Il progetto europeo “Fruit & veg: natural health!”, acronimo Fruvenh, mira a incrementare la conoscenza dei prodotti agricoli dell’Unione europea e la competitività e il consumo di frutta e verdura. Durerà tre anni e riceverà un finanziamento di 1,5 milioni di euro. Coinvolge l’Italia, i Paesi Bassi e la Romania.

Il progetto Fruit & veg: natural health!

Fruvenh è stato presentato oggi durante il webinar dedicato dal Gruppo Vi.Va. che l’ha lanciato tre giorni fa. Riunisce le aziende che già promuovono una produzione sostenibile e una comunicazione attenta capace di rispondere alle richieste sempre maggiori dei consumatori.

frutta verdura

Complessivamente, il progetto coinvolge 15.000 aziende italiane che coltivano 230 milioni quadrati di terre destinati alla produzione di frutta e ortaggi, ha spiegato Mario Tamanti, direttore Aop gruppo Vi.Va. “Abbiamo l’obiettivo di adottare protocolli disciplinari per ridurre l’impatto ambientale delle coltivazioni, incluse quelle di natura biologica che si attesta intorno al 20% del totale”. La strategia è innovativa, ha proseguito, punta “su una gamma di nuovi prodotti e su un target giovanile con strumenti innovativi di comunicazione”.

Il progetto ha previsto la creazione di un sito e di una pagina Facebook dedicata. Sul portale è presente una mappa per individuare dove vengono coltivate frutta e verdura. Ogni frutto od ortaggio è corredato da una scheda di prodotto, redatta dalla biologa nutrizionista Martina Donegani“A volte manca la consapevolezza dei benefici derivanti dal consumo di frutta e verdura”, ha spiegato, “per questo la scheda contiene le caratteristiche nutrizionali e i consigli di conservazione e consumo”. Un modo anche per evitare lo spreco di cibo.

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La home page del sito del progetto Fruit & veg: natural health!

Produzione sostenibile ed etica e proprietà organolettiche

Tanti gli alimenti, più o meno conosciuti, che fanno parte del progetto e che rappresentano il lavoro e lo sforzo delle singole aziende. Dal cavolfiore ai superfood legati alla tradizione e al territorio, citati da Francesco Renzoni di Codma, alle fragole, 80 mila quintali prodotte ogni anno da Coop Sole, come detto dal direttore Pietro Ciardiello. Ancora i prodotti biologici, “che non sono tipicamente mass market”, frutto dell’impegno di 800 aziende agricole di Canova, gruppo Apofruit, di cui ha parlato Paolo Pari.

Sostenibilità produttiva, eticità e qualità organolettica sono, quindi, i principi sposati dalle aziende e riproposti nel progetto. “Siamo convinti della necessità di far capire al consumatore l’importanza di consumo di frutta e verdura e quanto sia fondamentale per la salute e il benessere“, ha rimarcato Ciardiello. “Il consumatore è più attento e il mercato è in continua evoluzione”, ha evidenziato anche Martina Boromello di Ortoromi che ha parlato dell’importanza di rispettare “le caratteristiche organolettiche presenti nella frutta” per avere successo nelle vendite. “Con questo progetto integriamo le attività di story telling che già promuoviamo verso il consumatore: sveliamo cosa si cela dietro al prodotto per rinsaldare il legame col territorio”, ha stressato Gianluca Casadio di CaNova (Apofruit).

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Alla scoperta delle proprietà di frutta e verdura con il colore

Comunicazione e campagne social mirate

La generazione dei Millenials è quella che si vuole attrarre, perché fa minore uso di frutta e verdura. Per questo si punta molto sulla comunicazione online. Odilla Casali, che si occuperà delle attività social del progetto, ha anticipato che saranno svolte attività di tracciamento del singolo prodotto, sulla quale il consumatore sarà aggiornato, per riportare tutte le informazioni utili in etichetta, così da mostrare che “il prodotto è serio e di qualità”.

Il progetto prevede di raggiungere 8,5 milioni di contatti. “Con la Comunità europea abbiamo concordato che 2 milioni bisognerà dimostrare di aver registrato un aumento del grado di consapevolezza e conoscenza dell’impatto salutistico dei prodotti”, ha concluso Claudio Scalise, amministratore delegato SG, esecutore del progetto.

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