L’affermazione dell’idrogeno passa per la corretta sicurezza

Progetti e analisi in corso per lo sviluppo degli usi finali. La discussione alla fiera Hese di Bologna con PoliTo, Tper, Sfbm, Ansfisa e Vigili del Fuoco

Da un lato il Piano nazionale integrato energia-clima che punta, tra le varie fonti nel mix, anche all’idrogeno nei suoi vari usi finali, prospettando una semplificazione normativa per sostenerne la diffusione.

Dall’altro gli operatori della sicurezza che corrono per rendere le tecnologie di settore quanto più affidabili possibile, cercando di prevenire ogni eventuale incidente.

Nel mezzo cittadini, industrie e gestori dei servizi pubblici locali, traporti in primis, che stanno cominciando a confrontarsi sempre più con l’opzione idrogeno e i benefici attesi che porta con sé, a partire dagli aspetti di decarbonizzazione.

idrogeno
Un momento del convegno “Normativa e progettazione safety”, organizzato nell’ambito di Hese, Hydrogen Energy Summit&Expo. Foto di Antonio Jr Ruggiero

Questa l’analisi emersa ieri 12 ottobre a Bologna Fiere nel corso del convegno “Normativa e progettazione safety”, organizzato nell’ambito di Hese, Hydrogen Energy Summit&Expo.

Il Consiglio superiore dei lavori pubblici ha istituito una commissione, di cui faccio parte, per la stesura di un libro bianco su Transizione ecologica delle infrastrutture e del trasporto, con particolare attenzione all’idrogeno”, come illustrato sul palco da Romano Borchiellini, professore e coordinatore Energy center presso il Politecnico di Torino.

Proprio l’idrogeno nei trasporti è stato l’aspetto più approfondito nel corso dell’evento, con Fabio Monzali, direttore tecnico Tper, che ha annunciato come la società che si occupa di Tpl a Bologna e Ferrara abbia previsto di portare al 12% la quota di bus a idrogeno nel proprio parco circolante entro il 2030. “Abbiamo già assegnato una gara per la fornitura di 127 mezzi di questo tipo”.

Secondo Monzali “per garantire un rapido sviluppo dell’idrogeno è necessaria una continua ricerca tecnologica mettendo a fattor comune tutte le migliori professionalità”. L’obiettivo è “un miglioramento della progettazione e della sicurezza degli impianti”.

L’innovazione per la sicurezza

Da questo punto di vista è impegnata sul tema Servizi fondo bombole metano, società del Gse nata per eseguire analisi di sicurezza sulle bombole dei mezzi a gas ma che, precorrendo i tempi, sta sviluppando una serie di test specifici per la sicurezza delle bombole nei mezzi a idrogeno.

Vogliamo valutare il comportamento delle bombole sui veicoli in movimento, come un autobus che percorre una strada piena di buche e che subisce notevoli sbalzi climatici”, spiega l’amministratore unico di Sfbm, Marco Mele.

Inoltre, “il sistema di tracciamento Sfbm prevede l’applicazione di un tag QR code (o analogo) su ogni bombola a metano che consentirà l’identificazione tramite lettura automatizzata e lo sviluppo di un database per il monitoraggio in tempo reale di tutte le bombole presenti sul territorio nazionale”.

Tale sistema “potrà essere applicato sulle bombole a idrogeno attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale per rilevare fughe di gas, variazione della pressione e della temperatura”.

Le indicazioni degli enti preposti alla sicurezza

Si tratta di temi alquanto strategici dal punto di vista della sicurezza se si considera che “la sempre maggiore presenza di mezzi con propulsione a idrogeno e di mezzi adibiti al trasporto di idrogeno comporta una revisione dell’approccio ai tradizionali modelli per l’analisi del rischio”, sottolinea Stefano Zampino di Ansfisa, Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali.

Dello stesso avviso Michele Mazzaro, comandante dei VV.FF di Napoli: “Come Vigili del Fuoco siamo preoccupati dalla pressione degli stoccaggi e stiamo affrontando nuove modalità di storage. Siamo convinti che si andrà verso l’uso dell’idrogeno ma vogliamo che si faccia in sicurezza”.

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Nato ad Avellino, giornalista professionista, laurea in comunicazione di massa e master in giornalismo conseguito all’Università di Torino. È direttore della rivista CH4 edita da Gruppo Italia Energia. In precedenza ha lavorato nel settore delle relazioni istituzionali e ufficio stampa, oltre ad aver collaborato con diversi media nazionali e locali sia nel campo dell’energia sia della politica. È vincitore di numerosi premi giornalistici nazionali e internazionali.