Neutralità climatica nel 2050, obiettivo quasi impossibile secondo i manager dell’energia

È quanto emerge dal terzo report annuale sul settore curato dalla società di consulenza Bain & Company.

Emissioni ridotte del 10 per cento al 2030, ma raggiungimento della neutralità climatica solo nel 2057, sette anni dopo rispetto alla data auspicata dall’Unione europea.

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È lo scenario previsto da oltre 600 dirigenti di 125 aziende operanti nel settore dell’energia in 46 Paesi del mondo, intervistati da Bain & Company. Stando al suo terzo report annuale sul settore, per raggiungere simili risultati servirà comunque un aumento degli investimenti, che dovranno passare da mille a quattromila miliardi di dollari entro il 2030.

I temi chiave della transizione energetica

“Il 67 per cento dei manager è ancora ottimista riguardo alla propria capacità di guidare il resto delle industrie nel percorso di transizione energetica”, spiega Roberto Prioreschi, SEMEA Regional Managing Partner di Bain & Company. Tuttavia, come aggiunge Alessandro Cadei – responsabile EMEA della Practice Energy & Utilities della società di consulenza , si osservano valutazioni molto diverse in merito alle direzioni da intraprendere. Se la riduzione delle emissioni resta l’obiettivo principale per tutte le aziende, ogni sottogruppo ha poi altre priorità su cui concentrarsi: “Chiave il tema circolarità per il settore chimico, la tracciabilità della supply chain per il settore agricultural e l’impatto sulle comunica locali per i settori Oil&Gas e Mining”, conclude Cadei.

Alessandro Cadei Bain & Company.
Alessandro Cadei – responsabile EMEA della Practice Energy & Utilities di Bain & Company.

Le tecnologie su cui puntare

Altre differenziazioni emergono a livello geografico. Mentre i dirigenti degli operatori nordamericani ed europei risultano più preoccupati per i temi autorizzativi, i manager dell’area Asia-Pacifica considerano la tecnologia come un ostacolo cruciale all’attuazione della transizione. In Europa, il 61 per cento dei dirigenti del settore Oil & Gas ha attribuito all’incertezza politica la responsabilità del ritardo nelle decisioni di investimento, contro il 36 per cento del 2021.

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Mentre alcuni manager del Medio Oriente puntano già oggi sull’idrogeno e sulla cattura dell’anidride carbonica, la maggior parte crede che simili tecnologie diverranno rilevanti solo dopo il 2030. Il 60 per cento degli intervistati è invece convinto che le tecnologie digitali e l’intelligenza artificiale cambieranno in modo significativo le loro attività entro la fine del decennio.

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