Installare pannelli fotovoltaici può diventare molto più di un intervento tecnico: può essere un gesto di giustizia sociale. È questo lo spirito di EnergyPOP, la campagna di responsabilità sociale d’impresa promossa da Legambiente e AzzeroCO2, che ha già portato oltre 40 kW di energia rinnovabile in tre edifici di edilizia residenziale pubblica a Firenze, Empoli e Catania dove vivono 130 nuclei familiari, in condizioni di vulnerabilità.
Un’iniziativa concreta, pensata per affrontare l’emergenza della povertà energetica. Secondo i dati più recenti diffusi dall’OIPE, oltre 2 milioni di famiglie italiane vivono in condizioni di disagio legate all’accesso all’energia. Il quadro è aggravato da un patrimonio edilizio troppo vecchio: circa il 35% degli edifici residenziali e scolastici hanno una classe energetica G, la più bassa, come dimostra lo studio “Ecosistema Scuola 2023” di Enea, mentre oltre il 60% degli immobili ha più di 45 anni ed è stato costruito in assenza di normative per l’efficienza energetica, come rileva ISPRA.
Fotovoltaico sociale e giustizia energetica
Il caro bollette, e l’inefficienza di circa il 60% del parco immobiliare, rende sempre più difficile per molti nuclei familiari l’accesso a servizi energetici essenziali come il riscaldamento, l’illuminazione e l’uso di elettrodomestici nel proprio ambiente domestico. Secondo l’Unione Europea, le famiglie più colpite sono quelle con minori a carico, anziani, persone con disabilità o quelle monoparentali. In questo contesto, EnergyPOP nasce per unire transizione ecologica e giustizia sociale, rendendo il fotovoltaico uno strumento concreto nella lotta alle disuguaglianze.
“Uno dei pilastri dello sviluppo sostenibile è quello sociale. Per questo insieme a Legambiente abbiamo lanciato EnergyPOP con l’obiettivo di affrontare la povertà energetica e promuovere il fotovoltaico sociale come leva di innovazione ambientale, sociale ed economica”, spiega Nicola Merciari, responsabile commerciale area sostenibilità di AzzeroCO2. L’energia prodotta dagli impianti viene condivisa tramite il sistema di Energy Sharing con le famiglie beneficiarie, abbattendo i costi delle utenze e contribuendo alla riduzione delle emissioni, con oltre 17 tonnellate di CO₂ evitate ogni anno.
Il progetto punta a espandersi nei prossimi mesi, sostenendo le comunità vulnerabili con nuovi impianti previsti su edifici pubblici e strutture sociali, rafforzando un modello di transizione energetica inclusiva, in linea con gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030.
Formazione ed inclusione sociale: il modello di CSR di Legambiente e AzzeroCO2
EnergyPOP si inserisce in un disegno più ampio portato avanti da Legambiente e AzzeroCO2, in cui la sostenibilità ambientale si intreccia con inclusione sociale, formazione e rigenerazione del territorio. Le due realtà collaborano da anni attraverso interventi di riforestazione urbana, recupero delle reti fantasma e agricoltura sociale, con oltre 280 progetti conseguiti, 327 ettari di territorio rigenerato e il coinvolgimento di oltre 60 aziende sostenitrici.
“I progetti realizzati ci insegnano una lezione semplice ma potente: la sostenibilità non è un percorso solitario, ma un viaggio collettivo”, osserva Sandro Scollato, amministratore delegato di AzzeroCO2. “Ogni albero piantato, ogni comunità coinvolta, ogni famiglia supportata nasce da una rete di collaborazioni che unisce competenze, visioni e volontà comuni. È questa la forza del rinnovamento: lavorare insieme per obiettivi condivisi”.
Tra questi, la Campagna Ortofrutteto Solidale Diffuso, che ha dato vita a 50 orti sociali e piantato circa 3.000 alberi da frutto in collaborazione con 35 cooperative sociali. Un’iniziativa che ha coinvolto oltre mille persone, tra cui detenuti, ex detenuti, giovani in percorsi educativi e soggetti fragili. Tra questi, i detenuti del Carcere di Sollicciano (FI) e di Taranto, i ragazzi ospitati dalla Cooperativa Capodarco a Roma e le persone accolte dalla Coop. Sociale Altereco di Cerignola che opera a fianco di chi proviene da percorsi di giustizia riparativa, per i quali l’agricoltura è diventata un’occasione di riscatto personale e rinascita ambientale.
Mosaico Verde, invece, ha permesso la piantumazione di oltre 334.000 alberi e il recupero di 640.000 tonnellate di attrezzature da pesca disperse in mare. Con più di 230 progetti attivi in 19 regioni, questa iniziativa ha generato benefici economici e sociali per un valore stimato di oltre 1,6 milioni di euro per ogni anno di vita degli impianti arborei e arbustivi messi a dimora.
Il lavoro di tutela ambientale si estende anche al mare, con il recupero delle cosiddette reti fantasma, una minaccia per molte specie marine e causa del degrado degli ecosistemi. Tra gli interventi più recenti, quelli realizzati a Santo Stefano al Mare (IM) e Polignano a Mare (BA), dove sono stati recuperati oltre 5 quintali di reti e rifiuti sommersi, restituendo salute ai fondali e sensibilizzando le comunità locali.
A ribadirlo è anche Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente: “Le campagne CSR che realizziamo con AzzeroCO2 dimostrano che, grazie al supporto delle imprese e di tutte le realtà coinvolte, evidenziano come la collaborazione e la condivisione degli obiettivi non solo amplificano l’impatto delle azioni, ma contribuiscono a diffondere una cultura condivisa di rispetto per l’ambiente e per le persone”.
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