parlamentoLa Camera dei deputati ha approvato martedì il Disegno di legge 83-212-938-1203-1532-1627-1632-2160-B recante “Modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione in materia di tutela dell’ambiente”.

La tutela ambientale in Costituzione

Si tratta di uno step importante verso l’approvazione di questo Ddl di revisione costituzionale che, dato il procedimento aggravato previsto in questi casi, dovrà superare quattro passaggi alle Camere. Il testo è stato ora inviato al Senato per la terza lettura e, come indicato dal ministro per i rapporti con il Parlamento D’Incà in questi giorni, dovrebbe tornare a Palazzo Montecitorio per gennaio 2022.

Da segnalare, inoltre, che il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani ha comunicato al Parlamento il conferimento “alla dottoressa Rosaria Fausta Romano dell’incarico di livello dirigenziale generale di capo del Dipartimento per l’energia e il clima”.

Alle Camere, infine, anche l’annuncio della sentenza della Corte di Giustizia UE (VIII sezione) del 16 settembre 2021, causa C-341/20: “Commissione europea contro Repubblica italiana. Inadempimento di uno Stato – Articolo 258 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue) – Direttiva 2003/96/CE – Tassazione dei prodotti energetici e dell’elettricità – Articolo 14, paragrafo 1, lettera c) – Esenzione dei prodotti energetici utilizzati come carburante per la navigazione nelle acque dell’Unione europea – Esenzione concessa unicamente alle imbarcazioni private da diporto costituenti l’oggetto di un contratto di noleggio (Doc. XIX, n. 132)”.

Energia in Parlamento

Senato della Repubblica

Doppia audizione per il ministro alle Infrastrutture, Enrico Giovannini. Martedì è stato ascoltato dalla commissione Istruzione di Palazzo Madama sull’impatto dei cambiamenti climatici su beni culturali e sul paesaggio, mentre mercoledì è intervenuto in commissione Federalismo fiscale sul Pnrr (qui le slide proiettate).

In quest’ultimo caso il ministro ha ricordato che “tra gli obiettivi del Piano c’è quello di assicurare il recupero del divario infrastrutturale tra le diverse aree geografiche del territorio nazionale, anche infra-regionali, nonché di garantire analoghi livelli essenziali di infrastrutturazione e dei servizi a essi connessi. Il 50% dei 40 miliardi di euro dei progetti del Mims finanziati dal Next Generation EU va alle regioni del Mezzogiorno; tale percentuale sale al 63% se si considerano unicamente le ‘nuove risorse’. Per il Piano complementare (circa 10 miliardi di euro) la percentuale di risorse destinate alle regioni del Mezzogiorno è pari al 91%”.

Camera dei deputati

Ampio il quadro delle interrogazioni che hanno ricevuto risposta nel corso di questa settimana alla Camera.

In particolare, mercoledì in aula il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani è intervenuto sugli atti: n. 3-02537, “Iniziative in ordine al rialzo del prezzo dei prodotti energetici, al fine di sostenere le famiglie e la competitività del sistema produttivo italiano”; n. 3-02538, “Iniziative per garantire il fabbisogno energetico nazionale e incentivare la transizione energetica”; 3-02539, “Iniziative di competenza volte a contenere il prezzo del metano per autotrazione”; n. 3-02540, “Iniziative volte ad adeguare le prescrizioni delle autorizzazioni di impatto ambientale per i siti industriali altamente inquinanti, nel quadro della strategia per la transizione energetica”; n. 3-02541, “Iniziative di competenza volte alla pubblicazione del Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee” (qui tutti i testi delle interrogazioni e delle risposte).

Tra i vari temi affrontati, Cingolani ha sottolineato come per i rialzi in bolletta “la situazione che si sta delineando rende necessaria un’accelerazione sulla cantierizzazione delle missioni e dei programmi che compongono il Pnrr e, in particolare, sulle misure che riguardano le energie rinnovabili. Lì dobbiamo veramente andare veloci e speriamo che alcuni segnali che in questo momento sembrano essere un po’ in controtendenza vengano prontamente risolti”.

Martedì, invece, il viceministro dello Sviluppo economico Gilberto Pichetto Fratin ha risposto all’interrogazione n. 3-02377 su “Iniziative relative alla proposta di regolamento della Commissione europea in ordine all’introduzione del meccanismo di adeguamento del carbonio alla frontiera, anche al fine di valorizzare il settore strategico dell’acciaio” (qui i testi).

In particolare, “il Governo intende favorire la transizione verso sistemi di produzione industriali più efficienti che minimizzino le emissioni di gas a effetto serra, contribuendo a un maggiore sostegno all’azione globale per il clima e al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal”, ha spiegato il rappresentante del Mise. “Al contempo tutelando e valorizzando i settori strategici per l’economia nazionale, tra i quali sicuramente rientra l’acciaio”.

Infine, la commissione Finanze che mercoledì ha svolto l’interrogazione n. 5-06818 in tema di “Iniziative volte a calmierare l’aumento del costo del metano per autotrazione” (i testi).

Per l’occasione il sottosegretario al Mef Federico Freni ha ricordato che, “in merito all’alleggerimento del prelievo fiscale che colpisce il metano per autotrazione, deve preliminarmente osservarsi che il prezzo finale dei prodotti energetici costa di una componente fiscale costituita dall’accisa e dall’Iva cui si associa poi il costo industriale del prodotto stesso. Peraltro, nel caso specifico, il gas naturale (costituito da una miscela in cui il metano è una delle componenti) sconta ai sensi del decreto-legge 6 dicembre 2011 n. 201, articolo 15, comma 1, una aliquota di accisa estremamente bassa pari ad euro 0,00331 al metro cubo. Il prezzo finale dei carburanti è comunque liberamente determinato dalle compagnie petrolifere e, in conseguenza, la ‘leva fiscale’ non costituisce uno strumento determinante per la variazione del prezzo di vendita dei carburanti: a una riduzione della componente tributaria non necessariamente corrisponde una riduzione di pari valore del prezzo finale del prodotto; come, d’altro canto, da un incremento della fiscalità non deriva un eguale aumento del prezzo finale”.

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Nato ad Avellino, giornalista professionista, laurea in comunicazione di massa e master in giornalismo conseguito all’Università di Torino. È direttore della rivista CH4 edita da Gruppo Italia Energia. In precedenza ha lavorato nel settore delle relazioni istituzionali e ufficio stampa, oltre ad aver collaborato con diversi media nazionali e locali sia nel campo dell’energia sia della politica. È vincitore di numerosi premi giornalistici nazionali e internazionali.