L’intelligenza artificiale contro il “traffic jam”

  • Sono 200 le ore che in America Latina si trascorrono nel “traffic jam”
  • Un tema che già diverse nazioni stanno affrontando
  • La risposta può arrivare dalla tecnologia
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Foto di pixaoppa da Pixabay

Gli inglesi lo definiscono “traffic jam” letteralmente “marmellata di traffico” il cosiddetto “ingorgo” per usare un termine gergale anche nella nostra lingua. Ed è qualcosa che sta crescendo sempre di più nelle grandi metropoli ma non solo. Anche la civilissima Svezia ci sta facendo i conti.

Secondo alcuni dati rilevati da TomTom, il tempo perso nel traffico delle ore di punta in molte aree metropolitane delle città latino americane, come Lima, Bogotà, Buenos Aires, San Paolo o Santiago, ha superato le 200 ore per conducente nel 2022. Significa aver trascorso le ore di una intera settimana nel traffico.

Tra le cause del traffic jam l’aumento del tasso di urbanizzazione del continente: otto persone su dieci vivono in città.

Un tema che vede in prima linea non solo le città dell’America latina e che può trovare le sue risposte nella tecnologia. Diversi sono nel mondo i sistemi tecnologici che si stanno sperimentando per contenere questo fenomeno. Come l’uso dell’intelligenza artificiale o l’implementazione di tipologie di tariffazione a pedaggio. Alla base di tutto ci sono la smart city e l’intermodalità.

L’intelligenza artificiale contro il “traffic jam” nel mondo

Il traffic jam è una problematica che già diverse nazioni stanno affrontando. E per chi pensasse che la soluzione siano i monopattini, ricordiamo che gli incidenti sul mezzo elettrico sono di circa 2,07 ogni 100 mila km contro 1,72 del ciclomotore (dati basati su consumi in Italia).

E come tutte le situazioni drastiche va affrontata con una dieta serrata. C’è chi parla di città in 15 minuti e chi guarda all’applicazione della intelligenza artificiale.

Vediamo alcuni esempi di intelligenza artificiale:

Mentre la città in quindici minuti per ora ha un approccio più di studio ma tocca diversi aspetti culturali del vivere la città. L’uso di una intelligenza artificiale “apolitica” permette di agire in velocità e in modo uniforme sul territorio da subito. E’ un pò come se oltre a una dieta drastica ci affianchiamo un personal trainer, di quelli che dormono nella nostra borsetta e non ci fanno fare neanche lo spuntino di mezzanotte.

  • In Australia a Melbourne si utilizza l’intelligenza artificiale e la tecnologia dei veicoli connessi. I questo modo si rende il traffico più sicuro e si riesce a migliorare la congestione del traffico e l’inquinamento da essa derivato.
  • Anche al Svezia vive un problema simile, anche se non ha i numeri dell’America latina. A Göteborg sta nascendo un nuovo sistema di tariffazione della congestione per la gestione del traffico urbano.
  • A Siviglia, in Spagna, si guarda all’intelligenza artificiale con l’implementazione della Mobility Data Platform.
  • In America latina alcune città iniziano a esplorare le tecnologie per contenere e combattere il problema dell’aumento di traffico. Una tematica derimente non solo per la qualità del tempo speso, ma anche per il peggioramento dell’inquinamento atmosferico.
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