappresentano un ostacolo. La collaborazione tra pubblico e privato rappresenta sicuramente una via da percorrere ma la ricerca di nuovi strumenti finanziari è fondamentale, ha evidenziato Lois M. Young, ambasciatrice e rappresentante permanente alle Nazioni unite di Belize, paese ospitante la kermesse.

Rinnovata leadership alle rinnovabili

In questo percorso di transizione la crescita della produzione di energia da fonti rinnovabili è stata richiamata a più voci. “Le rinnovabili vanno protette”, ha detto Yannick Glemarec, executive director Green climate fund, “le nuove tecnologie dovranno trovare applicazione in diversi settori: energia, trasporti, immobiliare”. La crescita delle rinnovabili avrà bisogno di “leadership, visione di lungo termine, solidarietà e cooperazione per riprendersi e per non perdere di vista l’obiettivo della lotta al climate change”, ha evidenziato Francesco La Camera, direttore generale di Irena.

Attivismo climatico e resilienza globale

“Ognuno potrà e dovrà fare la sua parte e l’azione del singolo sarà determinante”, ha proseguito Selwin Hart, special adviser and assistant secretary-general for Climate action, United nations. L’ascolto delle comunità indigene e locali, “in prima linea nella lotta alla perdita ecosistema”, e il loro coinvolgimento sarà fondamentale, ha spiegato Pasang Dolma Sherpa, direttore esecutivo del Center for indigenous Peoples’ research and development (Cipred) e co-chair facilitative Working group of local communities and indigenous peoples platform (Lcipp) dell’Unfccc. Concentrandosi nella ripresa sui settori che soffrono maggiormente, come il turismo e l’economia del mare, ha ricordato Patricia Espinosa, segretario esecutivo di Unfccc.

Print Friendly, PDF & Email

Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Giornalista professionista e videomaker, attenta al posizionamento seo oriented degli articoli e all'evoluzione dei social network. Si occupa di idrogeno, economia circolare, cyber security, mobilità alternativa, efficienza energetica, internet of things e gestione sostenibile delle foreste