transizione ecologica

Oggi a Berlino, alla riunione dei ministri della Transizione ecologica e dell’Energia dei Paesi del G7, questi ultimi si sono impegnati a decarbonizzare la maggior parte della produzione elettrica entro il 2035 e, dei trasporti su strada entro il 2030.

Inoltre, entro la fine del 2022, si impegnano a non finanziare più, attraverso nuovi sostegni pubblici internazionali diretti, il settore dei combustibili fossili senza cattura di carbonio.

I ministri del G7, riuniti ieri e oggi a Berlino, hanno anche discusso della creazione di un “Club del clima” fra le sette nazioni, che però è pronto ad aprire ad altri Paesi, per promuovere la lotta alla crisi climatica.

Come riportato nel comunicato finale del vertice: “Abbiamo avuto una prima discussione sulla proposta del Club del Clima, è scritto nel documento, e andremo avanti per intensificare le nostre discussioni ed ampliare le consultazioni, compreso con partner del G20 e altri paesi emergenti e in via di sviluppo”. Scopo del Club sarebbe “promuovere un’azione climatica ambiziosa”.

La guerra in Ucraina rafforza i G7 nell’intento di accelerare verso la transizione energetica, i quali hanno dichiarato che: “una transizione accelerata verso l’energia pulita è la chiave per migliorare sicurezza, stabilità e affidabilità delle forniture energetiche, riducendo i rischi climatici e di sicurezza nelle forniture associati alla dipendenza alle fonti fossili”. 

L’installazione di fonti rinnovabili, oltre ad impattare positivamente sui cambiamenti climatici, porterebbe crescita economica e permetterebbe di creare almeno 2,6 milioni di posti di lavoro nel prossimo decennio.

 

Il ministro Cingolani in un twitter ha dichiara: “La vera novità di questo G7 è che per la prima volta tutti questi argomenti sono stati affrontati insieme. Le delegazioni hanno fatto un lavoro enorme per riuscire a sintetizzare un documento che tracci la strada per il futuro”.

Il ministro ha detto che la giustizia sociale internazionale prevede che l’energia debba essere accessibile a tutti, con prezzi moderati. Però i prezzi dell’energia sono un capitolo di un G7 economico. “Stiamo facendo molto lavoro anche per il Consiglio europeo e ci sono una serie di discussioni che vengono fatte con i vari ministeri. Esiste una chiara consapevolezza che il problema vada affrontato, ha continuato. Ho parlato con tutti i colleghi e mi sembra che abbiano tutto sommato capito. Le istanze dei vari Paesi sono tutte ragionevoli. Non è che ci sia un blocco di principio sulle questioni. Purtroppo bisogna vedere le realtà locali e le esigenze di ogni paese. Sono abbastanza fiducioso”.

I Paesi del G7 sostengono anche la sostenibilità in ogni suo aspetto: ambientale, economica e sociale, in quanto: “Protezione dei diritti umani, dell’ambiente e del clima sono inestricabilmente legate”. Nel comunicato finale del G7 Energia e Ambiente si legge inoltre: “Noi incoraggiamo le imprese a contribuire, attraverso le loro catene di fornitura, al raggiungimento in tutto il mondo degli obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Le salvaguardie ambientali e sociali, nazionali e internazionali, e gli standard di lavoro continuano a fornire il quadro per promuovere la sostenibilità dell’azione aziendale nelle operazioni e nella catena di approvvigionamento”.

Il G7 dei ministri dell’Energia chiede all’Opec di aumentare l’offerta di petrolio, in modo che si possano contrastare i rincari dei prezzi, acuitisi con la guerra in Ucraina. Infine, ritengono che l’UE debba rendersi indipendente in tempi rapidi dal gas russo. 

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