Economia CircolareRaccogliere 250 milioni di euro  da investitori pubblici e privati entro l’inizio del 2020, da investire poi in settori come l’agricoltura e l’allevamento, l’acquacoltura, la pesca, la silvicoltura, i prodotti biochimici, i biomateriali e l’alimentazione. E’ questo l’obiettivo del  fondo europeo per la bioeconomia circolare, istituito nell’ambito della strategia europea sul settore e volto a finanziare le imprese e i progetti innovativi nel settore della bioeconomia circolare nell’UE e nei paesi associati a Horizon2020. La Commissione europea e la Banca europea per gli investimenti hanno annunciato che ECBF Management GmbH è stata selezionata come consulente in materia di investimenti per questo fondo.

La bioeconomia sostenibile ha il potenziale per svolgere un ruolo centrale per il Green Deal europeo – commenta in nota Carlos Moedas, Commissario per la ricerca, la scienza e l’innovazione, – ci permetterà di raggiungere i nostri obiettivi ambientali, climatici e per la biodiversità in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Il fondo europeo per la bioeconomia circolare colmerà i deficit di finanziamento, attirando investimenti privati che avvicinano le bioinnovazioni al mercato.

Il ruolo della Bei

La Banca europea per gli investimenti dovrebbe investire fino a 100 milioni di euro nel fondo, che è sostenuto da una garanzia di InnovFin – Finanziamento dell’UE per l’innovazione, un’iniziativa finanziata nel quadro di Orizzonte 2020.

Biocarburanti in Italia la certificazione della sostenibilità 

Intanto in Italia è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto interministeriale (ministeri Ambiente, Sviluppo economico e Agricoltura) che istituisce il sistema nazionale di certificazione della sostenibilità dei biocarburanti e dei bioliquidi, che sostituisce e abroga il decreto ministeriale del 23 gennaio 2012.

Una certificazione su tutta la catena di consegna dei biocarburanti e dei bioliquidi, in accordo con quanto previsto a livello europeo. La certificazione assicura il rispetto della sostenibilità così da usufruire di regimi incentivanti o per concorrere agli obiettivi previsti dalla normativa di settore.

La certificazione può avvenire avvalendosi di sistemi nazionali oppure di sistemi volontari direttamente approvati dalla Commissione europea.

Il decreto introduce spiega nella nota il Ministero “alcune novità operative, che puntano a una maggiore gestibilità del meccanismo e trasparenza del sistema (per esempio, la pubblicazione dei registri degli operatori e la modulistica predefinita per la certificazione di sostenibilità), sia alcune disposizioni ex novo, tra cui l’adesione obbligatoria al sistema nazionale di certificazione nel caso di biocarburanti “avanzati” e disposizioni specifiche per il settore del biometano utilizzato nei trasporti”.

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