La resilienza imposta dalla pandemia da Covid-19 ha toccato persone, abitudini di lavoro e anche gestione delle strutture lavorative. Un esempio lo offrono le attività alimentari che con i singoli punti vendita hanno rappresentato la prima linea per garantire sicurezza e sussistenza nel corso della pandemia in ogni regione e colore di rischio di contagio. Come si usa dire non tutto il male viene per nuocere, l’aumento dei controlli nei singoli punti vendita, ha rappresentato anche l’occasione per migliorare e ricalibrare qualità ed entità dei consumi interni alle strutture.

Una prima sfida della distribuzione alimentare è stata la nuova direttiva per evitare il ricircolo di aria negli impianti, come sottolinea a Canale Energia Martina Lucarno, energy manager di Carrefour Italia. Un momento di difficoltà che ha però dato l’input “per avere un controllo sempre più puntuale e frequente dei diversi negozi. Ogni settimana dovevamo interfacciarci con i punti di telegestione per andare a ricalibrare illuminazione, impianti di aerazione”. Un lavoro che ha toccato gli oltre 400 punti vendita diretti lungo tutto lo Stivale. Una sfida che va di pari passo con il percorso di efficienza energetica avviato dal brand e che vede come sfida al 2030 la riduzione del 30% di CO2 e la riduzione dei consumi energetici, di riscaldamento e idrici. Un’attenzione alla sostenibilità che non si ferma al contenimento dei consumi ma che segue anche le attestazioni con tutti i 400 punti di gestione diretta caratterizzati dalla certificazione Iso 50001, la norma specifica i requisiti per creare, avviare, mantenere e migliorare un sistema di gestione dell’energia.

Il risparmio energetico parte dall’analisi dei singoli punti vendita

“Abbiamo investito sulle tecnologie efficienti da subito” spiega l’energy manager del Gruppo italiano “e ora stiamo reinvestendo nella parte illuminazione che risulta già vecchia dopo cinque anni. Il che implica dei ritorni di investimenti più lunghi, ma riteniamo opportuno affrontare”. Un’attività che copre ogni anno circa il 50% dei punti vendita. “Considerato che non possiamo andare a investire nell’anno in corso su tutti i punti vendita in contemporanea, stiamo sviluppando un’analisi dei consumi molto spinta per andare ad affinare la misura e il contenimento del nostro utilizzo energetico, grazie anche all’adozione di nuove tecnologie. Lo stiamo facendo grazie a un dialogo con le parti in campo. Un lavoro di fino che va ad avere un impatto importante grazie alle buone pratiche aziendali in ambito energia e gas”.

Infografica Carrefour Italia

Pensiamo alla gestione dei set point e delle insegne. “Prima le insegne erano accese anche tutta la notte, vista anche l’esistenza di punti aperti h24. Ora con la chiusura alla circolazione alle 22 ci sembra uno spreco da eliminare”.

Come abbattimento dei consumi energetici medi queste azioni di telegestione portano a un risparmio dell’7-8%.Dipende dalle tecnologie” spiega la Lucarno. Ad oggi il 95% della rete diretta è illuminata a Led, il 76% di punti vendita è dotato di frigo con le porte, l’88% ha un sistema di telegestione. Inoltre sono stati eseguite azioni per efficientare l’illuminamento esterno attraverso la sostituzione dei fari presenti nell’area del parcheggio o nelle pensiline dell’area di scarico merci. Ulteriori investimenti sono pianificati nel 2021. Azioni che unite a una visione a 360° come la riduzione dello spreco alimentare e degli imballaggi fanno del brand dell’alimentazione una best pratices da seguire.

Il risparmio idrico inizia dalla pescheria

Oltre all’energia un altro aspetto rilevante di analisi è la gestione idrica. Carrefour Italia ha già lavorato molto sulla parte di analisi dei consumi e formazione dei tecnici sul corrette regolazioni, ricerca delle perdite e sulle modifiche impiantistiche. Il consumo idrico più importante nelle strutture è dato dal reparto pescheria, difatti dalla produzione allo scioglimento del ghiaccio, alla pulizia del pesce e dei banchi serve molta acqua. “Su questo stiamo svolgendo un’analisi delle inefficienze sul territorio sia come perdite sia dal punto di vista impiantistico. Stiamo sviluppando una coscienza idrica e la revisione di alcune procedure dei reparti pescheria, partendo da dei test su un’area pilota che abbiamo selezionato nell’ambito del territorio di Roma dove il costo dell’acqua è più importante rispetto altre parti di Italia. L’idea è ampliare poi queste procedure virtuose nella rete” conclude l’energy manager.

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.