La sfida ambientale dei pneumatici fuori uso

Il temi del confronto oggi alla sala Matteotti alla Camera da cui il vicepresidente della Camera dei Deputati Costa propone l'avvio di un tavolo tecnico con il Mase

Per quanto si possa alleggerire l’impatto ambientale della mobilità a livello di motori e industria c’è un tema importante che passa attraverso gli pneumatici, comuni a tutti i mezzi e complessi sia nell’impatto ambientale di uso che di smaltimento.

La sfida ambientale dei pneumatici fuori uso (Pfu) è un tema caldo sul tavolo su cui oggi 7 maggio si sono confrontati nella sala Matteotti della Camera dei deputati diversi player del comparto del riciclo e interlocutori politici. Un appuntamento voluto da Sergio Costa vicepresidente della Camera dei Deputati.

Il temi del confronto oggi alla sala Matteotti alla Camera da cui il vicepresidente della Camera dei Deputati Costa richiede l'avvio di un tavolo tecnico con il Mase.
Il temi del confronto oggi alla sala Matteotti alla Camera da cui il vicepresidente della Camera dei Deputati Costa richiede l’avvio di un tavolo tecnico con il Mase.

Un tema che come richiama Costa sottolinea anche il peso dei ritardi dell’approvazione nell’End of waste su cui “ci vuole troppo tempo per approvarli. Bisognerebbe saltare il Consiglio di Stato per velocizzare la fase autorizzativa“.

Testo Unico Ambientale sui Pfu facciamo il punto

Il Testo Unico Ambientale (Tua) e il decreto ministeriale n. 182 del 19 novembre 2019, recante “Regolamento per la gestione degli pneumatici fuori uso” rappresentano il quadro normativo del comparto. Il principio della responsabilità estesa del produttore (Epr) prevde che produttori e importatori devono occuparsi della raccolta degli Pfu in quantità pari a quelle immesse sul mercato. A finanziare il sistema il contributo ambientale applicato al prezzo di vendita degli pneumatici stessi. Intanto proprio oggi è partita la piattaforma digitale di tracciabilità e “rintracciabilità” come sottolinea Costa.

Le criticità del comparto

Un meccanismo quello del recupero dei Pfu che si scontra con ritardi, mercato nero, dati differenti tra raccolta e gestione, incertezze sull’efficacia del meccanismo dei contributi ambientali.

Ecopneus pneumatici fuori uso
Sul podio Giuseppina Carnimeo DG di Ecopneus

Giuseppina Carnimeo DG di Ecopneus richiama alcune necessità del settore come: inquadrare il numero di soggetti responsabili, avere una dimensione certa della quantità dell’immesso sul mercato e valutare il sistema delle macroaree.

Diversi sono gli aspetti su cui intervenire, ma serve ragionare solo con i soggetti obbligati secondo Roberto Bianco presidente di Greentire che sottolinea come siano anche molto numerosi i soggetti attivi sul comparto (24). Altro tema è come i soggetti collettivi e individuali rispondano a regole ed esigenze diverse “Come sappiamo che i costi individuali siano effettivi?” Rimarca Bianco, sottolineando come ci si stia occupando di un contesto ambientale che si scontra con esigenze di scopo di lucro il che pone delle questioni etiche. Ad esempio i centri di recupero esteri nei paesi asiatici, come quelli evidenziati in India da una recente inchiesta brittanica in cui lo smaltimento e la selezione dei prodotti è effettuato da bambini in situazioni di totale assenza di sicurezza per le persone e l’ambiente.

Riciclo e costi dei pneumatici fuori uso

Gli pneumatici fuori uso sono il settore più efficiente tra quelli del recupero italiano, ma se l’unica attuale risorsa è nel contributo ambientale c’è qualcosa che non va. “Serve la responsabilità del produttore” secondo Antonio Pergolizzi, analista ambientale. “La concorrenza e i mercati dovremmo garantirli a livello di Epr”. Un aspetto che ora si sta considerando molto nella costruzione della filiera del recupero del tessile, imparando dagli errori e dalle buone pratiche.

“La distinzione tra soggetto individuale e collettivo va affrontata” rimarca Costa come quello del Epr.

Il riciclo può avere diverse forme di riuso. Su questo anticipa Lucia Leonessi Cisambiente Confindustria “Stiamo lavorando a un protocollo di Confindustria e Anas su uso di maggiore polverino nell’asfalto“. Una soluzione che permetterebbe un riciclo totale del prodotto.

Un tema che lega ambiente e attività produttive

braga pfu
Sul podio Braga. Al tavolo da sin: Zaratti, Pavanelli

Trasparenza e contributo ambientale potrebbero essere degli aspetti da rivedere accoglie le osservazioni del panel Chiara Braga, Capogruppo PD. “Sollecitazioni utili a garantire innalzamento della qualità e raggiungimento degli obiettivi” sottolinea rimarcando come si tratti di ottimizzare una filiera che è per questioni pratiche e logistiche nel Paese.

“Dobbiamo far sì che i Pfu diventino un tema virtuoso anche sul piano produttivo” riprende il tema della filiera industriale” Emma Pavanelli Commissione Attività produttive, M5S.

Altro tema è il contrasto del mercato illegale che vede un giocare un ruolo da protagonista dal mercato on line, come richiama Filiberto Zaratti Commissione Affari costituzionali, Alleanza Verdi e Sinistra.

Tutti temi che meritano una prosecuzione nel confronto, difatti il vicepresidente della Camera dei Deputati Costa propone l’avvio di un tavolo tecnico con il Mase partendo dalla condivisione di papers sui temi esposti per arrivare a una condivisione di suggerimenti da condividere con la politica entro la fine dell’estate.


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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.