Il tema della povertà energetica continua ad aumentare soprattutto alla luce dei rincari dell’energia e del gas degli ultimi mesi. Sempre più persone fanno fatica, o non riescono proprio a riscaldare la propria abitazione.

Ma quali sono gli impegni presi dalla Commissione europea per far fronte alla povertà energetica? Il tema è stato affrontato durante l’evento “The EU Commission’s commitments: from words to action for Europe’s energy poor” svoltosi ieri 27 gennaio all’interno della settimana“Right to energy Forum 2022”.

Rendere l’energia accessibile a tutti

Nicolas Schmit, commissioner for jobs and social rights - European Commission
Nicolas Schmit, commissioner for jobs and social rights – European Commission

“Abbiamo il problema della povertà energetica in Europa e dobbiamo lavorarci per rendere l’energia a prezzi accessibili per tutti”, ha affermato aprendo l’evento Nicolas Schmit, commissioner for jobs and social rights – European Commission. “Attualmente, abbiamo il problema della pandemia e della geopolitica, ma dobbiamo comunque fare grandi sforzi per calmierare l’incremento di questi prezzi. La Commissione ha fatto delle proposte di giustizia sociale per aiutare le persone, perché bisogna  essere equi e limitare le conseguenze sulle famiglie povere. Gli Stati membri hanno il dovere di limitare questi impatti dei prezzi dell’energia sulle famiglie. I pilastri dei diritti sociali sono: combattere l’esclusione e la povertà e migliorare le condizioni di vita delle persone. Non poter riscaldare le case è terribile soprattutto per i bambini e dobbiamo assolutamente promuovere delle politiche su questo”. 

Evitare che aumentino i prezzi degli edifici ristrutturati

Nel medio periodo, ha continuato il commissario, bisogna attuare dei cambiamenti, ad esempio per quanto riguarda le ristrutturazioni degli edifici, ma trovando i giusti schemi, per evitare che, una volta ristrutturati aumentino i prezzi degli affitti. In secondo luogo, i mercati globali sono troppo instabili e volatili, dunque è necessario diventare più autonomi energeticamente e investire nelle energie rinnovabili. Il commissario è consapevole del fatto che sono tutte prospettive di medio termine, ma fondamentali per stabilizzare i prezzi e i mercati dell’energia. 

Investire in formazione per i green jobs

Ha concluso: “La povertà energetica è da combattere con le ristrutturazioni degli edifici e combattendo i prezzi dell’energia, ma soprattutto le diseguaglianze della nostra società, il che significa aumentare gli stipendi minimi, soprattutto in un contesto in cui i prezzi crescono. La transizione è da farsi anche sui lavori da creare nel settore dell’energia, i cosiddetti green jobs. Ma qui, il problema è quello di non trovare persone con le giuste competenze e allora bisogna investire in formazione. La transizione deve avvenire anche attraverso il settore industriale e le competenze. Questi sono tutti temi compresi nel Green Deal europeo attraverso un approccio ampio”.

I poveri energetici non sono sempre poveri assoluti 

“La povertà energetica non riguarda solo i poveri assoluti, ma anche tutte quelle persone che non possono riscaldare la propria casa perché hanno dei problemi solo per un determinato periodo di tempo, ad esempio durante la stagione invernale”, ha affermato Baiba Miltovica, president of the section for transport, energy & infrastructure of the Eesc (European economic and social committee). 

L’inflazione, ha continuato, influisce molto su diversi aspetti. Il Green Deal europeo non è solo sulle infrastrutture, ma soprattutto sull’aspetto ambientale e sociale. La nostra Associazione pone molta attenzione sul tema della povertà energetica e la società civile può costituire un ponte insieme ai diversi tipi di organizzazioni. Anche durante la presidenza francese, dobbiamo continuare a sottolineare che, la povertà deve essere combattuta attraverso soluzioni verdi e sociali”. 

Il ruolo fondamentale della municipalità e società civile

Miltovica ha ribadito che il pacchetto “Fit for 55” è nato per aiutare realmente i consumatori e mitigare gli impatti economici negativi, ma per combattere la povertà energetica bisogna essere più vicini ai cittadini a livello di municipalità e locale. Questo può sicuramente aiutare i cittadini a risolvere problemi burocratici, ma spesso anche tecnici. Infine, tra gli impegni da assumere ci sono sicuramente il fatto che ci si debba focalizzare sulla povertà energetica a livello nazionale, coinvolgendo maggiormente la società civile.

“Occorre un impegno a livello locale delle municipalità per combattere la povertà energetica. I cittadini hanno bisogno di chiarezza, di vicinanza e di soluzioni sostenibili in tempi rapidi e a prezzi accessibili. In questo momento l’incremento dei prezzi dell’energia è drammatico a livello europeo e dobbiamo trovare una soluzione coordinata a livello politico nel breve, non sul lungo periodo. La prossima stagione dovrà essere meglio di questa. L’UE deve coordinare la sua risposta e prepararsi ai prossimi passi da fare. Spesso si ragiona per compartimenti stagni, solo a livello economico o solo a livello sociale, invece bisogna cambiare atteggiamento mentale e trovare soluzioni incrociate ed intersettoriali”, ha concluso.

Ristrutturare gli edifici con la “Renovation Wave”

Un altro modo attraverso cui la Commissione europea si impegna ad affrontare la povertà energetica è sicuramente la “Renovation Wave” (Ondata di ristrutturazioni), includendo ben 35 milioni di ristrutturazioni. Questo è sicuramente un settore chiave per quanto riguarda la decarbonizzazione degli edifici, ma soprattutto per poter arrivare ad avere degli edifici ad alte prestazioni e con standard elevati in modo omogeneo in tutta Europa. 

Serena Pontoglio, team leader di Renovation Wave implementation, ha dichiarato che, tra le azioni su cui ci si sta maggiormente focalizzando c’è quella di rafforzare il quadro regolatorio per conseguire gli obiettivi di questa “Ondata di ristrutturazioni”, legata a doppio filo al pacchetto “Fit for 55”. 

Rendere gli edifici più performanti e ad alte prestazioni, ha detto Pontoglio, è fondamentale in un momento in cui i prezzi dell’energia aumentano, così come lo è introdurre degli standard minimi obbligatori di rendimento energetico. Noi proponiamo di individuare degli standard che identifichino un reale passaggio da una classe bassa ad una elevata di efficienza energetica. Nel lungo periodo, ci si dovrà focalizzare sulla decarbonizzazione degli edifici, soprattutto pubblici. Per combattere la povertà energetica saranno necessari dei piani di lungo termine per le ristrutturazioni e bisognerà individuare degli strumenti di finanziamento dedicati ai cittadini che siano semplici. Per le ristrutturazioni, occorrono diversi passaggi, ecco perché è importante il ruolo degli Stati membri e dei governi nazionali. L’implementazione è la chiave, ma servono soluzioni praticabili e prezzi accessibili per i cittadini. Infine, proponiamo degli sforzi comuni e di adeguare lo stock degli edifici ad uno standard europeo”. 

Edifici più efficienti e comunità energetiche come soluzione

Il collega, Nikolaos Kontinakis, policy officer at DG Ener b2 Energy efficiency, ha dichiarato di stare lavorando a livello europeo per una migliore protezione dei consumatori sulla povertà energetica, affinché sempre meno persone siano escluse dal diritto all’energia.  

“Abbiamo provato ad includere una definizione di povertà energetica e degli strumenti di assistenza tecnica. I programmi nazionali sostengono le ristrutturazioni e pertanto dobbiamo lavorare insieme per migliorare le condizioni degli edifici, affinché siano più efficienti. Anche estendere le comunità energetiche per produrre energia pulita può essere una soluzione in tema di povertà, ma bisogna fornire dei servizi e fare in modo che l’efficienza si estenda. Proponiamo una via politica e spero di avere degli strumenti a disposizione a breve, che purtroppo ora non abbiamo”. 

Il portale Epah: uno strumento pratico contro la povertà energetica

Jeppe Jensen, Energy poverty advisory hub (Epah) ha illustrato il portale Epah, strumento pratico lanciato dalla Commissione europea lo scorso ottobre, per supportare i Comuni e gli enti locali nel contrastare il fenomeno.

“Epah è un supporto pratico a livello soprattutto locale, ha detto Jensen, stiamo anche sviluppando degli indicatori per fornire un supporto tecnico più completo, mettiamo a disposizione degli esperti e un’assistenza tecnica e delle open call a cui si può applicare. Per quanto riguarda la formazione, arriveranno a breve dei webinar fruibili in modo semplice in diverse lingue. Tra le quattro aree principali in cui si articola la piattaforma, oltre alla formazione, al supporto dedicato tramite bandi aperti e l’helpdesk, c’è anche un Atlas delle azioni locali che raccoglie gli interventi messi in campo dai differenti attori. Infine, per tutti coloro che fossero interessati, il prossimo 1° febbraio, Epah lancerà la prima call per assistenza tecnica per combattere la povertà energetica”. 

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Professionista delle Relazioni Esterne, Comunicazione e Ufficio Stampa, si occupa di energia e sostenibilità con un occhio di riguardo alla moda sostenibile e ai progetti energetici di cooperazione allo sviluppo. Possiede una solida conoscenza del mondo consumerista a tutto tondo, del quale si è occupata negli ultimi anni.