Sicurezza informatica: tema chiave per il consumatore smart

Bislaboratorio

Il ruolo sempre più rilevante di soluzioni tecnologiche connesse alla rete nella vita di tutti i giorni fa sì che la questione della sicurezza informatica non sia più appannaggio di multinazionali o enti governativi. Dispositivi come gli smartphone, ormai ampiamente diffusi tra i consumatori, ci permettono  di essere costantemente connessi alla rete e di scambiarci grandi quantità di dati ogni giorno, ma ci espongono allo stesso tempo ad attacchi informatici. Lo stesso vale per tutte le soluzioni legate all’internet of things, strumenti che saranno sempre più presenti nelle nostre case, ma per i quali investire in difesa informatica risulterebbe economicamente svantaggioso. 

Di questi temi si è parlato a Milano venerdì 2 dicembre in occasione della presentazione del BiS Lab – Bicocca Security Lab – il laboratorio di ricerca specializzato nella sicurezza del settore dell’Information Technology con attività dedicate alla rete ed ai suoi relativi impatti giuridici.  L’idea è quella di affrontare le nuove sfide in tema di sicurezza con un uso corretto della rete sia dal punto di vista tecnologico che giuridico, pensando software e policy in grado di essere usate in modo semplice ed efficace. Il progetto è guidato internamente da Claudio Ferretti, Andrea Leporati, docenti di Informatica all’Università di Milano-Bicocca, insieme ad Andrea Rossetti, docente di filosofia del diritto e informatica giuridica presso lo stesso ateneo. 

Sicurezza informatica, energia e iot 

La questione riguarda anche il settore dell’energia, come ha sottolineato Leporati che ha citato i rischi a cui sono esposte le reti elettriche, in quanto gestite tramite computer.  Per questo settore le criticità sono legate al fatto che le soluzioni tecnologiche proposte contro gli attacchi informatici “nascono per le necessità delle reti di computer e c’è qualche difficoltà in più ad applicarle a reti di macchine non nate per essere difese come impianti di produzione o reti di distribuzione di elettricità.

Sul fronte iot, ha inoltre spiegato Leporati la questione centrale è legata al fatto che i consumatori avranno sempre di più a disposizione “oggetti molto economici che saranno collegati a internet, ma non potranno essere dotati di strumenti di difesa sofisticati, perché si raggiungerebbero dei costi superiori a quelli dell’oggetto stesso”. Queste tecnologie, ha aggiunto il professore, “possono essere sfruttate per fare attacchi deny of service, ovvero attacchi dove si crea una rete di cosiddetti computer zombie che bombardano a comando siti web per metterli in ginocchio”. 

Diffondere maggiore consapevolezza sul tema 

Secondo Rossetti bisognerebbe diffondere maggiore consapevolezza nel consumatore sui rischi legati agli attacchi informatici, perché “le minacce tramite cellulare stanno aumentando, ma contemporaneamente non sta nascendo nelle persone consapevolezza” nei confronti di queste tematiche. Questo trend, a sorpresa  si riscontra anche nei più giovani che nella maggioranza dei casi antepongono la velocità di accesso alle funzioni dello smartphone alla sicurezza del dispositivo. 

Ma quali sono i rischi a cui il consumatore si espone in termini di sicurezza informatica nel momento in cui ad esempio utilizza il suo smartphone? E quali accortezze bisogna seguire per cercare di proteggere i propri dati? il professor Leporati ha tracciato con canaleenergia una casistica delle modalità con cui si possono introdurre malware nei nostri smartphone e ha dato alcuni consigli (video)

 

http://www.youtube.com/watch?v=cGx2spWe2as

Print Friendly, PDF & Email

Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Giornalista professionista e videomaker con esperienze in diverse agenzie di stampa e testate web. Laurea specialistica in Filosofia, master in giornalismo multimediale.