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Petardi e fuochi d’artificio di Capodanno non solo mettono il pericolo l’incolumità degli utilizzatori, ma danneggiano anche l’ambiente, con particolare riferimento alla qualità dell’aria. A porre in risalto la questione è l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania (Arpac). Le polveri sottili (PM10 e PM2.5) sono uno degli inquinanti associati all’utilizzo dei prodotti pirotecnici e vengono riconosciuti dall’Organizzazione mondiale della sanità tra quelli più direttamente legati all’insorgere di effetti negativi per la salute umana.

A Capodanno boom polveri sottili

A conferma dell’appello, l’agenzia regionale rilancia i dati riscontrati dalla stazione di monitoraggio della qualità dell’aria, situata presso il Museo archeologico nazionale di Napoli, nella notte di Capodanno dello scorso anno.

Il seguente grafico riporta i valori rilevati di polveri sottili e mostra l’andamento della concentrazione media oraria del PM10 (verde scuro) e del PM2.5 (verde chiaro) registrato nelle ore notturne tra il 31 dicembre 2020 e l’1 gennaio 2021.

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Fonte: Arpac.

Come si può notare, il grafico mostra il picco di PM10 con un valore di 126 μg/m3, ben al di sopra del limite massimo di 50 μg/m3 che la normativa vigente prescrive di non oltrepassare più di 35 volte in un anno civile. La concentrazione media oraria supera addirittura i 1.000 μg/m3.

Sempre in occasione dell’ultimo Capodanno, analoghe situazioni si sono verificate anche nel resto della Campania. Ad esempio, nell’agglomerato Napoli – Caserta, sulle 20 stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria, ben 17 hanno superato il limite giornaliero.

L’effetto delle polveri sottili sulla salute

In una nota stampa, il direttore generale dell’ArpacStefano Sorvino suggerisce di evitare l’utilizzo di articoli pirotecnici di ogni tipo “a partire ovviamente da quelli illegali” e sottolinea che una versione light di festeggiamenti contribuisce “a evitare un fenomeno di inquinamento atmosferico che può protrarsi per diversi giorni se le condizioni meteorologiche risultano sfavorevoli al ricambio e al rimescolamento dell’aria”.

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