Life Vaia, il progetto che recupera le foreste dopo i disastri

Tutela della biodiversità con nuove metodologie per la sostenibilità futura, implementando i concetti di agroforestazione innovativa: l'intervista a Giustino Mezzalira di Veneto Agricoltura

Creare condizioni favorevoli per le comunità locali con la ricostruzione di boschi e foreste distrutti da eventi straordinari. È l’obiettivo del progetto europeo Life Vaia, realizzato con la collaborazione tra enti pubblici e soggetti privati e che vede tra i partner anche Veneto Agricoltura.

Finanziato dal Programma europeo Life, il progetto si concentra sull’adattamento delle aree forestali ad eventi meteorologici estremi, implementando i concetti di agroforestazione innovativa sul territorio veneto e non solo. L’approccio punta alla preservazione degli ecosistemi, la tutela della biodiversità e lo sviluppo di filiere produttive, in particolare nell’ambito dell’apicoltura e dei piccoli frutti per la trasformazione.

Life Vaia: oltre l’economia forestale

Il progetto della durata di cinque anni, con un budget di circa 6 milioni di euro, si pone l’obiettivo “di valorizzare ciò che di solito cresce nei boschi dopo che si è perso il capitale legnoso”, spiega a Canale Energia in un’intervista video Giustino Mezzalira di Veneto Agricoltura, aggiungendo: “Si è cominciato a mettere in campo la progettazione delle aree pilota che saranno realizzate in tre aree, nell’altopiano di Asiago, nell’altopiano del Cansiglio e in un’area della provincia di Trento”. Oltre a queste saranno realizzate altre aree in Francia e in Spagna, “affrontando temi diversi, però con un unico tratto comune”.

Ognuno dei partner, in Italia e in Europa, sperimenterà percorsi legati alle specificità dei territori: “Spesso assistiamo a un rifiorire spontaneo della flora locale. Sono moltissime le erbe o gli arbusti che producono nettare bottinato dalle api, una fioritura straordinaria e una produzione di piccoli frutti da parte di mirtilli, lamponi, fragole. Quelli che vengono tecnicamente chiamati come prodotti non legnosi, ovvero prodotti secondari del bosco, possono diventare il nuovo valore intorno al quale creare un’economia”, sottolinea Mezzalira.

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Agroforestazione innovativa

Oltre che alla resilienza ecologica degli ecosistemi forestali, il progetto Life Vaia punta anche a quella economica e sociale attraverso l’introduzione di coltivazioni biologiche e altre attività agricole di antiche tradizioni: “Giochiamo sulla produzione di piccoli frutti, sulla valorizzazione della risorsa mellifera da parte delle api e su tanti altri servizi laddove possono creare un’entrata economica per il proprietario, pubblico o privato. Life Vaia tende a costruire sistemi agroforestali favorendo fenomeni naturali di ricostruzione, anche attraverso la messa a dimora di alberi. Mentre i giovani alberi crescono negli interstizi e negli spazi dove il suolo è più fertile, si coltivano in modo artificiale quelli che noi abbiamo chiamato orti forestali”, chiarisce Mezzalira nell’intervista video.

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Foreste, orti forestali e filiera corta

Si fa dunque uso della superficie delle foreste allo stesso modo di un appezzamento agricolo. Fare orticoltura coltivando piccoli frutti e piante officinali e investire in apicoltura. Il tutto genera un’economia di scala a livello locale: “Siamo riusciti in questo modo a creare un flusso alternativo a quello dell’economia forestale tradizionale basata sul legno. Nel mentre aiutiamo il bosco a ricostituirsi. Ecco quindi che si genera un circolo virtuoso”.

L’obiettivo, utilizzando tecniche di agricoltura biologica, è quello di creare un mercato locale di questi prodotti e quindi di creare anche un marchio d’identità: “L’acquirente finale saprà che sta facendo un atto responsabile dal punto di vista sociale e ambientale, acquistando quelle produzioni a filiera corta con disciplinare biologico. Questa è l’essenza del progetto”, conclude Mezzalira.

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Freelance nel campo della comunicazione, dell’editoria e videomaker, si occupa di temi legati all’innovazione sostenibile, alla tutela ambientale e alla green economy. Ha collaborato e collabora, a vario titolo, con organizzazioni, emittenti televisive, web–magazine, case editrici e riviste. È autore di saggi e pubblicazioni.