Mulino Bianco, marchio iconico nel settore dei prodotti da forno italiani, segna una svolta storica nel suo percorso di sostenibilità. L’azienda ha lanciato il nuovo Buongrano, presentato come il primo biscotto in Italia a essere realizzato interamente con farina di grano tenero proveniente da agricoltura rigenerativa, ottenendo una certificazione che lo rende un pioniere nel settore bakery nazionale.
Questo lancio non è solo un nuovo prodotto, ma l’inaugurazione di una fase evolutiva della Carta del Mulino, il disciplinare che da anni detta standard innovativi per la coltivazione sostenibile del grano tenero. Oggi, la Carta focalizza la sua azione sull’agricoltura rigenerativa per la linea Buongrano, un approccio che mira non solo a ridurre l’impatto ambientale, ma a restituire nuova vitalità e fertilità al suolo.
Agricoltura rigenerativa: chiave per la qualità di domani
Scegliere questo nuovo biscotto per i consumatori significa portare in tavola un prodotto che unisce il piacere del gusto a un impegno concreto per la salute del Pianeta. Mulino Bianco intende agire in modo responsabile, prelevando dalla natura con rispetto e restituendole valore e nutrimento. Il grano tenero di Buongrano nasce da pratiche agricole verificate e monitorate in base al nuovo standard del disciplinare, che aiuta le piante a crescere più sane, favorendo la fertilità del suolo e assicurando la disponibilità di cibo per il futuro.
L’agricoltura rigenerativa è un modello olistico che pone la salute del terreno al centro. Attraverso pratiche come le rotazioni colturali, la copertura vegetale e la creazione di aree fiorite per gli insetti impollinatori, insieme alla riduzione di fitofarmaci e all’uso di tecnologie digitali, l’obiettivo è rigenerare la fertilità dei terreni, incrementare la biodiversità e rafforzare la resilienza delle comunità agricole.
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Network di eccellenze al servizio di una filiera responsabile
Il programma della Carta del Mulino coinvolge una vasta rete di attori, tra cui 1.800 agricoltori che coltivano oltre 48.000 ettari. L’edizione 2025 del disciplinare inserisce l’agricoltura rigenerativa come elemento essenziale del modello produttivo, con l’obiettivo di migliorare la fertilità dei terreni, rafforzare la tutela degli agroecosistemi e valorizzare il lavoro degli agricoltori attraverso formazione e innovazione.
I benefici di questo impegno sono già tangibili: l’azienda ha rilevato una riduzione annua delle emissioni di CO2 equivalente del 7% rispetto all’agricoltura convenzionale. Inoltre, 2.000 ettari sono stati dedicati a fasce di biodiversità, che hanno portato a un aumento del 40% degli insetti impollinatori nelle aree monitorate dall’università di Bologna.
Il percorso verso la rigenerazione della terra è supportato da un ampio sistema di collaborazioni scientifiche e istituzionali. Tra i partner spiccano Wwf, Cnr – Ibe, e le università di Torino, Bologna e Tuscia, affiancate da realtà tecnologiche come XFarm e Open Fields. Questi partner contribuiscono a validare le pratiche agricole e a monitorare l’impatto ambientale, assicurando un modello di eccellenza. Con il nuovo pack, Mulino Bianco lancia un’importante promessa per il futuro: estendere progressivamente questo modello a tutta la sua produzione.
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