riciclo
Foto di Vlada Karpovich da Pexels

Il 18 marzo si celebra la giornata mondiale del riciclo, il global recycling day. L’iniziativa nasce nel 2018 per volontà della Global recycling foundation, fondazione di natura privata nata lo stesso anno per stimolare l’educazione e la consapevolezza sul riciclo.

“Il riciclo dei materiali è un impegno fondamentale per una gestione consapevole del nostro futuro: non sprecare, riutilizzare tutto ciò che è possibile, anche trasformandolo o rigenerandolo, nella logica di uno sviluppo sempre più sostenibile, giusto, inclusivo”,
ha commentato in una nota stampa dedicata il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.

“L’attuale crisi pandemica – ha aggiunto – ha evidenziato il ruolo fondamentale delle nostre città come ambienti resilienti. Ho potuto lavorare per diversi anni su tecnologie e materiali relativi alla seconda vita della plastica. Sono stati anni entusiasmanti: forse in nessun altro settore ho avuto modo di vedere come in così poco tempo alcune delle idee nate nei laboratori siano diventate realisticamente utili”.

Il ministero, aggiunge in nota la direttrice generale per l’economia circolare del Mite Laura D’Aprile, entro il mese di aprile avvierà “la consultazione degli operatori pubblici e privati sul recepimento delle direttive sulle plastiche monouso e sui rifiuti portuali”. Il dicastero ha anche avviato insieme a Ispra ed Enea l’aggiornamento della strategia nazionale sull’economia circolare, in accordo con il piano d’azione europeo, per poi partire a settembre con la consultazione pubblica.

Com’è nata la giornata mondiale del riciclo

Vediamo ora com’è nata la giornata mondiale del riciclo. “Il ruolo della fondazione è di mostrare al mondo che il riciclo rappresenta uno sforzo globale, cruciale per il futuro del pianeta. Nessuno può agire da solo e il coinvolgimento della più ampia fetta di popolazione possibile è un imperativo dai membri del Bir (il Bureau of international recycling nato nel 1948 come prima federazione a supporto dell’industria del riciclo. Oggi conta oltre 760 aziende private e 36 associazioni nazionali in oltre 70 paesi ndr) ai leader mondiali, dalle imprese agli individui – non importa dove si trovino”, scrive sulla home del sito della Global recycling foundation il presidnete e fondatore Ranjit S Baxi.

Per assicurare un’attenzione e un’azione globale, la fondazione promuove diverse iniziative, quella più importante è naturalmente la giornata mondiale del riciclo che cade ogni anno il 18 marzo. “È una giornata che vuole promuovere l’azione del riciclo in tutto il mondo”, per “mettere il pianeta al primo posto”, per “cambiare la mentalità di governi, aziende, comunità e individui”, si legge sul sito.

Nove priorità per il riciclo

Nove le priorità che muovono la fondazione:

  1. supportare e celebrare la giornata mondiale del riciclo ogni 18 Marzo;
  2. promuovere la priorità alla cosiddetta settima risorsa, ossia i prodotti riciclabili;
  3. incoraggiare l’azione del riciclo nel mondo, supportare e condividere best practice e innovazioni;
  4. proteggere la biodiversità;
  5. impegnarsi e promuovere per la eco-responsabilità e l’economia circolare;
  6. incoraggiare azioni responsabili, sostenibili e inclusive a favore della crescita ecologica;
  7. supportare studi di statistica, economici e sociali nel campo del riciclo;
  8. supportare la ricerca e l’innovazione nel campo del riciclo;
  9. supportare i programmi educativi, le ricerche scientifiche e universitarie nel campo del riciclo.

Le iniziative in Italia

I dati del recupero degli imballaggi di Conai

Anche in Italia sono tante le iniziative promosse. Tra queste, in occasione della giornata mondiale del riciclo il Conai ha diffuso la prima stima sui dati dell’anno della pandemia. Si tratta della diminuzione nel 2020 rispetto al 2019 del 7% degli imballaggi immessi sul mercato, pari a 1 milione di tonnellate di packaging in meno. A fronte, però, della crescita dell’1% del loro riciclo, che nel 2020 dovrebbe ammontare a 9 milioni di tonnellate, 1 punto percentuale in più rispetto all’anno precedente.

“L’immesso al consumo è diminuito nel 2020, soprattutto per il venir meno dei pack destinati ai settori commerciali e industriali”, spiega in una nota stampa il presidente del Consorzio Luca Ruini. Sono calati i conferimenti della ristorazione, “dal circuito di hotel, bar e ristoranti”. Proprio “il riciclo dei rifiuti di imballaggio di origine domestica, quindi, ci ha permesso di superare il 70% del 2019: dovremmo aver messo a segno un 71% di riciclo totale, anche in un anno così difficile”.

Il Conai guarda fiducioso al 2021, aspettandosi “un incremento dell’immesso al consumo di imballaggi e dei loro quantitativi avviati a riciclo, che a fine anno dovrebbero arrivare a rappresentare il 71,4%”. Con un totale per tutto l’anno di quasi 9 milioni e mezzo di tonnellate di packaging riciclate.

I #RecyclingHeroes di Ecolamp

Il consorzio Ecolamp dedica la giornata ai #RecyclingHeroes, coloro che vogliono diventare supereroi del riciclo di sorgenti luminose. Fornisce inoltre alcuni consigli pratici per diventare eroi del riciclo di lampadine o tubi al neon, così da comprendere cosa sono le sorgenti luminose e se le lampadine sono tutte uguali, come si smaltiscono e dove sono i punti di raccolta, quali sono gli effetti del corretto avvio al riciclo.

L’appello del Cic su Pnrr e opportunità per il biowaste

Nella giornata mondiale del riciclo il Consorzio italiano compostatori-Cic riporta l’attenzione sull’opportunità offerta con il Pnrr e i fondi del Next generation EU per “definire una strategia nazionale per l’economia circolare, che persegua la riduzione dell’uso di materie prime non rinnovabili, la diminuzione del volume di rifiuti, il riutilizzo e il riciclo dei rifiuti”, commenta in una nota stampa.

Un’opportunità irripetibile per “valorizzare il settore del biowaste” e “colmare il gap impiantistico”. Difatti consolidare la filiera del recupero dei rifiuti organici, assicura il Cic, “avrà ricadute economiche e sociali di grande spessore”, a cominciare “dall’occupazione, che si accompagna alla crescita della raccolta differenziata e successivo riciclaggio dei rifiuti organici: secondo le stime del Consorzio può crescere di oltre 4.000 addetti grazie al completamento delle raccolte differenziate, andando a coprire l’intero territorio nazionale”.

Il riciclo nell’industria del food and beverage

Bottiglia R-PET parmalat
La bottiglia con il 50% di plastica riciclata di Parmalat.

Tra i dati relativi alla packaging strategy, Parmalat, per fare un esempio, dichiara di aver ridotto in 10 anni 7mila tonnellate di plastica negli imballaggi. Ha ridotto il peso di una bottiglia da 1 litro di Pet di latte fresco dell’8%, equivalente a 1.931 tonnellate in meno di plastica in 10 anni. Per quella da 1 litro di Uht in Hdpe il peso è sceso del 7% rispetto al 2010, con una riduzione di 2.940 tonnellate di plastica sul mercato. Anche il vasetto di yogurt in PS è meno pesante del 6%, con un risparmio di 146 tonnellate in 10 anni.

Inoltre, ha sviluppato la bottiglia di latte con il 50% di plastica riciclata per la quale ha ottenuto la certificazione “Plastica seconda vita”. Infine, ha puntato su carta certificata Fsc per la produzione di imballaggi di tipo “brick”. Le emissioni di CO2 derivanti dalla produzione, trasporto e packaging dei brick di latte fresco sono compensate attraverso progetti per la conservazione delle risorse naturali o l’impiego di energia rinnovabile.

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