Statistiche e dati sul cambiamento climatico contro l’ecoansia

L’ansia da cambiamento climatico, detta anche ecoansia, è un elemento che sta crescendo soprattutto nei giovani. Si tratta di uno stress causato sia dalle molte notizie sul tema che dalla sensazione di non poter fare nulla di concreto per fermarlo.

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Foto di stokpic da Pixabay

Un modo per cercare di gestire questa incertezza è sia nell’agire in prima persone dove possibile ma anche cercare informazioni certe e verificate disponibili su siti istituzionali riconosciuti.

Uno di questi strumenti lo mette a disposizione Eurostat fornendo dati rispetto a all’andamento delle attività umane che causano l’emergenza climatica, note anche come driver, dati sulle emissioni di gas serra, i vari impatti del cambiamento climatico, nonché attività di mitigazione e misure di adattamento.

Si può facilmente accedere ad una banca dati dettagliata, composta da articoli di giornale e altre pubblicazioni statistiche. come ad esempio i dati che individuano l’andamento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) in UE.

Cos’è il cambiamento climatico

Quando si parla di cambiamento climatico ci si riferisce “alle deviazioni nei modelli di clima che eccedono la variabilità normale del clima, determinata dalle attività umane. I gas serra emessi nella nostra atmosfera causano questo”.

Tra i motori di queste emissioni ci sono la combustione di combustibili fossili, i processi industriali, l’allevamento e il trattamento dei rifiuti. In questo il tool di Eurostat permette di analizzare l’andamento medio europeo e metterlo a confronto con quanto accade nei singoli paesi.

greenhouses gas emisions Italy UE
greenhouses gas emissions Italy UE

Quasi un terzo della popolazione mondiale valuta di rinunciare ai figli per via della crisi climatica

L’aumento delle temperature globali, l’innalzamento del livello del mare e le condizioni meteorologiche più estreme sono alcuni degli impatti del cambiamento climatico che hanno successivi effetti di vasta portata sugli ecosistemi, sull’economia, sulla società e sulla salute umana.

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Le statistiche relative ai cambiamenti climatici possono aiutarci a comprendere meglio l’intero processo. Un modo anche per guardare diversamente ad alcune decisioni, anche impopolari, come la chiusura delle aree più affollate al traffico o l’obbligatorietà di rendere le case più efficienti.

Cambiamento climatico e industria alimentare

L’industri alimentare da sola comporta un quarto delle emissioni mondiali di gas serra e impegna circa metà della superficie abitabile del pianeta.

Stando ai dati dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), la carne e i prodotti lattiero-caseari rappresentano circa il 14,5% delle emissioni globali di gas serra. Gli allevamenti intesivi hanno fatto sì che la quantità di animali allevati per la macellazione superi ad oggi la fauna selvatica in un rapporto di 15 a 1. Per fare un esempio per ogni per ogni persona sul pianeta, ci sono circa tre polli.

Per questo secondo molti scienziati è necessario cambiare abitudini alimentari limitando il consumo di alcuni alimenti.

Sul sito di Carbon Brief è possibile avere una evidenza delle emissioni di gas serra da carne, latticini e altre diete e confrontare come variare questa alimentazione possa dare un proprio supporto al cambiamento climatico.

Cambiamento climatico e industria alimentare

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