Guida pocket ai viaggi sostenibili

Come fare il giro del mondo senza inquinare troppo? Ecco alcuni consigli, da sfruttare in vista dei prossimi “ponti” e delle vacanze estive

Si dice che i soldi spesi per i viaggi siano gli unici capaci di renderci più ricchi. Si può essere d’accordo oppure no, ma viaggiare rappresenta da tempo immemore una delle necessità e delle passioni dell’essere umano, tanto da spingerlo a trovare le migliori soluzioni e a costruirci attorno un intero settore dell’economia.

Viaggi sostenibili
Foto di Marina Montoya su Unsplash

L’intera filiera del turismo rappresenta da sola l’8 per cento delle emissioni globali di gas serra, secondo un’indagine condotta nel 2018, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature Climate Change. Andiamo allora di “Gioca jouer” per capire come ridurre quella percentuale e goderci il viaggio, nel vero senso della parola.

Viaggiare

Nel complesso, le emissioni derivanti dal trasporto costituiscono tra il 56 e il 71 per cento dell’impatto totale del viaggio per un percorso di andata e ritorno di circa duemila chilometri in aereo. Di contro, per un viaggio in treno di cinquecento chilometri, le emissioni rappresentano solo il 2 per cento dell’impatto complessivo.

I treni panoramici e i viaggi multimodali

Come ci hanno insegnato Gotthold Ephraim Lessing e Giacomo Leopardi, l’attesa del piacere è essa stessa il piacere: ecco, allora, che il viaggio diventa destinazione e gli spostamenti ferroviari si trasformano in esperienze indimenticabili. È il caso, per esempio, del Bernina Express, che permette di attraversare le Alpi transitando sul cinematografico viadotto Landwasser, simbolo della Ferrovia retica e patrimonio mondiale dell’UNESCO. Anche il Cinque Terre Express è un gioiellino che regala panorami mozzafiato, volendo restare in Italia, ma sono tantissime le opzioni ulteriori nel resto d’Europa.

viaggi sostenibili
Foto di Jacques Bopp su Unsplash

Il treno, in ogni caso, è un mezzo di trasporto che si presta per i viaggi multimodali: ci sono molte carrozze sulle quali è possibile trasportare la propria bicicletta, basta verificare sul sito della compagnia ferroviaria prescelta. In alternativa, la bici può essere noleggiata all’arrivo, così come l’automobile (preferibilmente ibrida, elettrica o almeno in condivisione con un gruppo di amici).

Le piste ciclabili più suggestive d’Europa

E se le ferrovie panoramiche non mancano, lo stesso si può dire delle piste ciclabili. Una vera chicca è la strada ciclopedonale che scorre lungo la Costa dei Trabocchi, in Abruzzo, ma particolarmente suggestiva è anche la ciclabile che consente ai più allenati di fare il giro dell’isola di Ischia. La primavera poi è la stagione ideale per visitare i Paesi Bassi, dove sfrecciare in mezzo a coloratissimi campi di tulipani. Nei mesi più caldi si può invece optare per la Scandinavia: il Göta Kanal, che si snoda per 87 chilometri lungo quella che molti considerano la via d’acqua più bella della Svezia, è adatto a ciclisti di ogni livello.

viaggi in bici
Foto di David Marcu su Unsplash

Le soluzioni virtuose dell’industria dell’aviazione

Certo, direte voi, più la meta è lontana, più diventa difficile rinunciare all’aereo. Va detto che, fortunatamente, la maggior parte delle compagnie aeree sta investendo molto sul fronte della sostenibilità, specialmente nell’Unione europea, dov’è stato adottato il regolamento ReFuelEU che mira a ridurre l’impatto ambientale dell’industria aeronautica. Le norme guardano soprattutto all’uso di carburanti sostenibili per l’aviazione (Sustainable Aviation Fuels, SAF), ovvero l’idrogeno verde, i carburanti sintetici, quelli riciclati e alcune tipologie di biocarburanti.

Continua anche la ricerca nell’ambito degli aerei elettrici, sebbene attualmente si parli soltanto di velivoli molto piccoli e destinati a percorrere tratte brevi. Una buona notizia da questo punto di vista è la nuova partnership fra Octopus Energy e AeroVolt, la prima rete di ricarica per aerei elettrici, grazie alla quale i piloti britannici potranno ricaricare i propri velivoli utilizzando una semplice card.

Una differenza la possono fare anche i dettagli: Emirates, nel 2023, ha servito ai suoi passeggeri oltre 450mila pasti plant-based, in aumento rispetto ai 280mila del 2022. La compagnia di Dubai – che lo scorso anno ha offerto più di 300 ricette vegane, distribuite in 140 destinazioni – ha recentemente annunciato un ulteriore ampliamento del suo assortimento di piatti a base vegetale, disponibili in tutte le classi di viaggio (Economy, Premium, Business e First Class).

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Gli aeroporti più “green”

Anche gli aeroporti possono fare molto per ridurre la propria carbon footprint, per esempio diventando totalmente plastic free o alimentandosi con energia proveniente al 100 per cento da fonti rinnovabili. Una curiosità? Il tetto del nuovo terminal dell’aeroporto Amerigo Vespucci di Firenze, che sarà probabilmente ultimato nel 2026, ospiterà dei pannelli solari e un vigneto: le viti saranno in grado di regalare una serie di benefici, fra cui la mitigazione delle temperature. L’aeroporto Marco Polo di Venezia invece ha deciso di puntare sull’intelligenza artificiale, adottando il sistema di controllo per impianti di climatizzazione Sybil, capace di modulare i consumi energetici e limitare le emissioni di CO2.

viaggi in aereo
Foto di Artur Tumasjan su Unsplash

Visitare

L’Irlanda

L’Irlanda e la sua Wild Atlantic Way si sono aggiudicate una menzione speciale nell’ambito dei Green Travel Awards 2024, assegnati dal Gruppo Italiano Stampa Turistica nel corso della BIT di Milano. Il Paese si è distinto per aver saputo conciliare il turismo con la tutela della biodiversità marina: le contee di Kerry e di Cork, in particolare, offrono numerose attività “green” come la valorizzazione delle alghe: coinvolte nelle ricerche della Bantry Marine Research Station, sono le protagoniste di esperienze a impatto zero come il wellness dei bagni alle alghe, preziosi alleati della pelle, o le avventure agroalimentari, con intriganti degustazioni o giornate di foraging sulla spiaggia.

La Norvegia

La Norvegia è la nazione europea più environment-friendly: a sostenerlo è uno studio realizzato da Hemsol, azienda svedese attiva nel settore del fotovoltaico, che ha tenuto in considerazione fattori come la quota di fonti rinnovabili nel mix energetico del Paese, i tassi di riciclo dei rifiuti e la quantità di emissioni generate. L’impegno del governo norvegese si estende anche oltreconfine, con investimenti volti a tutelare le foreste tropicali e assicurare l’accesso all’energia pulita agli abitanti dei Paesi in via di sviluppo. Nella classifica stilata da Hemsol, seguono l’Austria, la Finlandia e l’Islanda. A proposito di Paesi nordici, sembra che il 2024 sia un anno molto buono per ammirare l’aurora boreale: questo perché il Sole sta raggiungendo il cosiddetto “massimo solare”, ovvero il picco del suo ciclo che dura circa undici anni.

Aurora boreale
Foto di Jonatan Pie su Unsplash

Valencia

La vibrante località spagnola è la capitale verde europea 2024. L’amministrazione locale, che si sta impegnando molto nella ricerca di soluzioni comuni alle principali sfide ambientali e sociali, ha varato dei programmi per il ripristino di ecosistemi naturali come la spiaggia de La Devesa, immersa nello splendido Parco naturale dell’Albufera, e per il miglioramento della qualità dell’aria. La città dispone, inoltre, di un piano volto a promuovere un sistema alimentare più sano e sostenibile. Saranno moltissimi gli eventi che animeranno le sue vie nei prossimi mesi per celebrare questo anno speciale.

Valencia
Foto di Zoom Digital su Pexels

Treviso

Treviso ha conquistato invece l’European Green Leaf Award 2025, un altro prestigioso titolo riservato alle città con meno di 100mila abitanti. I trevigiani hanno impressionato la giuria per il loro forte impegno nell’abbracciare il cambiamento e la loro varietà di approcci innovativi, fra cui l’uso delle tecniche di storytelling e della gamification per coinvolgere i giovani. I giudici hanno apprezzato anche le strategie ambientali proposte dall’amministrazione urbana, come il raddoppio del numero di alberi. Molto bello il Parco naturale regionale del fiume Sile.

Le Cinque Terre

A proposito di aree protette, non può mancare un riferimento al Parco nazionale delle Cinque Terre, che ha individuato una serie di misure utili a gestire i flussi turistici nelle giornate di picco, fra cui:

  • l’introduzione del senso unico per fasce orarie sul Sentiero Verde Azzurro (SVA) Monterosso-Vernazza-Corniglia;
  • la disposizione di totem informativi e contapersone agli ingressi dei sentieri;
  • la revisione della tariffa delle trekking card per incentivare la fruizione della rete sentieristica nelle giornate di bassa affluenza.

Il Parco è anche tra i finalisti del premio europeo Natura 2000 nella categoria “Conservazione marina”, grazie al progetto di reintroduzione delle foreste di Ericaria amentacea algae. Il Disciplinare integrativo 2024 dell’AMP ha istituito inoltre un’area di speciale tutela per la “mitigazione degli impatti acustici sulla fauna ittica”.

Leggi anche: Dieci mete turistiche a rischio per la crisi climatica

Mangiare

Qualche consiglio su Food&Wine

Ormai, è una consapevolezza diffusa: scegliere prodotti vegani o vegetariani, di stagione, a chilometro zero e possibilmente biologici è un’ottima strategia per ridurre il proprio impatto sull’ambiente. Altrettanto vantaggioso è limitare l’utilizzo di imballaggi, privilegiando i prodotti sfusi, ridurre gli sprechi alimentari e quelli idrici. E se in vacanza non vogliamo bere solo acqua, perché non acquistare vini locali e provenienti da viticoltura sostenibile?

Gli strumenti cui affidarsi nell’ambito enogastronomico

Se si è alla ricerca di qualche dritta da sfruttare anche durante le più brevi gite fuori porta, si può sempre dare un’occhiata alle guide Slow Wine e Slow Food, che indicano le cantine e le osterie in linea con i valori dell’associazione fondata da Carlo Petrini, o affidarsi ai food advisors di tutto il mondo. Per chi non vuole rinunciare al lusso, ricordiamo infine che la guida Michelin ha introdotto la “stella verde”, un riconoscimento che assegna solo ai ristoranti più attenti alla sostenibilità.

viaggi sostenibili
Foto di Victoria Shes su Unsplash

Dormire

Dai glamping agli alberghi diffusi, qualche chicca italiana

Sono molte le piccole realtà, magari a conduzione familiare, che hanno sempre avuto la tutela dell’ambiente nel proprio DNA. In Italia, non mancano esempi che dimostrano come l’incontro fra tradizione e innovazione sia spesso vincente:

  • Laghi Nabi, il glamping nato dalla rigenerazione di vecchie cave di sabbia sul litorale campano, che ospita la pista ciclabile a luminescenza naturale più lunga d’Europa;
  • l’albergo diffuso Borgotufi, nato da stalle in disuso in Molise, che ha trasformato la salvaguardia della biodiversità in uno stimolo per l’economia locale, anche grazie a un apiario di comunità;
  • i Ricci Hotels, Family e Bike Hotels di Cesenatico (FC) che, oltre a promuovere la mobilità sostenibile, sono plastic free e hanno ridotto al minimo i consumi energetici e idrici;
  • OLM Nature Escape, a Caminata di Tures in Valle Aurina (BZ), che rappresenta un esempio di bioarchitettura circolare, completamente autosufficiente a livello energetico.

L’impegno delle grandi catene alberghiere

Guardando alle grandi catene di alberghi, BWH Hotels Italia è fra quelle che hanno aderito al programma Stay for the Planet, basato su uno standard riconosciuto dal Global Sustainable Tourism Council (GSTC), l’organizzazione che stabilisce gli standard per lo sviluppo sostenibile del settore turistico a livello globale.

Il concetto di travel with purpose, “viaggiare con uno scopo”, è invece alla base della strategia di Hilton: la compagnia mira a ridurre le sue emissioni di gas serra del 75 per cento entro il 2030 (56 per cento nel caso del portafoglio in franchising), a dimezzare il consumo di acqua e la produzione di rifiuti e a creare opportunità per cinque milioni di persone in ambito formativo e occupazionale.

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Foto di Patrick Robert Doyle su Unsplash

Le nuove tendenze in fatto di alloggi

Anche l’ospitalità in casa può fare la sua parte nel promuovere forme di turismo più responsabili: è il messaggio che Airbnb, insieme alla startup Circularity e alla propria community di viaggiatori, vuole promuovere attraverso il progetto Love Sustainability, nato dall’esigenza di educare gli ospiti a comportamenti virtuosi durante i loro soggiorni e dal desiderio degli host di comunicare le scelte sostenibili adottate nella gestione dei propri appartamenti.

L’home-swapping, infine, riduce le emissioni di carbonio del 49 per cento rispetto a un soggiorno in hotel, stando alle analisi della piattaforma HomeExchange che promuove proprio gli scambi di casa. Durante i soggiorni in hotel, dove spesso si opta per pasti al ristorante, le emissioni legate all’alimentazione risultano proporzionalmente più rilevanti: in un soggiorno di sette giorni, possono raggiungere i 112 chilogrammi di CO₂, più del triplo rispetto a quanto si verifica durante uno scambio di casa, dove gli ospiti cucinano autonomamente l’85 per cento dei pasti.

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Nata in provincia di Sondrio, ha studiato a Milano e Londra. Giornalista pubblicista, si occupa di questioni legate alla crisi climatica, all’economia circolare e alla tutela di biodiversità e diritti umani.