Serve una concorrenza “effettiva e non fittizia” nel mercato energetico

L'analisi dell'On. Davide Crippa, capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera al report sui costi del mercato Libero vs il Tutelato dell'Arera anche guardando alla tutela dei poveri energetici

Crippa Pianoenergiaclima
On. Davide Crippa (foto di archivio)

“Passare al mercato libero dell’energia non significa affatto aderire a offerte che, in un regime di concorrenza, assicurino un risparmio ai consumatori. Anzi, nella quasi totalità dei casi le bollette finiscono per essere più care che nel mercato tutelato” è quanto ribadisce sul suo profilo Facebook l’On. Davide Crippa, capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera. La posizione di Crippa già più volte espressa, anche su questa testata, riprende  dalla valutazione del monitoraggio effettuato dall’Arera sull’evoluzione dei mercati di vendita al dettaglio dell’energia elettrica e del gas.

Dall’indagine dell’Autorità di regolazione difatti emerge come il 90,18% dei contratti gas e il 95,28% dell’energia elettrica siano meno vantaggiosi rispetto al Tutelato. Altro dato che emerge è come in maggioranza il cittadino non compia una scelta consapevole. La decisione non sfrutta il comparatore messo a disposizione dell’Arera per il cambio contratto, ma agisce su stimolo dei call center telefonici o porta a porta.

“Risulta addirittura che spesso questi venditori dicano ai cittadini che il regime della maggior tutela stia per decadere a giorni, spingendoli dunque a passare al mercato tutelato senza alcuna possibilità di verificare e confrontare le opzioni disponibili” rimarca Crippa.

Necessità di vera concorrenza e valutare i pro e contro di un’ulteriore proroga a tutele dei vulnerabili

Secondo la valutazione di Crippa, visti i dati Arera, emerge come il mercato libero non tuteli a sufficienza i consumatori. Di questo è “necessario approfondire le ragioni dei costi quasi sempre più sostenuti rispetto alla maggior tutela”.

Mancano comunicazione, trasparenza e corretta informazione” verso i cittadini. I quali dimostrano scarsa consapevolezza sul tema.

Ad oggi la chiusura forzata del mercato tutelato rappresenta un ulteriore aggravio di spese da cui bisogna tutelare i cittadini.

Non manca una riflessione sulla legge sulla concorrenza, “sia perché quest’ultima dev’essere effettiva e non fittizia sia perché – pur in un regime concorrenziale – non bisogna rinunciare a forme di garanzia per i soggetti più vulnerabili e a un serrato controllo sulla possibilità che tutti gli utenti possano scegliere consapevolmente”.

Per questo è necessario che il tempo da qui al primo gennaio 2023, data di chiusura del mercato Tutelato, sia utilizzato “per mettere i cittadini in condizione di disporre di tutte le informazioni necessarie e di scegliere con cognizione di causa“. Guardando anche a come e se “rimuovere le cause di questa mancanza di concorrenza effettiva” azione che potrebbe rendere necessaria una “proroga ulteriore, perché non si può estendere l’area di libera scelta dei cittadini senza fornire loro strumenti adeguati per poter ponderare la scelta” conclude l’On. Crippa.

 

 

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