Il 76% degli asset manager insiste sull’efficientamento energetico degli immobili commerciali

Gli asset manager guardano all’efficientamento energetico degli immobili per combattere gli aumenti dei costi. efficienza energetica edifici

È quanto emerge da “Overcoming the energy crisis in commercial Real Estate”, il sondaggio condotto da Deepki, azienda di data intelligence Esg.

L’indagine ha interessato 250 gestori di immobili commerciali in Italia, Regno Unito, Germania, Francia e Spagna.

Quasi la metà degli asset manager di immobili commerciali in Italia, il 48%, ha riscontrato un aumento dei costi energetici nel proprio portafoglio superiore al 50%.

Per il 14%, invece, risulta una crescita ancora maggiore, compresa fra il +61% e il +70%. Per far fronte al caro energia, il 76% sta accelerando i piani per migliorare l’efficienza energetica dei propri portafogli immobiliari.

È risultato preponderante il tema degli aumenti dei costi energetici che le società stanno affrontando nella gestione dei loro portafogli.

Claudia Scarcella, country manager di Deepki Italia, spiega: “Le aziende stanno facendo i conti con i costi della crisi energetica e gli immobili commerciali non fanno eccezione. Tuttavia, invece di fermare gli investimenti, il settore sta agendo, accelerando i piani di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici”.

Le esigenze degli attori

Edifici commerciali più efficienti dal punto di vista energetico hanno portato anche all’aumento del fenomeno del Green Premium. Si tratta del dell’incremento di valore degli edifici più sostenibili.

Il 24% degli intervistati, infatti, rileva per questa tipologia di asset un aumento di valore compreso fra l’11% e il 15%. Per il 22% la crescita è tra il 5% e il 10%.  Infine, per uno su dieci la rivalutazione arriva fino al 20%.

Dati che testimoniano la crescente domanda di edifici più efficienti da parte degli occupanti e delle persone che li utilizzano.

Dall’altra parte, il 70% ritiene che la crisi energetica penalizzerà profondamente quegli edifici meno efficienti dal punto di vista energetico.

Questi venduti più rapidamente di quanto inizialmente pianificato, secondo l’80% degli intervistati.

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