La sostenibilità del calcestruzzo si certifica con il Responsible Sourcing Scheme

La certificazione è stata prodotta dal Concrete Sustainability Council e rappresenta una novità per la filiera

Responsible Sourcing SchemeFoto di StockSnap da Pixabay
Foto di StockSnap da Pixabay

Bronzo, argento, oro, platino: con questo rating in crescendo sarà possibile misurare il potenziale di sostenibilità del calcestruzzo e certificarlo tramite l’assegnazione del Responsible Sourcing Scheme (RSS) o schema di approvvigionamento responsabile. Questa tipologia di certificazione è già in uso per altre filiere: la più conosciuta è la Forest Stewardship Council, dedicata ai prodotti in legno. Per l’industria del cemento, invece, è una novità assoluta e rappresenta un’importante opportunità per il comparto, anche in vista del nuovo quadro normativo sugli acquisti verdi delle pubbliche amministrazioni determinato dai Cam Edilizia. Difatti, una volta prodotto il materiale informativo per la certificazione, sarà necessario fornire anche la documentazione richiesta dai Cam: la Dichiarazione ambientale di prodotto (EPD) o l’asserzione ambientale autodichiarata, convalidate da un organismo di valutazione della conformità.

Cosa è il Responsible Sourcing Scheme

Il Responsible Sourcing Scheme è uno schema di certificazione che guarda all’intero processo industriale considerando l’asset ambientale, sociale ed economico (ESG), dalla catena di fornitura delle materie prime, all’organizzazione aziendale fino alla produzione vera e propria. Al termine del percorso di valutazione, all’azienda viene assegnato un valore basato sulle informazioni di sostenibilità riassunto in bronzo, argento, oro o platino.

La certificazione è stata prodotta dal Concrete Sustainability Council, Csc, associazione che a livello mondiale include importanti realtà imprenditoriali insieme alle principali associazioni europee di riferimento per la filiera del cemento e dei suoi aggregati. L’obiettivo del CSC è quello di rendere più sostenibile la filiera.

La RSS è la tipologia di certificazione più diffusa tra quelle proposte dal CSC. A seguire, troviamo i “CSC supplier certificate”, vale a dire le certificazioni rilasciate ai fornitori di aggregati e a quelli dei cementi.
Negli ultimi tre anni, il trend di crescita del numero totale di “CSC certificate” è stato costante: i paesi con più certificazioni sono Olanda e Germania, che sono anche tra i primi ad aver applicato lo schema. In aumento anche il numero dei certificati in Belgio e in Italia: ad oggi il nostro paese si colloca al quarto posto per numero di certificazioni rilasciate.

Come accedere alla certificazione

Come Regional System Operator, Rso, ente che fa le veci a livello nazionale del CSC per l’Italia, è stato riconfermato Federbeton, Federazione delle associazioni della filiera del cemento e del calcestruzzo armato di Confindustria. Il compito dell’Rso è promuovere lo schema a livello nazionale e supportare le aziende che intendono certificarsi.

La certificazione ha valenza mondiale nei principi e criteri, ma sul piano nazionale è possibile eseguire alcuni adattamenti: nel nostro Paese sono state aggiunte richieste di evidenze oggettive dei comportamenti per far acquisire concretezza allo schema. Federbeton si fa parte attiva nel processo di certificazione con la partecipazione alle visite ispettive di impianto e con altre azioni di verifica; la certificazione viene infatti eseguita da un ente terzo che ha il compito di garantire la terzietà e la trasparenza del rating assegnato. Per l’Italia l’unica azienda ad oggi socia del Concrete Sustainability Council è ICMQ.

Come si evolve il sistema di certificazione

Il piano di sviluppo tecnico dello schema è in continua evoluzione sia per rispondere nel tempo alle sfide dell’industria, sia per adeguare lo schema stesso alle novità tecnologiche. Il Csc ha già dichiarato che per i prossimi due anni, intende lavorare sull’approfondimento e sull’eventuale revisione delle tematiche già presenti, come la biodiversità e l’energy & climate: si guarda inoltre all’introduzione di nuove tematiche e opportunità come la valorizzazione di report ESG aziendali.

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