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All’indomani della vittoria delle elezioni del centro-destra, rimangono i problemi per famiglie e imprese alle prese con il caro energia, che dovranno essere affrontati nell’immediato. Una situazione diventata oramai insostenibile, tanto è vero che si stanno preparando a protestare in tutta Italia con il sostegno di sindacati, associazioni dei consumatori e mondo dell’agricoltura, del commercio e dell’artigianato. 

Una imponente assemblea pubblica dunque, è prevista per il prossimo 18 ottobre dalle diverse associazioni, che non solo esterneranno il proprio malcontento, ma proporranno un pacchetto di misure da presentare al nuovo Governo.

Le proposte della coalizione vincente di centro-destra

Il centro destra, composto da Fratelli di Italia, Forza Italia, Lega Salvini premier e Noi moderati, ha tra i suoi punti programmatici delle azioni da mettere in campo, in primo luogo, per far fronte alla sfida dell’autosufficienza energetica. Come indicato al punto 11 del Programma, al cui centro vi è una “transizione energetica sostenibile”, da compiere attraverso:

  • l’aumento della produzione dell’energia rinnovabile;
  • la diversificazione degli approvvigionamenti energetici e realizzazione di un piano per l’autosufficienza energetica;
  • il pieno utilizzo delle risorse nazionali, anche attraverso la riattivazione e nuova realizzazione di pozzi di gas naturale in un’ottica di utilizzo sostenibile delle fonti;
  • la promozione dell’efficientamento energetico;
  • il sostegno alle politiche di price-cap a livello europeo;
  • il ricorso alla produzione energetica attraverso la creazione di impianti di ultima generazione senza veti e preconcetti, valutando anche il ricorso al nucleare pulito e sicuro.

L’ambiente come priorità

Al punto 12, denominato “L’ambiente, una priorità”, si fa riferimento al “rispettare e aggiornare gli impegni internazionali assunti dall’Italia per contrastare i cambiamenti climatici. 

Questo ci fa ben sperare, dato che sulla campagna elettorale è stato diffuso lo scorso 14 settembre uno studio di Greenpeace Italia, realizzato dall’Osservatorio di Pavia, da cui risulta che la crisi climatica è stata la grande assente dai discorsi dei leader politici italiani. Risulta infatti che sia stata citata in meno dello 0,5% delle loro dichiarazioni, riprese dai principali telegiornali.

Inoltre, è un tema che sta sempre più a cuore alle giovani generazioni, come hanno dimostrato lo scorso venerdì 23 settembre le migliaia di attivisti provenienti da tutto il mondo, prendendo parte allo Sciopero globale per il clima.

Tra i punti, anche la “definizione ed attuazione del piano strategico nazionale di economia circolare in grado di ridurre il consumo delle risorse naturali, aumentare il livello qualitativo e quantitativo del riciclo dei rifiuti, ridurre i conferimenti in discarica, trasformare il rifiuto in energia rinnovabile attraverso la realizzazione di impianti innovativi e sostenibili”.

Un focus è stato posto sulla salvaguardia della qualità delle acque marittime e interne ed efficientamento delle reti idriche per limitare il fenomeno della dispersione delle acque”, senza trascurare il “programma straordinario di resilienza delle aree a rischio dissesto idrogeologico con interventi mirati”. 

Tra gli altri punti: 

  • la salvaguardia della biodiversità, anche attraverso l’istituzione di nuove riserve naturali;
  • la promozione dell’educazione ambientale e al rispetto della fauna e della flora;
  • il rimboschimento e piantumazione di alberi sull’intero territorio nazionale, in particolare nelle zone colpite da incendi o calamità naturali;
  • incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico e promuovere e favorire politiche di mobilità urbana sostenibile.

Il capitolo agricoltura

Al punto 13 del Programma, vengono elencate le misure atte a tutelare e promuovere la filiera agricola che, come noto, versa in seria difficoltà. 

Tra le misure da attuare:

  • la promozione di una Politica agricola comune e di un piano strategico nazionale, capaci di rispondere alle esigenze di oggi, per uno sviluppo che coniughi indipendenza e sostenibilità ambientale ed economica;
  • la salvaguardia del comparto agroalimentare, lotta al nutri-score e all’italian sounding;
  • il rifinanziamento della misura “Più Impresa” a favore dei giovani agricoltori e dell’imprenditoria femminile;
  • l’innalzamento dei massimali degli aiuti in regime de minimis per le imprese agricole, allineandoli a quanto previsto negli altri settori economici;
  • il rafforzamento degli strumenti di garanzia sui finanziamenti a favore delle imprese agricole, degli allevamenti e della pesca;
  • il potenziamento degli strumenti di contrasto al caporalato e al lavoro irregolare.

Gli ultimi tre punti di questo capitolo vertono su: “il riconoscimento e la valorizzazione delle piccole produzioni locali di qualità; gli interventi di contrasto al fenomeno della proliferazione della fauna selvatica e alla diffusione delle epidemie animali e per un “piano nazionale invasi” per l’irrigazione agricola”.

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