supply chain

Anche la logistica fa i conti con i nuovi approcci dell’economia circolare. Si chiama Delivering on circularity il nuovo white paper di Dhl Global Forwarding elaborato dalla compagnia internazionale che recentemente ha promosso il programma GoGreen – Zero emissions. Per il cambio di paradigma si prevede un investimento di 7 miliardi di euro entro il 2030 per ridurre le emissioni di CO2 e per la ricerca di soluzioni alternative e sostenibili verso la riprogettazione delle supply chain.

Fashion e consumer electronics meno impattanti

L’impatto più significativo verso la circolarità potrebbe arrivare dalle industrie della moda e del settore consumer electronics. Circa il 20% degli indumenti prodotti non viene utilizzato e spesso gli smartphone vengono cambiati dopo solo due o tre anni di utilizzo. La produzione combinata dei due settori contribuisce a emettere più del 6% di gas serra a livello globale, attraverso l’impiego di risorse non rinnovabili come terre rare e metalli. L’estrazione delle materie prime implica un notevole consumo di acqua (equivalente al 40% del consumo idrico annuale dei cittadini americani) ed elevata produzione di rifiuti (pari a circa il 50% dei rifiuti annuali degli europei).

Inoltre, durante tutto il ciclo vitale, i prodotti del fashion e del consumer electronics producono l’80% di emissioni: estendere la vita del prodotto è quindi fondamentale. Prodotti rigenerati riducono infatti le emissioni del 60-75% rispetto a quelli nuovi prodotti da materie vergini, come viene sottolineato nella nota stampa.

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Da supply chain a supply loop

Lungo la catena di valore del prodotto, Dhl ha individuato tre catalizzatori di base e dieci aree di lavoro che possono condurre verso una transizione da supply chain a supply loop: dai materiali innovativi e il design alla produzione on-demand, dai resi dei prodotti smart, gli imballaggi riutilizzabili e i nuovi modelli di utilizzo, fino alla raccolta e al riciclaggio dei beni. È ciò che serve per ottimizzare e rendere circolare la trasparenza e la gestione dei flussi.

Nonostante la complessità nel predisporre le supply chain per la produzione on-demand o fasi di riciclo si tratta di un progetto necessario per affrontare le sfide al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale. È questo l’impegno sottolineato nella nota stampa dall’amministratore delegato di Dhl Global Forwarding, Mario Zini: La circular economy può aiutarci ad immaginare un modo nuovo in cui i beni prodotti, venduti e usati oggi possono essere riciclati e avere una nuova vita. Abbiamo bisogno di soluzioni e tecnologie innovative per realizzare il pieno potenziale del concetto e istituzionalizzare il modello”.

La circular economy, si legge nella nota, può contribuire efficacemente a limitare le emissioni di carbonio con una riduzione del 50% di gas serra”.

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