Per Cobat 30 anni e non sentirli

Oltre al recupero anche l'abbattimento di emissioni della logistica

ririclofogliaNel 2017 oltre 140 mila tonnellate di prodotti tecnologici raccolti, avviati al riciclo e trasformati in nuove risorse per un taglio di emissioni inquinanti di più del 57% rispetto al 2016 con il rinnovo del parco mezzi della rete logistica. Questi i numeri di Cobat presentati oggi a Roma nel Rapporto annuale di attività.

“Il principio dell’economia circolare, anche se ancora non sapevamo che si chiamasse così – ha esordito nei saluti  Giancarlo Morandi, Presidente di Cobat – ci ha guidato quando, in anticipo sulle normative nazionali ed europee, abbiamo creato la prima filiera per la raccolta e il riciclo dei moduli fotovoltaici. E lo stesso abbiamo fatto, continuiamo e continueremo a fare, con gli pneumatici e tante altre tipologie di prodotti di nuova generazione, su cui è necessario investire in ricerca, per arrivare ai fuochi di segnalazione e pirotecnici, con la promozione del nuovo consorzio Cogepir”. Il Consorzio attivo da 30 anni può vantare 5 milioni di tonnellate di tecnologia nel periodo di attività.

Un consorzio che con i suoi 72 Punti Cobat, e 24 Impianti di trattamento e riciclo specializzati nel recupero di materia, gestisce l’intera filiera del rifiuto che lavora con oltre 1.200 Produttori e Importatori di pile e accumulatori, apparecchiature elettriche ed elettroniche, moduli fotovoltaici e pneumatici.

I dati di Cobat

Il 2017 segna per Cobat il recupero di oltre 117 mila tonnellate in tutta Italia.

Lombardia, Veneto e Campania raggiungono i migliori risultati rispettivamente con oltre 22 mila e più di 12 mila tonnellate per le ultime due Regioni. Le Regioni che registrano il maggiore incremento dei quantitativi di raccolta sono: Umbria (+33%), Piemonte-Val d’Aosta (+23%) e Lazio (+12).

Innovativo in questo anno il formale riconoscimento da parte del Comitato per la Gestione degli presso ACI, per la gestione degli PFU prodotti dal settore dell’autodemolizione. Il quantitativo gestito dal Consorzio ha superato le 1.800 tonnellate, corrispondente a un incremento del 10% rispetto al 2016.

Significativa la raccolta dei RAEE professionali, svolta direttamente dal Consorzio attraverso i Punti Cobat presso i clienti dei propri Soci, passata da 161 tonnellate nel 2016 a 1.360 tonnellate nel 2017.

Per pile portatili esauste a livello regionale in testa Lombardia, Veneto e Lazio con oltre 505, 277 e 135 tonnellate, mentre per quanto riguarda la variazione percentuale rispetto al 2016 emergono su tutte Calabria (+277%), Sardegna (+253%) e Campania (+202%).

Di RAEE il Consorzio ha raccolto quasi 16 mila tonnellate grazie agli oltre 1.300 punti di raccolta in tutta Italia.

“Migliorare la raccolta significa rendere più facile e veloce il servizio offerto alle imprese e ai cittadini – ha dichiarato Michele Zilla, Direttore Generale di Cobat – Per questo motivo abbiamo fatto accordi con grandi associazioni di categoria, permettendo a decine di migliaia di imprese di usufruire dei nostri servizi di raccolta in maniera semplificata attraverso un’apposita piattaforma web. Inoltre collaboriamo con i produttori di beni per trovare nuove soluzioni dedicate agli utenti finali. Uno dei migliori esempi è Cobat Zero Waste, un progetto che permette all’acquirente finale di attivare una garanzia sul fine vita del bene comprato e successivamente richiedere il ritiro attraverso una semplice procedura online.”

Impatto ambientale: attenzione alla logistica

Nel 2017 sono stati oltre 1 milione e 800 mila i km percorsi, monitorati sui mezzi Cobat con un risparmio di emissioni di gas inquinanti di più del 57% rispetto all’anno precedente.

Decremento su cui è influito il miglioramento del parco automezzi di cui è cresciuta la categoria Euro 5 ed è stata inserita anche la categoria Euro 6 (assente nel 2016), la quale con il suo 23% risulta essere la più presente dopo la categoria Euro 5 con il 27%.

 

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