Nasce il Sabina Circular District per promuovere sul territorio reatino un polo di innovazione a supporto dei processi di transizione ecologica, economia circolare e tecnologie a ridotto impatto ambientale. È promosso e costituito da Marzotto Venture Accelerator, per il 70% del capitale, e dal Parco Scientifico e Tecnologico dell’Alto Lazio, per il restante 30. L’iniziativa è sostenuta anche dal consorzio per lo Sviluppo industriale della Provincia di Rieti e dall’Università della Tuscia. Canale Energia intervista Roberto Guida, amministratore delegato di Marzotto Venture Accelerator.

Tre parole per definire il Sabina Circular District.

Sabina Circular District nasce come hub di innovazione e centro di eccellenza, a supporto dei processi di sviluppo economico e di costruzione di una nuova specializzazione “intelligente” del territorio reatino, centrata sui temi della transizione ecologica, dell’economia circolare e delle clean tech.
La società consortile, promossa dal Parco scientifico e tecnologico dell’Alto Lazio e da Marzotto Venture Accelerator, sarà lo strumento di governo strategico e gestione operativa di un ampio ecosistema di innovazione, alimentato da un qualificato partenariato pubblico e privato.
L’iniziativa, che segue il rilancio delle attività del Parco scientifico e tecnologico dell’Alto Lazio, su impulso del consorzio per lo Sviluppo industriale della provincia di Rieti e dell’università della Tuscia, ripropone in maniera nuova e sfidante gli obiettivi di sviluppo economico di Rieti, a dieci anni dal decreto di riconoscimento di area di crisi industriale complessa e a cinque dal sisma del 2016, che ha colpito soprattutto le aree più interne della provincia reatina.

Quale sarà il suo contributo nella crescita sostenibile del territorio, la tutela delle risorse ivi presenti, la creazione di occupazione locale, la formazione di nuovi professionisti dalle competenze trasversali?

Gli obiettivi strategici generali di un nuovo posizionamento del sistema produttivo locale, focalizzato sull’eco-innovazione e sulle tecnologie pulite, passerà attraverso la costruzione di un piano organico e integrato di interventi, capace di supportare tutte le fasi del ciclo dell’innovazione aperta, di attrarre nuovi investimenti produttivi e di rivitalizzare il tessuto delle imprese già attive sul territorio reatino, creando nuova e buona occupazione nei settori emergenti dell’economia circolare e dello sviluppo sostenibile.
In questa direzione, saranno disegnati e realizzati programmi di alta formazione specialistica e formazione terziaria professionalizzante, infrastrutture dedicate per la ricerca e lo sviluppo, attività di incubazione e accelerazione di imprese innovative, progetti pilota implementati insieme con partner imprenditoriali e strutture di ricerca di assoluta eccellenza.
Le prospettive di successo dell’iniziativa potranno essere alimentate anche dal ricco sistema di opportunità di finanziamento a cui Sabina Circular District si candiderà già nei prossimi mesi nella qualità di soggetto attuatore: non solo le risorse della legge di Bilancio 2021, ma anche le più consistenti provviste finanziarie previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e dalla nuova programmazione 2021-2027 dei fondi europei.

Distretto circolare e simbiotico, ma anche energetico? Quali progetti aiuteranno a delinearne i confini e la sua identità?

Un primo concreto sviluppo dell’iniziativa è legato all’attuazione della Call for Projects “Circular4Recovery”, promossa nei mesi scorsi da Marzotto Venture Accelerator insieme con l’università Campus Bio-Medico di Roma e prestigiosi partner industriali, come Enel, Acea, Maire Tecnimont, Bonifiche Ferraresi, Ibm, Cisco, Ferrovie dello Stato.
La Call, finalizzata alla selezione di progetti e soluzioni tecnologiche innovative nei cinque ambiti caratteristici dell’economia circolare bioeconomia e smart agriculture, energia, risorse idriche, rifiuti, città e territori circolari, condurrà entro la fine dell’anno alla nascita di 10 nuovi progetti imprenditoriali, dei quali Sabina Circular District favorirà lo stabile insediamento nel nascente distretto reatino dell’economia circolare.
Un ulteriore passo fondamentale è la prevista realizzazione nel medio termine di un ambizioso programma integrato di ricerca, sviluppo e co-innovazione finalizzato alla riconversione sostenibile e circolare, al potenziamento infrastrutturale e al miglioramento dell’offerta localizzativa nelle aree industriali gestite dal Consorzio per lo Sviluppo Industriale della provincia di Rieti.

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