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Un italiano su quattro non crede alla trasformazione digitale per la sostenibilità dell’agrifood. Il 50% ritiene che sia facile capire se un’azienda è sostenibile ed il 52% pensa che sia lo stesso anche pre rintracciare informazioni circa la sostenibilità di specifici prodotti. Relativamente alle app per la prenotazione di ristoranti, la sostenibilità non è ancora una leva significativa di scelta per cambiare i comportamenti dell’utenza in relazione al digitale.

Sono alcuni dei dati del rapporto sulla Sostenibilità digitale nell’agroalimentare presentati dalla fondazione per la Sostenibilità digitale.

Agrifood e digitale: a quale punto siamo?

Un terzo degli intervistati non conosce gli strumenti digitali che consentirebbero loro di ottenere informazioni sui prodotti che consumano (come RFiD o semplici Qr code) e ben il 41%, pur conoscendone l’esistenza, non ne fa uso. In generale, si tratta di numeri che fanno riflettere se si considera il grande apporto potenziale del digitale proprio al settore dell’agroalimentare italiano. Con più di 1 milione e 300 mila addetti e oltre il 10% di incidenza sul Pil, resta infatti uno dei settori più importanti per l’economia del Paese.

Sostenibilità e trasformazione digitale rappresentano due assi fondamentali del Pnrr poiché impattano su economia, ambiente e società. Lo ha sottolineato nella nota stampa il presidente per la fondazione per la Sostenibilità digitale, Stefano Epifani, aggiungendo: “In Italia siamo ancora profondamente ancorati alla contrapposizione tra approcci industriali intensivi e modelli slow, senza renderci conto che è dalla sintesi dei vantaggi di questi due approcci che si può tracciare una strada peculiare per il nostro Paese, e per farlo, la tecnologia digitale è il principale elemento abilitante”.

Con l’eccezione dei sostenibili digitali, che per un terzo fanno uso di tali strumenti, il rapporto mette in risalto che tale utilizzo per il resto degli italiani è residuale “ed anche in questo caso la leva d’uso non è la sostenibilità ma il livello di digitalizzazione”, viene chiarito nella nota stampa.

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App anti spreco: c’è poca conoscenza

In merito al tema della lotta allo spreco alimentare, il 96% degli italiani non utilizza o conosce applicazioni a supporto della preparazione della lista della spesa. Solo il 5% degli intervistati utilizza applicazioni e piattaforme di scambio di prodotti in scadenza.

Secondo il rapporto, un diverso approccio al digitale è necessario per sfruttare le reali leve che esso può offrire per lo sviluppo del settore dell’agrifood.

Agrifood

La ricerca, basata su una indagine condotta con un mix di modalità, intende analizzare la percezione e l’utilizzo delle tecnologie digitali applicate al settore dell’agroalimentare, focalizzandosi su due aspetti principali: l’esperienza dell’utente e l’impatto del digitale sulle dinamiche e sui risultati economici del settore. I risultati del sondaggio suggeriscono che laddove gli italiani hanno una maggiore competenza su sostenibilità e digitalizzazione, “c’è anche una maggiore consapevolezza della complessità del tema e la voglia di capirne di più”, conclude la nota stampa.

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