Biometano, finalizzato il portafoglio di Green Arrow Capital e Lazzari&Lucchini

L’obiettivo è ora quello di raddoppiare il numero di impianti con un secondo portafoglio di minimo sei asset, che entreranno in funzione entro il 2025.

Green Arrow Capital, uno dei principali operatori italiani attivi nel panorama degli investimenti alternativi, e Lazzari&Lucchini, azienda specializzata nella produzione di energia da fonti rinnovabili, hanno annunciato il 4 marzo a Cigole (Brescia) il completamento del loro primo portafoglio di sette impianti di produzione di biometano.

Bio Verola, biometano
L’impianto Bio Verola © L&L/GAC

Quattro impianti sono stati da poco inaugurati:

1. Bio Gottolengo Solaro, Gottolengo (BS);

2. CH4 Gottolengo, Gottolengo (BS),

3. Bio Sole, Montichiari (BS);

4. Gambaresca, Verolanuova (BS).

Altri tre erano già operativi:

5. Bio Tre Ponti, Borgo San Giacomo (BS);

6. Bio Industria, Verolanuova (BS);

7. Bio Verola, Verolanuova (BS).

Riduzione dei gas serra e nuove opportunità lavorative

Dato che ciascuno di essi ha una capacità di circa 300 Smc/h, la loro capacità complessiva è di oltre 17.800.000 Smc annui di biometano, che alimentano circa 1.855 veicoli, tra mezzi pesanti e autovetture. Assicurano, inoltre, un risparmio di 14mila tonnellate di petrolio l’anno e una riduzione di più di 30mila tonnellate di CO2 l’anno.

“Abbiamo cercato di coniugare le esigenze degli investitori con l’economia reale, generando un impatto positivo sul territorio. Dall’economia circolare si passa anche a una sorta di finanza circolare, che crea posti di lavoro e nuove opportunità per gli investitori”, ha commentato Daniele Camponeschi, fondatore e CIO del Gruppo Green Arrow Capital.

Come ha spiegato Anna Lazzari, presidente e fondatrice del Gruppo L&L, “i sette impianti danno lavoro a centosessanta allevamenti e cinquanta aziende agricole che coltivano la biomassa necessaria al loro funzionamento. Contando anche le attività di trasporto e manutenzione, le risorse coinvolte arrivano a cinquecento”.

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Anna Lazzari, presidente e fondatrice del Gruppo L&L © Elisabetta Scuri/Canale Energia

La sinergia fra biogas e agricoltura (sostenibile)

Il biometano è prodotto grazie al recupero di effluenti zootecnici e sottoprodotti agricoli non destinati all’alimentazione umana, fra cui le vinacce conferite dalle aziende vinicole della vicina Franciacorta.

“I sottoprodotti dell’industria vitivinicola sono risorse che possono essere impiegate in un digestore anaerobico per produrre energia. Inoltre, una tipologia di agricoltura che ha puntato molto sulla fertilizzazione chimica, portando alla perdita di sostanza organica nel terreno, può trarre grandi benefici dall’impiego del digestato come fertilizzante naturale”, ci ha spiegato Piero Gattoni, presidente del Consorzio Italiano Biogas (CIB). “Il biogas è una risorsa flessibile che può essere impiegata in diversi modi e che aiuta l’agricoltura a diventare più competitiva e sostenibile. La produzione di risorse alimentari e quella di bioenergie possono – anzi, devono – convivere”, vedi il commento video completo in alto.

Su questo punto ha concordato Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, che ha illustrato come i suoli fertili siano degli importanti serbatoi di carbonio e come l’uso del digestato possa contribuire a contrastare il fenomeno della desertificazione, esacerbato da siccità e riscaldamento globale.

Gli obiettivi futuri e la necessità di semplificare la burocrazia

Green Arrow Capital e Lazzari&Lucchini puntano ora a raddoppiare il numero di impianti con un secondo portafoglio di minimo sei asset, che entreranno in funzione entro il 2025. Chiedono però il sostegno da parte delle istituzioni. Il Decreto Ministeriale “Biometano 2018”, per quanto abbia rappresentato un passo avanti significativo, “è stato pensato in un mondo diverso da quello di oggi, prima che scoppiassero una pandemia, una crisi energetica e dei nuovi conflitti. Nel Decreto del 2022 abbiamo già visto dei miglioramenti, ma ora ci aspettiamo una semplificazione delle procedure burocratiche e una revisione della parte incentivante”, ha dichiarato Anna Lazzari.

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Il biometano secondo il MASE

Giovanni Perrella, segretario tecnico del Dipartimento Energia del MASE, ha assicurato che “il biometano agricolo e in generale i biocarburanti rappresentano una priorità per il governo. Abbiamo l’obiettivo di trasformare tutto il metano impiegato nel settore dei trasporti in biometano. Sono in arrivo un DM sulla promozione di pratiche ecologiche nelle fasi produttive, degli incentivi per l’acquisto di trecento trattori a biometano, e dei centri di gestione del digestato per ridurre l’uso dei fertilizzanti chimici”, ha detto Perrella.

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Il commento dell’ARERA

Stefano Saglia, componente del Collegio dell’ARERA, ha invece annunciato l’arrivo di due delibere, una sui prezzi medi garantiti per i biogas elettrici e una sull’ottimizzazione dei costi di allacciamento. “Il biometano è il nostro ‘Texas’: è uno strumento che ci consente di aumentare la nostra sicurezza energetica. L’Italia vanta una rete di trasporto del gas efficiente e diffusa e un sistema capillare di distribuzione, oltre a un mercato dell’autotrazione unico in Europa per dimensioni: i fattori competitivi perché il metano cresca ci sono tutti”, ha concluso Saglia.

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Nata in provincia di Sondrio, ha studiato a Milano e Londra. Giornalista pubblicista, si occupa di questioni legate alla crisi climatica, all’economia circolare e alla tutela di biodiversità e diritti umani.