E’ l’isolamento termico delle superfici l’azione più richiesta con il Superbonus 110%

Lo studio dell'Ufficio studi Gabetti, insieme a Gabetti lab

Hilights-Report Riqualificazione Q1 2021-ITA-1080px-Risparmio-Energetico_1L’Ufficio studi Gabetti, insieme a Gabetti lab, ha condotto una ricerca su 138 condomini sull’impatto economico ed energetico degli incentivi fiscali (Ecobonus, Sismabonus, Superbonus 110%) oggetto di cessione del credito.

Da questa indagine sono emersi sia l’effettivo impatto dell’efficientamento energetico sugli edifici analizzati che l’importo effettivamente remunerato dallo Stato e infine l’effetto sulle emissioni di CO2 in atmosfera. Nel complesso è l’isolamento termico l’azione più richiesta seguita da un adeguamento del sistema di climatizzazione.

Un impegno che se portato avanti nel complesso degli edifici in classe F e G presenti sul territorio italiano, specifica lo studio di Gabetti lab, con un salto medio di 3,2 classi energetiche porterebbero a una riduzione delle emissioni di CO2 potenziale di circa il 50%. Stiamo parlando di 80 Milioni di Tonnellate CO2/anno. Un risultato che ci avvicinerebbe alla sfida europea al 2030.

L’impatto di efficienza energetica su 138 condomini analizzati da Gabetti lab

Hilights-Report Riqualificazione Q1 2021-ITA-1080px-Quadro-Economico_1Il campione di analisi nel complesso guarda a 3.820 unità immobiliari che hanno deliberato interventi di efficientamento energetico, usufruendo dei vantaggi fiscali dell’Ecobonus. Dall’indagine di Gabetti emerge come l’isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali e inclinate (cappotto termico) che interessano l’involucro degli edifici, sia l’azione su cui si impegna la quasi totalità dei fondi (125.095.424 euro). Circa 5% del totale (pari a 7.153.657 euro) invece ha riguardato gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernali (generatori di calore).

Per quanto riguarda i vantaggi fiscali, rispetto al campione, 85 condomini pari a 2.617 unità immobiliari, fruiranno dell’estensione del beneficio fiscale del Superbonus 110%, mentre la restante parte (53) fruirà dell’Ecobonus 65%.

L’importo totale dei lavori deliberati è di 138.487.563 euro, di cui una quota residua del 5% ha riguardato opere non legate a efficientamento energetico.

Ecobonus 65% vs Superbonus 110% efficacia dei bonus

Dei condomini analizzati 53 hanno beneficiato dell’Ecobonus al 65% (1.203 unità immobiliari) mentre 85 condomini (2.617 unità immobiliari) sono rientrati nel Superbonus 110%. Per il 110% il 21% è riuscito a beneficiare di un credito d’imposta al 100%: questo significa che il residuo da pagare sarà pari a zero. Segue il 46% del campione i cui progetti hanno generato un credito d’imposta che oscilla tra il 96 e il 99%, mentre il restante 24% gode di un’aliquota tra il 91% e il 95%.

importo lavori report gabetti lab

Modalità di rientro delle spese sostenute

Sul fronte della modalità di pagamento, sommando i lavori per tutti i 138 condomini, è prevista una cessione del credito di imposta pari a 123.559.652 euro, con un residuo a carico del condominio pari a 14.927.911 euro. In termini percentuali, significa una cessione complessiva dell’89% degli importi dei lavori.

range aliquote credito di imposta report gabetti lab

Dal confronto di Gabetti lab emerge il vantaggio fiscale del Superbonus, rispetto a quello dell’Ecobonus. Nonostante la complessità degli interventi, che possono prevedere una quota di ristrutturazione edilizia o in alcuni casi superare i massimali previsti per l’applicazione del 110%.

“In riferimento al Superbonus, nonostante un’aliquota indicativa di rimborso pari al 110% dei lavori effettuati, non sempre i condomini riescono a ottenere una detrazione integrale delle spese sostenute”, specifica nella nota  Alessandro De Biasio, amministratore delegato di Gabetti lab. “Nella percentuale maggiore di casi analizzati, il 46%, limporto detraibile varia  tra il 96% e il 99%. Questo perché i progetti possono essere di natura complessa e insieme agli interventi trainanti e trainati prevedere interventi che godono di incentivi con aliquote minori, come la ristrutturazione edilizia che continua a godere di un’aliquota al 50% e il rifacimento delle facciate che è al 90%. Inoltre, talvolta possono essere superati i massimali previsti per ogni intervento, determinando quindi una quota residua a carico del condominio” .

Effetti concreti sul risparmio energetico degli edifici

Su 74 ( 2.302 unità immobiliari) dei 138 condomini è stata effettuata un’analisi sull’efficientamento energetico

E’ stato valutato un abbattimento del fabbisogno energetico medio stimato è del 53% dell’isolamento termico, mentre la percentuale di risparmio energetico medio stimata è del 48%. A confermare questi valori positivi, il salto di classe energetica medio che è stato stimato intorno a 3,2.

Effettiva anche la riduzione del consumo di gas il cui abbattimento è stato stimato del 37% di mc di gas con una riduzione dei costi annuali di utilizzo del gas che, per i 74 edifici del campione, è stimata al 43%. A migliorare è anche il rendimento medio stagionale del rapporto tra calore fornito dalla caldaia e energia consumata. Dall’analisi dei dati si nota che, se ante-operam questo rapporto è pari all’82%, con gli interventi di ristrutturazione energetica si arriva al 106%. Questo, avrà un impatto notevole in termini sia di risparmio economico in bolletta e nei costi condominiali, sia di incremento del valore di mercato dell’immobile.

La trasmittanza termica infine è migliorata sulle diverse strutture rispettivamente di:

  • strutture opache verticali (pavimenti): 83%
  • strutture opache orizzontali o inclinate (coperture): 84%
  • strutture opache orizzontali o inclinate (pavimenti): 85%
  • chiusure apribili e assimilabili (serramenti): 75%

risparmio energetico edifici

Risparmio di Co2 con un’estensione della misura su tutta Italia previsto da Gabetti lab

Secondo lo studio di Gabetti lab il risparmio di emissioni di CO2 che per i 74 condomini analizzati è stimato intorno al 51%.

Nel complesso dal centro studi emerge come se i bonus a disposizione fossero utilizzati da tutti i circa 11 milioni di edifici classificati nelle classi energetiche F e G di Italia, con lavori che raggiungano un salto medio di 3,2 classi energetiche porterebbero a una riduzione delle emissioni di CO2 potenziale di circa il 50%.

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