Come vivere al meglio in casa, nonostante il caro energia

Passeremo un inverno al freddo? Per molti il confort del caldo in casa potrebbe diventare difficile. Allora oltre a pensare a eliminare gli spifferi domestici e sostituire gli elettrodomestici più energivori con quelli più efficienti, ecco alcuni consigli per affrontare in modo diverso le temperature e l’umidità dell’aria interna alle case.

freddo interno benessere
Foto Foto di 👀 Mabel Amber, who will one day da Pixabay

Temperatura e umidità dell’aria, ovvero come gestire il benessere termo igrometrico

Chiediamo aiuto alle teorie del comfort termo igrometrico per fare fronte all’abbassamento delle temperature interne e valutiamo un parametro che forse ultimamente non consideravamo per l’abbigliamento: la resistenza termica.

Intanto chiariamo che il benessere termo-igrometrico dell’individuo può essere definito come:

  • “la condizione mentale di soddisfazione nei confronti dell’ambiente termico” [UNI ISO EN 7730]; coincide con lo stato in cui il soggetto non sente caldo né freddo.
  • “quella condizione mentale che esprime soddisfazione nel
    confronti dell’ambiente termico” (ASHRAE)

Nonostante ciò dobbiamo sottolineare che studi ormai consolidati  hanno certificato che lo stato di benessere di una temperatura nell’ambiente è una valutazione personale psicofisica.

Le cause di insoddisfazione e disagio possono derivare da:
1. Malessere per il caldo o per il freddo che prova il corpo nel suo complesso.
2. Fastidiosa sensazione di raffreddamento o riscaldamento di una particolare parte del corpo, a causa, ad esempio, di correnti d’aria.
3. Accentuata differenza verticale di temperatura, in particolare tra testa e caviglie.
4. Pavimento troppo caldo o freddo.
5. Asimmetria troppo elevata della temperatura radiante.
6. Metabolismo energetico troppo elevato.
7. Abbigliamento non adeguato

Naturalmente tali cause risultano più rilevanti al diminuire delle temperature interne in periodi invernali.

I parametri che, influenzando gli scambi termici tra individuo e ambiente, determinando le condizioni di benessere, sono  ambientali ma anche individuali.

Come parametri oggettivi abbiamo l’analisi delle temperature con diversi mezzi e la velocità media relativa dell’aria a cui siamo sottoposti.

Come parametri soggettivi abbiamo: la resistenza termica dell’abbigliamento e il metabolismo energetico differente per ogni individuo.

Di conseguenza con le restrizione energetiche non potremo agire su parametri oggettivi. Per questo occorrerà compensare con maggiore resistenza termica dell’abbigliamento, un dato che direi ovvio e conosciuto dalla esperienza personale, ma fino a quale livello? E con quali abbigliamenti? E soprattutto quali sono le parti del corpo che è più utile tenere al caldo?

La resistenza termica dell’abbigliamento

In regime invernale occorre sempre avere vestiario con idonea resistenza termica (misura in “clo”). In ambienti chiusi e per attività sedentarie orientativamente >= 1,1 clo, in termini correnti aumentare gli strati di vestiario o usarne di più isolanti.

Indice di resistenza dell'abbigliamento tradizionale
Indice di resistenza dell’abbigliamento tradizionale presente all’epoca degli studi sul confort (Fonte: Fanger anni 70-80)

La tabella sopra è riferita a abbigliamento tradizionale presente all’epoca degli studi sul confort (Fanger anni 70-80), oggi dobbiamo anche considerare i nuovi tessuti (“tecnologici”) disponibili. Ad esempio quelli usualmente utilizzati per attività sportive all’esterno in periodi freddi, che non richiedono “spessori elevati” e quindi sono più “confortevoli” per i nostri movimenti ecc..

Buona norma è seguire criteri in ordine di priorità:

  • Calze termiche (piedi caldi sono anche una buona reazione a temperature pavimenti basse)
  • Abbigliamento intimo termico (senza ricorrere a mutande lunghe)
  • Se necessario cappello o copertura testa (specie per persone calve) e/o guanti leggeri

Senza esagerare (non bisogna vestirsi come quando si va a sciare…) ma, con giusta attenzione al materiale dell’indumento (tradizionale o tecnologico) utilizzato.

Vestiamoci in modo adeguato in casa o al lavoro, utilizzando indumenti che magari abbiamo già per altri usi, e soffriremo meno le temperature più basse dell’usuale.

Ricordiamoci che nonostante le temperature rigide è importante arieggiare gli ambienti quotidianamente per eliminare problematiche dell’inquinamento interno alle case il cosiddetto inquinamento indoor.

In questo modo daremo un contributo indiretto alla riduzione dei consumi energetici e alla spesa inerente.

Buon confort invernale

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Energy manager, Ege ed ex Dirigente presso Intesa Sanpaolo