Oil & gas, un futuro basato sui processi di reinvenzione

Nove dirigenti su dieci hanno in programma forme di riprogettazione, stando all’indagine di Accenture.

Oil & Gas, Accenture, reinvenzione
Foto di Zbynek Burival/Unsplash

La transizione energetica sta portando, chiaramente, all’evoluzione delle aziende attive nel settore dell’oil & gas. La domanda di energia sicura e sostenibile crescerà di circa il 50 per cento nei prossimi tre decenni e la quota di combustibili fossili diminuirà lentamente, passando dall’attuale 80 per cento al 50 per cento entro il 2050. Il tema della reinvenzione rappresenta un imperativo fondamentale per tutte le imprese, come dimostra lo studio di Accenture dal titolo “The Reinvention Reset: From Bold Plans to Pragmatic Actions”.

Il tema della sicurezza energetica

L’indagine, condotta nell’arco del 2022, ha coinvolto 201 dirigenti di tutto il mondo. Nove intervistati su dieci hanno dichiarato di avere in programma forme di riprogettazione, ma soltanto l’11 per cento sta perseguendo oggi una “reinvenzione radicale”, rispetto al 21 per cento di un anno fa. Non c’è da stupirsi: tre quarti degli intervistati hanno ammesso di aver aumentato l’attenzione sulla sicurezza energetica a causa degli eventi geopolitici.

Il ruolo della digitalizzazione

Sono cinque gli aspetti su cui si basa il processo di reinvenzione, stando alla ricerca di Accenture: competitività, impatto carbonico, connettività, esperienza del cliente e cultura aziendale. “Le grandi aziende pongono maggiore attenzione al tema della connettività, intesa come la capacità di utilizzare le tecnologie digitali per consentire la collaborazione, la trasparenza dei dati, la sicurezza informatica e, in ultima analisi, la resilienza a livello aziendale. La presenza di un forte nucleo digitale favorisce la crescita e contribuisce a ottimizzare l’operatività”, spiega Fausto Torri, responsabile area Energy e Utility Italia, Europa centrale e Grecia di Accenture.

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Fausto Torri, responsabile area Energy e Utility Italia, Europa centrale e Grecia di Accenture.

L’importanza del capitale umano

Il 94 per cento dei leader innovativi, che stanno adottando un approccio più olistico rispetto ai cosiddetti “ritardatari”, ha affermato che le attività sul campo sono già altamente connesse e monitorate in tempo reale. Soltanto il 52 per cento dei “ritardatari” ha dichiarato lo stesso. I primi stimano una riduzione di almeno il 10 per cento delle emissioni di carbonio grazie ai processi di trasformazione digitale.

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L’utilizzo delle tecnologie digitali è anche in grado di apportare miglioramenti sia nel coinvolgimento dei dipendenti sia nella soddisfazione dei clienti. Il capitale umano è infatti un fattore imprescindibile nei processi di reinvenzione, ma quasi due terzi dei dipendenti del settore energetico non pensano che le loro aziende si prendano cura di loro e più del 40 per cento non sente di poter portare “il proprio io” sul posto di lavoro. Un aspetto su cui sarà importante lavorare.

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