Sardegna“Il confronto sul parco eolico previsto al largo delle coste sud-occidentali è caratterizzato più da argomenti ideologici che non da valutazioni puntuali ed oggettive”. La posizione espressa dal Wwf in una nota stampa è chiara: la sostituzione dei combustibili fossili con le fonti rinnovabili “è una parte essenziale ed insostituibile” del contrasto “alla crisi climatica che minaccia l’equilibrio del Pianeta”.

Le rinnovabili del vicino sono le più verdi

L’associazione ambientalista si scaglia contro il “perverso meccanismo per cui le uniche buone energie rinnovabili sono quelle fatte a casa degli altri”. Sicuramente, rimarca, i “504 MW installati nelle 42 torri costituiscono un impianto energetico di produzione industriale”. D’altronde, senza non si può pensare di “fare fronte alle esigenze sia della popolazione sia del sistema produttivo”.

Obiezioni e proteste senza fondamento

Le proteste “sono state avanzate dalla Regione Sardegna”, ricorda il Wwf, che è lo “stesso soggetto che ha stravolto la legge paesaggistica regionale sino al punto da farselo impugnare dallo Stato”.

L’associazione smentisce anche le obiezioni paesaggistiche: “Sebbene si parli di torri di circa 280 metri queste, a 35 chilometri di distanza possono risultare, in giornate di tempo buono e cielo terso, come poco più di un segno all’orizzonte”.

La Sardegna polo di innovazione e decarbonizzazione

L’augurio, conclude il Wwf, è che la Sardegna diventi “un laboratorio di innovazione e decarbonizzazione”. Il progetto prevede piattaforme galleggianti per sostenere le torri e offrono la “possibilità di rimozione certamente più facilitate che non le strutture tradizionali”.

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