Il ruolo dell’agricoltura nella tutela della natura e i benefici delle pratiche rigenerative

Il sondaggio di Terremerse e l’analisi di Boston Consulting Group

La maggior parte degli agricoltori italiani riconosce il ruolo cruciale dell’agricoltura nella conservazione delle risorse naturali e nella prevenzione dei rischi ambientali.

evento di Terremerse, agricoltura
L’evento di Terremerse

È quanto emerge da una ricerca che ha coinvolto 494 soci della cooperativa Terremerse, con oltre il 50 per cento delle aziende ubicate nella provincia di Ravenna. I risultati sono stati presentati il 20 marzo a Bagnacavallo (RA), nel corso dell’evento intitolato “La voce del socio – Per un’agricoltura sostenibile e a tutela del territorio”.

Il grado di consapevolezza degli agricoltori italiani

Alla domanda “quanta influenza ha l’agricoltura nella protezione del territorio”, il 72,9 per cento degli intervistati ha risposto “molto” e il 24,9 per cento “abbastanza”, soprattutto per la conservazione della biodiversità e delle risorse idriche, e per la prevenzione delle calamità naturali.

Terremerse agricoltura BCG
L’evento di Terremerse

Non a caso, il 75,3 per cento dei rispondenti ha dichiarato di aver apportato, negli ultimi cinque anni, una serie di modifiche alle pratiche agricole così da prevenire le possibili conseguenze negative dei cambiamenti climatici.

Il 78,3 per cento, inoltre, ha adottato negli ultimi cinque anni pratiche agricole per aumentare la sostenibilità delle proprie attività, riscontrando benefici in termini di riduzione dei costi (30,3 per cento), maggiore resa e qualità del prodotto (29,5 per cento), maggiore fertilità del terreno (19,7 per cento).

I benefici economici dell’agricoltura rigenerativa

Un’analisi di Boston Consulting Group (BCG) conferma che la transizione all’agricoltura rigenerativa in Europa, sebbene possa determinare un calo iniziale dei profitti fino al 50 per cento, sia in grado di portare nel medio periodo a un incremento di oltre il 40 per cento dei profitti per ettaro. Ogni euro investito nel ripristino dei terreni, secondo la Commissione europea, offrirebbe un rendimento compreso tra 8 e 38 euro.

Leggi anche: Il passaggio a un’agricoltura nature-positive

La relazione fra PIL e natura

“La tutela della biodiversità in Europa è una sfida difficile, ma con impatti rilevanti per le aziende di ogni settore, poiché da essa dipende direttamente anche l’attività economica. Oltre il 50 per cento del PIL mondiale dipende infatti direttamente, o in parte, dalla natura”, spiega Fabio Favorido, Principal di BCG.

“I costi iniziali della transizione verso pratiche agricole sostenibili si configurano come un investimento per le società così come per il Pianeta, ma non solo: proteggere la natura è un modo ‘economico’ per proteggere le persone da condizioni meteorologiche catastrofiche e uno strumento chiave per mitigare il riscaldamento globale”, conclude Favorido.

Un vantaggio competitivo

Adottare una strategia a tutela della biodiversità porterebbe alle aziende anche altri benefici, secondo BCG: assicurare la resilienza del business, mitigando i rischi fisici dovuti al degrado degli ecosistemi naturali da cui dipendono le supply chain globali e rispondendo ai requisiti legislativi in tema di natura; parallelamente, porsi come leader della biodiversità e trarne un vantaggio competitivo, accedendo a nuovi mercati e riducendo i costi attraverso catene di fornitura nature-based.

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