Stoccaggio energia elettrica, approvato regime italiano da 17,7 miliardi di euro

Obiettivo: facilitare l’integrazione delle fonti rinnovabili nel sistema elettrico e accelerare il processo di decarbonizzazione dei consumi.

Stoccaggio energia
Foto Pixabay

“Un ulteriore passo avanti verso la decarbonizzazione del sistema energetico”. È con queste parole che il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha commentato l’approvazione, da parte della Commissione europea, di un regime italiano da 17,7 miliardi di euro a sostegno della costruzione e della gestione di un sistema di stoccaggio centralizzato dell’energia elettrica.

Il ruolo dei sistemi di stoccaggio nella diffusione delle FER

Il regime, approvato ieri (21 dicembre), sosterrà la costruzione di impianti di stoccaggio dell’energia elettrica con una capacità congiunta superiore a 9 GW/71 GWh e rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2033. L’utilizzo dei sistemi di accumulo, che consentono di immagazzinare l’energia elettrica prodotta in eccesso nei periodi di sovrapproduzione e di utilizzarla nei periodi di scarsità, faciliterà l’integrazione delle fonti energetiche rinnovabili nelle reti elettriche italiane. La misura contribuirà così agli obiettivi previsti dal Piano nazionale integrato energia e clima (PNIEC), in linea con quelli del Green Deal europeo e del piano Fit for 55.

Una piattaforma di scambio time-shifting

Nell’ambito del regime, gli aiuti assumeranno la forma di pagamenti annuali destinati a coprire i costi di investimento e di gestione che saranno versati agli sviluppatori dei sistemi di stoccaggio di energia elettrica. Attualmente, le tecnologie ammissibili comprendono lo stoccaggio elettrochimico basato sugli ioni di litio e gli impianti di stoccaggio tramite pompa idraulica, ma l’elenco sarà aggiornato ogni due anni.

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“Quello adottato dall’Italia è un approccio innovativo, che potrà rappresentare un sicuro modello di riferimento anche a livello internazionale”, ha aggiunto Pichetto Fratin. Nell’ambito della misura, infatti, sarà istituita una nuova “piattaforma di scambio time-shifting”, grazie alla quale le capacità di stoccaggio saranno condivise e offerte ai terzi sotto forma di prodotti time-shifting standardizzati (a distinguerli sarà la durata del periodo di immagazzinamento dell’energia che, generalmente, può essere giornaliero, settimanale, mensile o annuale).

Una spinta alla transizione energetica

“Questo regime italiano contribuirà in modo significativo agli obiettivi dell’UE in materia di decarbonizzazione e neutralità climatica. Lo stoccaggio centralizzato dell’energia elettrica offre flessibilità e facilita la diffusione delle fonti rinnovabili. Per concludere, questo regime innovativo contribuirà ad accelerare la transizione verde, riducendo al minimo le eventuali distorsioni della concorrenza”, ha dichiarato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva responsabile per la Concorrenza.

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Quelle riportate da Vestager sono le ragioni principali per cui la Commissione ha approvato lo schema, definendolo anche “proporzionato”, in quanto il livello dell’aiuto corrisponde all’effettivo fabbisogno di finanziamento, e asserendo che gli aiuti comportano un effetto di incentivazione, in quanto gli impianti di stoccaggio sovvenzionati non sarebbero finanziariamente sostenibili senza l’intervento pubblico.

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