Il depuratore di Vimercate gestito da BrianzAcque sarà il più grande impianto d’Italia in grado di essiccare biologicamente i residui del processo depurativo sfruttando il calore generato dalla degradazione per via biologica della sostanza organica contenuta nei fanghi. È infatti partito in questi giorni il cantiere per la costruzione dell’impianto di bioessicamento dei fanghi di depurazione che prevede l’installazione di quattro biodryer e che sarà funzionante entro fine luglio.

Questo processo permetterà la valorizzazione dei fanghi in ottica di recupero energetico e per derivarne materiali alternativi come biomateriali, sostanze filtranti, ammendanti e fosforo.

Leggi anche Fanghi di depurazione, l’Italia deve potenziare il riutilizzo

Biomateriali dai fanghi essiccati

Il nuovo comparto in via di costruzione sarà formato da quattro biodryer, grandi reattori orizzontali in grado di produrre fango essiccato con un procedimento sostenibile che, fin da subito, avrà come effetto una significativa riduzione dei volumi. Tutti gli essiccatori funzioneranno in parallelo con una capacità di trattamento pari a 4 mila tonnellate l’anno (mille cadauno).

Lo step iniziale dei lavori, appena avviati, comprende una serie di interventi e di opere accessorie propedeutiche all’installazione dei macchinari. Ad aprile è atteso il montaggio e l’entrata in esercizio del primo biodryer mentre, il completamento e l’avvio dell’intera sezione, sono previsti come anticipato per fine luglio.

Leggi anche Efficientamento di fanghi e consumi energetici per il depuratore di Orsago

Recupero energetico

Il comparto di essiccazione del depuratore sarà parte integrante della filiera di trattamento dei fanghi di depurazione. Nell’ambito dello sviluppo del progetto Fanghi Lab, vincitore del bando Call hub ricerca e innovazione della Regione Lombardia, l’avvio del primo biodryer consentirà di effettuare le indagini volte a valutare la sostenibilità ambientale, tramite il contributo dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri.

Rispetto alle tecnologie tradizionali, l’essicamento con i biodryer riduce al minimo l’apporto di energia da fonti esterne perché il processo biologico si autosostiene ed è in grado di produrre quasi autonomamente il calore necessario utile ad essiccare i fanghi. Eventuali contributi esterni di calore saranno forniti utilizzando una piccola caldaia.

Leggi anche “Gestione fanghi depurazione è centrale per chiudere il ciclo idrico”

Print Friendly, PDF & Email

Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Un team di professionisti curioso e attento alle mutazioni economiche e sociali portate dalla sfida climatica.