Pubblicate le raccomandazioni europee per affrontare la povertà energetica

A queste la Commissione Europea ha accompagnato un documento di lavoro che contiene un'analisi più dettagliata delle misure.

La Commissione europea ha pubblicato una serie di raccomandazioni su misure e politiche che possono essere adottate dai paesi dell’UE per affrontare la povertà energetica.

A queste è accompagnato un documento di lavoro che contiene un’analisi più dettagliata delle misure raccomandate. Questa iniziativa sarà accompagnata dal rinnovo della Dichiarazione comune sul rafforzamento della protezione dei consumatori per l’inverno, originariamente firmata nel dicembre 2022. Visto l’alto costo delle bollette l’intento è rinnovarlo per l’inverno 2023-2024

L’obiettivo è contrastare il fenomeno che interessa un numero crescente di cittadini europei. Sono difatti 9,3% le persone in povertà energetica registrate nel 2022 contro il 6,9% nel 2021.

statistiche povertà energetica in UE 2022
Incapacità di mantenere adeguatamente al caldo le case. Dati 2022 Fonte: indagine EU-SILC su percentuale del totale
popolazione.

“La povertà energetica non è un fenomeno nuovo nell’Unione europea – andando oltre le misure di risposta alle crisi, dobbiamo affrontarne le cause alla radice in modo da superarla in modo efficace e sostenibile“. ha sottolineato Kadri Simson, Commissario per l’Energia. “L’odierna raccomandazione si concentra su misure strutturali a lungo termine, quali l’accesso a abitazioni ed elettrodomestici efficienti dal punto di vista energetico, nonché alle energie rinnovabili, che contribuiranno a guidare la transizione verso l’energia pulita in Europa, garantendo nel contempo che nessuno venga lasciato indietro.”

Raccomandazioni che guardano a misure strutturali per combattere il fenomeno

Nel complesso la Commissione suggerisce di agire contro il basso rendimento energetico delle abitazioni e degli elettrodomestici, l’elevata spesa energetica in proporzione ai bilanci delle famiglie e i livelli di reddito più bassi (esacerbati dall’inflazione). Inoltre la raccomandazione sottolinea anche come la povertà energetica possa essere diagnosticata a livello nazionale.

Il quadro giuridico dell’UE richiede che la povertà energetica sia identificata e affrontata nel Piano nazionale per l’energia e il clima (PNEC) di ciascun paese dell’UE nel suo prossimo aggiornamento che dovrebbe essere aggiornato nel 2024.

Le raccomandazioni guardano a strumenti come i Piani nazionali per l’energia e il clima (PNIC), e i Piani sociali per il clima, come opportunità per i paesi dell’UE di riflettere le raccomandazioni odierne nel loro quadro politico per combattere la povertà energetica.

Ricordiamo che i paesi dell’UE devono redigere e presentare alla Commissione i loro piani sociali sul clima entro il 30 giugno 2025 per avvalersi del Fondo sociale per il clima.

Le misure strutturali proposte dal documento

Nel complesso il documento guarda a diverse opportunità attuabili sul piano strutturale. Tutti suggerimenti che come rimarca la stessa UE senza skill adeguati della classe politica e dirigente in grado di elaborare piani legislativi capaci di cogliere queste opportunità nel concreto non ha un futuro.

Ad esempio guardando a misure che vadano a mitigare le problematiche di finanziamento.

come certificati bianchi o prestiti a bassi interesse, anche se in questo caso ne riconosce la scarsa efficacia per chi versa in povertà energetica. Nel documento operativo difatti si specifica come le sovvenzioni e i regimi di sovvenzione sono efficaci solo se specificamente adattate per le famiglie vulnerabili in materia di povertà energetica.

Un ruolo importante lo svolgono i fornitori con una corretta informazione  e una regolamentazione e norme, sia per gli edifici che per gli elettrodomestici. Ad esempio viene citato lo strumento della etichettatura di efficienza degli apparecchi.

Grande spazio viene dato anche al ruolo dei servizi di informazione e consulenza.  Nello specifico viene suggerita l’attivazione di “sportelli unici” al cittadino dove collettare le diverse informazioni necessarie a consumare meglio.

Altro approccio poi è rappresentato dalle obbligatorietà di efficientamento energetico.

Ad esempio applicando tutto ciò che riguarda la legislazione UE in materia di etichettatura energetica e progettazione ecocompatibile.

Serve infine superare i cosiddetti split incentives. Cioè una disposizione di incentivi frazionati che non vanno adeguatamente a motivare le parti interessate dal effettuare una miglioria di efficienza energetica, vedi quanto specificato nella intervista sul progetto europeo Enpor che cerca di dare una risposta proprio a questo aspetto.

Infine si può agire direttamente sulla pianificazione urbana per affrontare la povertà energetica estiva. Favorire il verde urbano però deve tenere conto di altri aspetti legati alla sicurezza. Su questo leggi anche il commento di Maurizio Conticelli dott. forestale per l’associazione ambientalista Amici della Terra.

Il ruolo delle energie rinnovabili

Energie rinnovabili, autoconsumo e condivisione dell’energia rappresentano una opportunità concreta per contrastare il fenomeno. Scenario che guarda alle comunità energetiche, agli acquisti collettivi di energia e a tutto ciò che vede una implementazione tecnologica del demande response. Azioni a cui va previsto anche una crescita di consapevolezza nei cittadini su un efficiente modo di impiegare l’energia.

Ampio spazio è dato anche agli strumenti di analisi e indagine già disponibili e ai fondi europei disponibili (pag. 64.)

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