675 milioni di persone non hanno accesso all’elettricità

Il dato, relativo al 2021, è stato elaborato dall’IEA. L’agenzia sta monitorando i progressi del Pianeta verso il raggiungimento del settimo obiettivo di sviluppo sostenibile.

accesso elettricità IEA
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Nonostante la volontà della comunità internazionale di passare a un sistema energetico inclusivo e sostenibile, l’accesso all’energia resta qualcosa di utopico per una miriade di utenti a livello globale. Nel 2021, infatti, 675 milioni di persone non hanno avuto accesso all’elettricità. Parallelamente, 2,3 miliardi hanno dovuto fare ricorso a sistemi di cottura inquinanti e pericolosi per la salute.

Il report IEA

Questo è quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Agenzia internazionale dell’energia (International Energy Agency, IEA) sull’andamento del settimo obiettivo di sviluppo sostenibile dell’ONU, che riguarda proprio la disponibilità di energia pulita per tutti.

I risultati dell’analisi – condotta insieme all’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA), alla Commissione statistica delle Nazioni Unite (UNSD), alla Banca mondiale e all’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) – sono stati pubblicati il 6 giugno e saranno presentati nel dettaglio al Forum politico di alto livello sullo sviluppo sostenibile di luglio 2023.

Il caso dell’Africa subsahariana

Certamente, dei passi avanti sono stati fatti. Se nel 2010 era l’84 per cento della popolazione mondiale ad avere accesso all’elettricità, nel 2021 la percentuale è salita al 91 per cento: ciò significa che oltre un miliardo di persone in più hanno iniziato a disporre della corrente. Tra il 2019 e il 2021, tuttavia, si è registrato un rallentamento. Nel 2021, 567 milioni di abitanti dell’Africa subsahariana non hanno avuto l’opportunità di beneficiare di questo servizio: è l’area dove la situazione risulta più critica.

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Le rinnovabili e l’efficienza dei sistemi energetici

Un dato positivo riguarda l’energia rinnovabile: l’utilizzo, a livello globale, è aumentato dal 26,3 al 28,2 per cento tra il 2019 e il 2020. Non è comunque sufficiente, secondo gli analisti, per mantenere l’aumento delle temperature medie entro il valore di 1,5 gradi, come auspicato dall’Accordo di Parigi.

L’intensità energetica, unità di misura che consente di valutare l’efficienza di un sistema economico in termini di energia, è cresciuta ogni anno dell’1,8 per cento nel decennio 2010-2020. Un miglioramento più significativo rispetto alle decadi precedenti che, tuttavia, ha subito un forte rallentamento nel 2020, scendendo fino allo 0,6 per cento e segnando un record negativo. Bisognerebbe arrivare al 3,4 per cento, stando agli autori del report.

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Gli investimenti nell’energia pulita

In base all’indagine, le attuali politiche volte a migliorare l’efficienza energetica e diffondere le fonti rinnovabili non saranno sufficienti a consentire il raggiungimento dell’obiettivo entro il 2030.

Le stime dell’IRENA indicano che gli investimenti pubblici a sostegno dell’energia pulita nei Paesi a basso e medio reddito sono diminuiti già da prima della pandemia di Covid-19, e che i finanziamenti sono limitati a un ristretto numero di nazioni. Nel 2021, hanno raggiunto quota 10,8 miliardi di dollari, il 35 per cento in meno della media relativa al periodo 2010-2019.

Senza un’accelerazione, gli utenti privi di accesso all’elettricità resteranno 660 milioni nel 2030, mentre quelli privi di sistemi di cottura efficienti ammonteranno a 1,9 miliardi. Stando all’OMS, 3,2 milioni di persone perdono la vita ogni anno a causa dell’esposizione alle sostanze tossiche generate dall’uso di combustibili inquinanti.

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Una transizione più inclusiva

“Le conseguenze della crisi energetica che ha seguito l’invasione russa dell’Ucraina stanno colpendo l’intera popolazione mondiale, ma soprattutto le fasce più vulnerabili”, ha dichiarato Fatih Birol, direttore esecutivo dell’IEA. “Anche se il passaggio all’energia pulita sta avvenendo più rapidamente di quanto si pensi, c’è ancora molto da fare per garantirne l’inclusività. Serve un mix di politiche efficaci, innovazioni tecnologiche e investimenti su larga scala”.

“È necessario che le istituzioni finanziarie multilaterali dirigano i flussi di denaro in maniera più equa per assicurare la diffusione delle rinnovabili e lo sviluppo delle infrastrutture necessarie”, ha confermato Francesco La Camera, direttore generale dell’IRENA.

“Dobbiamo agire adesso per proteggere le future generazioni. Investire nelle fonti pulite, promuovendo l’accesso universale all’energia, rappresenta un modo per apportare un cambiamento reale. Sistemi di cottura efficienti e servizi energetici affidabili nelle strutture sanitarie possono giocare un ruolo fondamentale nella tutela della salute delle popolazioni più vulnerabili”, ha concluso Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore dell’OMS.

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