Riciclo Raee: 30% degli italiani avvicinati da soggetti non autorizzati

I dati dell'osservatorio realizzato da Ipsos per il consorzio Erion Weee

Continuano a verificarsi ancora troppi episodi in cui gli italiani vengono avvicinati da soggetti non autorizzati che chiedono, indebitamente, di prendere in consegna Raee destinati al riciclo: è quanto accade al 30% di loro. È poi al 28% la quota di chi si rivolge agli svuota cantine per disfarsi delle apparecchiature elettroniche. Sono alcune tra le evidenze dell’osservatorio realizzato da Ipsos per il consorzio Erion Weee, con un focus specifico su giovani dai 18 ai 26 anni.

Raee
foto Pixabay

69% degli italiani conosce il servizio 1 contro 1

Sono valori che rispecchiano la sensibilità degli italiani sui rischi derivanti dalla scorretta dismissione dei Raee (78%), ma fa riflettere che solo un italiano su due conosce l’acronimo: rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Anche se la percentuale di coloro che, pur commettendo errori nel conferimento, si dichiarano convinti di seguire la procedura corretta, addirittura l’87% degli intervistati. La quota dei potenziali conferimenti scorretti si mantiene però su livelli relativamente contenuti (11%).

La conoscenza del servizio 1 contro 0, ossia il ritiro gratuito obbligatorio di apparecchiature di piccole dimensioni, presso gli esercizi commerciali, senza però l’obbligo di acquisto, mostra un incremento contenuto, ma costante (dal 2022 al 2024 è cresciuto dal 42% al 48%). Tuttavia, ancora 1 cittadino su 2 non conosce questa opportunità. Il livello di conoscenza del servizio 1 contro 1, cioè il ritiro a fronte dell’acquisto di un nuovo prodotto equivalente, anche in caso di acquisto online, passa dal 66% al 69%.

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Gen Z: solo il 37% sa il significato dell’acrononimo Raee

Rimane ancora relativamente bassa la consapevolezza del valore dei rifiuti elettrici ed elettronici come risorsa strategica, grazie alla presenza di materie prime recuperabili. I cittadini che conoscono questo aspetto è del 48%, un dato che evidenzia come ci sia ancora ampio margine di miglioramento. A livello territoriale, sono le regioni del nord Italia a registrare la maggiore conoscenza dell’acronimo Raee (56%), costantemente superiore alla media nazionale (53%) seguite da quelle del centro (54%). Le regioni del Mezzogiorno, però, come evidenzia l’osservatorio, mostrano la crescita più significativa passando, in due anni, dal 46% al 49%.

La rilevazione dedica poi un focus alla Gen Z: emerge un divario pari a -13%, tra i giovani e il dato nazionale, sul livello di conoscenza dell’acronimo Raee, “segno evidente che sulle nuove generazioni la strada è ancora lunga” si legge a commento nella nota stampa. Risultati sopra la media nazionale sono quelli registrati in merito alla conoscenza del servizio 1 contro 0 (52% rispetto al 48%), soprattutto in relazione a piccoli dispositivi come cuffie wireless, smartphone, tablet, smartwatch e joypad. Buona conoscenza anche del servizio 1 contro 1, dove la percentuale arriva al 67% a fronte del dato nazionale al 69%.

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